In questa seconda Domenica di Quaresima, la liturgia ci propone il racconto della trasfigurazione di Gesรน sul Tabor: il suo volto brilla come il sole e le sue vesti sono candide come la luce. Accanto a lui appaiono Mosรจ ed Elia. Assistono alla scena Pietro, Giacomo e Giovanni. Una voce proveniente da una nube luminosa dice:
ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป. .
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
Agli abbagli delle tentazioni di domenica scorsa, si sostituisce oggi lo splendore del volto di Gesรน, che brilla come il sole. E con i discepoli, anche noi siamo invitati a salire sul Tabor, per lasciarci abbagliare da Cristo โsplendore dellโeterna gloriaโ. Pietro crede di assistere ad uno spettacolo, e vuole piantare tre tende, per onorare anche Mosรจ ed Elia, che conversano con Gesรน. Ma non era uno spettacolo, era la rivelazione del senso della nostra vita. Siamo sul cammino della trasfigurazione, anche se attraverseremo notti e tenebre: perรฒ la luce รจ certa, ci arriveremo, quando Iddio vorrร . La trasfigurazione di Gesรน non รจ proposta per bypassare il Calvario e la morte, quasi fossero incidenti di percorso, da dimenticare. Alla proposta generosa di Pietro il cielo risponde solo proclamando la compiacenza del Padre sul Figlio amato e lโinvito ad un ascolto obbediente. Non un diversivo, non una curiositร , ma lโascolto, senza resistenze, degli annunci di Cristo: annunci di sofferenza e croce, come percorso necessario e ormai prossimo. Matteo nota che alla fine rimase โGesรน soloโ. Non piรน bagliori celesti, ma discepoli e maestro lร per affrontare la vita senza alibi, per credere segretamente alla luce appena intravista. Questa รจ la fede, questa la via alla Pasqua di vita nuova.
Fonte: RadioVaticana