d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 20 Maggio 2023

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โœ๏ธย Commento al brano del Vangelo di: โœย Gv 16,23b-28

Chiedere nel nome di Gesรน non significa pronunciare formalmente, quasi magicamente, un termine ma cercare di seguire Cristo nella vita concreta, gradualmente lasciandosi portare da lui.

Questo ci porta continuamente oltre. Nelle famiglie, nelle parrocchie, si sperimenta che se le persone ricevono il dono non di fare cose ma di crescere nella fede allora si amano piรน facilmente perchรฉ diverso รจ vivere ogni situazione nella fiducia in Dio rispetto al fare il bene di testa propria. Anche se tale ultimo caso รจ sempre migliore del fare il male si vede nel racconto della torre di Babele il risultato di un amore solo orizzontale.

Cosรฌ il linguaggio di Gesรน gradualmente non รจ piรน velato perchรฉ egli conduce gradualmente non ad un mero fare cose ma ad uno stare uniti a lui nel cuore, al significato spirituale e non materiale delle cose.

Un esempio lo troviamo quando agli inizi del libro degli Atti degli apostoli i discepoli chiedono a Gesรน risorto se quello รจ il tempo in cui restaurerร  il regno dโ€™Israele. Gesรน parla ancora in modo velato, non chiarisce di quale liberazione si tratta ma avvia verso lโ€™attesa dello Spirito.

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Fonte: il blog di don Giampaolo Centofanti


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