Commento al Vangelo di domenica 28 Giugno 2020 per bambini/ragazzi – Sr. Mariangela Tassielli

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Non vi stupite se leggendo i primi versetti del Vangelo di questa XIII domenica la prima esclamazione che farete sarà: «Esagerato! Come si fa a non amare una madre in modo infinito! Come si fa non amare un figlio in modo più che infinito!». Ci verrebbe da dire: «Dai, Signore, non tirare la corda!».

Eppure quell’elenco che l’evangelista Matteo fa, ci permette di entrare nelle logiche di Dio, quelle logiche di cui il Vangelo è intriso, quelle che in Gesù sono diventate concrete e tangibili: ha amato il Padre e la sua volontà più di ogni altri; ha sprecato la vita per la causa di Dio (salvare noi); ha accolto coloro che il Padre gli aveva mandato; si è occupato di coloro che lo seguivano anche dando loro pane da mangiare.

Ecco, quello che lui ci ha fatto vedere, semplicemente vivendolo, è ciò che noi dovremmo vivere. Ma non per dovere, non per obbligo morale. Tra le sue parole c’è il segreto della felicità vera, della vita piena. Perché quando si mette il Signore al centro delle relazioni quello che accade è il miracolo dell’amore, della concordia, dell’unità, della gratuità.

Quando è lui a insegnarci come amare, ogni azione, ogni gesto, ogni scelta svetta per bellezza e profondità.
Quando è lui a insegnarci come vivere, ogni scelta si carica di quello spessore che fa la differenza e costruisce vita vera.
Quando è lui a suggerirci come donare, anche un semplice bicchiere d’acqua diventa il più straordinario dei doni.
E allora sì, forse il Vangelo è davvero esagerato. Perché vivere secondo le sue logiche non è una passeggiata. Ma è in quell’esagerazione che diventa bella la vita. E quell’esagerazione inizia a essere nient’altro che normalità quando è lui, il Signore, a viverci dentro.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Tu in me, Signore

Signore Gesù,
insegnami a vivere secondo le tue logiche,
a mettere te al centro di ogni scelta,
di ogni affetto, di ogni relazione.
Insegnami a vivere perdendo,
ad amare donando,
ad accogliere spalancandomi.

Non c’è croce che io non possa portare,
avendo te nella mia vita.
Non c’è dono che io non possa offrire,
se sarai tu ad arricchire me.
Non c’è rinuncia che io non possa fare,
se sarai tu il centro, tu l’orizzonte, tu il perché.
Vivi in me, Signore. Amen.

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com


AUTORE: Sr. Mariangela Tassielli
FONTE: Cantalavita
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