Commento al Vangelo del 25 Agosto 2019 – p. Roberto Mela scj

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La porta stretta

Pellegrinaggio di tutte le genti

Il libro del profeta Isaia si chiude con una grandiosa scena di raduno universale delle nazioni a Gerusalemme, nel giorno decisivo โ€“ conosciuto solo a YHWH โ€“ del giudizio e della salvezza definitivi.

Lโ€™elemento del giudizio finale non รจ trascurato. Al v. 16 si ricorda, infatti, che YHWH giudicherร  ยซogni carneยป col fuoco e con la spada. Momento di purificazione (โ€œfuocoโ€) della ganga, con separazione delle realtร  positive dalle scorie della storia, apportatrici di male e di morte. Momento di separazione netta (โ€œspadaโ€) fra bene e male, fra opere e pensieri lontani dalla volontร  di YHWH rispetto quelli che sono in consonanza con essa.

La menzione del giudizio cede perรฒ rapidamente il passo alla scena positiva del raduno universale e pacifico di tutte i popoli ยซsul monte santo a Gerusalemmeยป (v. 20): โ€œvengoโ€ฆ a radunare tutti i popoli/โ€™ฤnลkรฎโ€ฆ bฤโ€™ [corretto con apparato della BHS] leqabbฤ“แนฃ โ€™et-kol-haggรดyimโ€.

Si realizza il sogno intravisto fin dallโ€™inizio del libro (cf. Is 2,1-5), nellโ€™oracolo โ€“ molto posteriore al profeta storico โ€“ che vedeva il convergere di tutti i popoli a Gerusalemme per imparare i sentieri e le vie di YHWH, inclusi nel suo insegnamento, nella sua Torah. Trovare cioรจ la vita.

YHWH radunerร  tutte โ€œle lingue/halleลกลnรดtโ€, invertendo la dispersione โ€œprovvidenzialeโ€ attuata contro la superbia dellโ€™egemonia culturale oppressiva e soffocante di โ€œBabiloniaโ€. Cf. Gen 11,9: ยซPer questo la si chiamรฒ Babele (Bฤbel), perchรฉ lร  il Signore confuse la lingua di tutta la terra (kรฎ-ลกฤm bฤlal YHWH ลกepat kol-hฤโ€™ฤreแนฃ) e di lร  il Signore li disperse (hฤ•pรฎแนฃฤm) su tutta la terraยป.

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Tutti i popoli verranno a contemplare la gloria di YHWH (kebรดdรฎ), la sua totale alteritร  rispetto agli abomini degli uomini (ยซmangiano carne di porco, di topo e altri abominiยป, v. 17). Chi partecipa a questi riti idolatrici รจ avvertito, in modo che possa allontanarsi dagli abomini, evitare il fuoco e la spada del giudizio e trovarsi invece fra โ€œi superstiti/pelรชแนญรฎmโ€ scampati al castigo divino. Essi riceveranno sopra di sรฉ un โ€œsegno/โ€™รดtโ€ della loro nuova appartenenza religiosa.

Missione testimoniale inculturata

Scampati per grazia e impegno proprio, persone e gruppi scelti fra le nazioni liberate da YHWH e segnate con il sigillo di appartenenza a YHWH, saranno inviate da lui (weลกillaแธฅtรฎ) alle genti: Spagna (Tarshish) e Grecia (Yavan), che rappresentano le โ€œisole lontaneโ€ dellโ€™occidente, conosciute oggi come Europa; Libia (Put) e Lidia (Lud), terre africane; Meshek (Frigia) e Tubal (Cilicia), le terre dellโ€™Asia.

Tutto il mondo allora conosciuto sarร  raggiuto dallโ€™azione testimoniale non di Israele in prima persona, ma delle genti che hanno aderito a YHWH. Unโ€™opera di evangelizzazione (ยซannunceranno la mia gloriaยป) inculturata e rispettosa delle lingue, culture, situazioni vitali diverse per ogni paese, totalmente ignare di YHWH (ยซmai sentito parlare di meยป) e dellโ€™esperienza della sua alteritร  (ยซvedere la mia gloriaยป).

Raduno universale

Le popolazioni inviate come testimoni evangelizzatori di YHWH e della sua gloria fra tutte le genti condurranno di lร  i giudei sparsi fra loro nella diaspora (ยซi vostri fratelliยป; cf. Is 60,4-5) e tutte le genti. Il loro trasporto โ€œsul monte santo, a Gerusalemme/โ€˜al har qodลกรฎ Yerรปลกฤlaymโ€ (cf. Is 2,2-3) sarร  un cammino che esprimerร  visivamente โ€œunโ€™offerta a YHWH/minแธฅah laYHWHโ€, non piรน cultuale, ma personale, esistenziale. Unโ€™offerta delle proprie persone, vite, culture, traguardi raggiunti, elaborazioni culturali espresse. Tutti valori che saranno assunti, trasformati e nobilitati dal loro ingresso definitivo ed escatologico nella cittร  santa di Gerusalemme, sul monte del tempio che allora sarร  escatologico, trasfigurato rispetto a quello terreno distrutto dalle potenze mondane.

Sacerdoti imprevisti della gloria di Israele

I popoli arriveranno a Gerusalemme con ogni mezzo di trasporto possibile: cavalli, carri, portantine e dromedari. Saranno unโ€™offerta non cultuale ma esistenziale โ€œin un vaso puro/biklรช แนญฤhรดrโ€, simile ma diversa da quelle presentate dagli israeliti quando salgono al tempio di YHWH a Gerusalemme.

Tra i missionari evangelizzatori della gloria di YHWH โ€“ genti divenute appartenenti al Dio di Israele โ€“ che portano i popoli a Gerusalemme, YHWH si sceglierร  dei sacerdoti e dei leviti (cosรฌ interpreta anche il sommo esegeta ebreo medievale Rashi). Con il loro semplice mettersi a disposizione per offrire le genti al Signore, essi diventeranno sacerdoti e leviti non cultuali di un tempio fatto di persone che offrono se stesse in appartenenza totale a YHWH.

Verranno portati sul monte della gloria, Gerusalemme.

Al vedere il bambino Gesรน, portato dai genitori nel tempio di Gerusalemme, lโ€™anziano ebreo Simeone esclamerร : ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป (Lc 2,29-32).

In Gesรน, gloria del popolo, si rivela alle genti la gloria di YHWH. Con lui รจ iniziato il pellegrinaggio escatologico universale. Gesรน ha inaugurato una ยซvia nuova e viventeยป (Eb 9,20) per andare al Padre: il suo corpo di sacerdote esistenziale e non cultuale, offerto sul monte di Gerusalemme e glorificato nella risurrezione.

A tutti i popoli รจ ormai aperta la strada nuova del loro ultimo pellegrinaggio.

Li porta a spalle la stessa gloria di YHWH.

Lui apre la via, porta i deboli sul suo seno, attende felice sulla soglia del Regno.

La porta stretta

Dopo aver preso la decisione irremovibile (ยซfece la faccia duraยป) di dirigersi verso Gerusalemme, il luogo in cui presentiva che avrebbe incontrato la fine dolorosa del proprio cammino (cf. Lc 9,51), Gesรน la mantiene ben ferma (cf. Lc 9,53; 13,22; 17,11; 18,31; 19,28). Infatti, ยซnon รจ possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemmeยป (Lc 13,33b).

Durante il cammino di continua offerta-di-sรฉ compiuta da Gesรน nella strada concreta di tutti i giorni, un tale gli pone la domanda sul fatto che siano pochi o no โ€œcoloro che si salvano/hoi sลizomenoiโ€.

Nel mondo giudaico si discuteva molto sulle condizioni richieste per la salvezza (cf. Lc 10,25; 18,18). Il participio presente medio-passivo (qui con senso medio) indica uno stato (o una โ€œqualitร โ€) in cui una persona si sforza in continuitร  di raggiungere la propria salvezza. Il significato medio sembra lโ€™interpretazione migliore.

Anche se nel mondo giudaico la salvezza era attesa da YHWH al momento di entrare nel Patto stipulato con lui (to enter; cosรฌ ha mostrato E.P. Sanders nella sua fondamentale opera Paul and Palestinian Judaism del 1976), era innegabile che anche al credente si richiedesse lโ€™impegno fattivo a livello spiritale, morale e cultuale per rimanere nel Patto (to stay in).

Gesรน invita lโ€™interlocutore โ€“ ma rivolgendosi a tutti i presenti โ€“ a ingaggiare una continua lotta agonistica senza riserve (agลnizesthe) per entrare attraverso la porta stretta. Con lโ€™immagine della porta stretta si alludeva alla serietร  richiesta nel cammino della fede. Molti โ€“ preannuncia Gesรน โ€“ cercheranno in futuro (quello escatologico) di entrarvi, ma non ci riusciranno. Nel passo parallelo di Mt 7,14 saranno pochi addirittura coloro che la troveranno.

Gesรน รจ in cammino verso Gerusalemme e sta giร  attraversando la porta stretta del dono totale di sรฉโ€ฆ

Una lotta dura, come si rivelerร  in modo eclatante nella โ€œlotta/agลniaโ€ della notte decisiva sul monte degli Ulivi (Lc 22,44 โ€œgenomenos en agลniai/diventato/entrato in lottaโ€).

Si รจ giร  alzato una voltaโ€ฆ

Dopo aver dato molti insegnamenti sulle realtร  definitive, ultime, escatologiche, con parabole e ammonimenti vari sul Regno e sulla vigilanza da attuare per potervi accedere (cf. Lc 12,35-59; 13,1-9), con la โ€œparola-gancio/mot crochetโ€ โ€œporta (di casa) /thyraโ€, Gesรน collega lโ€™imperativo appena pronunciato con un racconto parabolico incentrato sulla โ€œporta (di casa) /thyraโ€ (e non โ€œpylฤ“/porta della cittร โ€) e su un โ€œpadrone di casa/oikodepotฤ“sโ€ molto autorevole, con potere decisivo su chi far entrare e chi escludere.

Lโ€™immagine del padrone di casa รจ molto comune negli insegnamenti di Gesรน per alludere al Padre e allโ€™incontro decisivo con lui che tutti gli uomini avranno al termine della loro vita per poter accedere al Regno da lui portato a pienezza.

Non debba succedere โ€“ intende ammonire Gesรน โ€“ che voi perdiate lโ€™occasione opportuna di trovare la porta ancora aperta e non la troviate ormai sbarrata ermeticamente (apokleisฤ“i). Quando il padrone di casa si sarร  alzato personalmente a chiudere la porta, non ci si potrร  minimamente aspettare che lo faccia una seconda volta. Un autorevole padrone di casa mediorientale non compie mai siffatti gesti, che ledono la propria onorabilitร  e la gravitร  della decisione attuata una volta per sempre.

Il tempo รจ scaduto. La porta รจ rimasta aperta tutto il giorno. Adesso รจ chiusa.

Non vi conosco

A quel momento โ€“ prosegue Gesรน, tenendo sempre sotto mira gli interlocutori โ€“ sarร  inutile stare fuori, in piedi, e bussare ossessivamente alla porta chiedendo che il padrone in persona apra (kyrie, anoixon). Egli vi risponderร  di non conoscere โ€œdi dove/pothenโ€ siete, quale sia la provenienza della vostra vita, quale sia la radice da cui voi traete lโ€™alimento del vostro cammino e la luce per seguire la direzione giusta.

Nel Vangelo di Giovanni la preposizione di provenienza โ€œdi dove/pothenโ€ esprime una domanda fondamentale delle persone su Gesรน: nessuno sa di dove sia o da dove provengano la sua potenza e la sua opera (cf. Gv 2,9; 4,11; 7,27bis.28; 8,14bis ยซso da dove vengo e dove vadoยป; 9,29.30 19,9), mentre lui sa benissimo che la sua origine รจ dal Padre (cf. Gv 13,1-3).

In quel frangente ultimo della vita, decisivo, sarร  inutile โ€“ prosegue Gesรน โ€“ accampare credenziali molto generiche. Se mangiare e bere alla stessa mensa era nel mondo mediorientale antico (e attuale) un segno di massima intimitร , questo vuol dire poco quando si mangia in piazza con mille persone in una sera dโ€™estate (o addirittura con quattro o cinque mila persone se si ha avuto la fortuna di essere presenti alla moltiplicazione dei pani compiuta da Gesรนโ€ฆ). Troppa gente, troppi imboscatiโ€ฆ Essere presenti ad ascoltare un comizio in piazza con migliaia di persone non significa poi minimamente avere una comunione profonda e personale con lโ€™oratore di turno, anche se fosse Gesรน.

In quel momento decisivo non ci sarร  alcuna scorciatoia. Nessuna vip gate, nessun biglietto omaggio o posti riservati.

Operatori di ingiustizia

Gesรน scivola ormai verso lโ€™applicazione della parabola.

Il padrone di casa non sa di dove siano le persone che bussano, ma sa che sono โ€œoperatori di ingiustizia/ergatai adikiasโ€.

La salvezza รจ sempre grazia e oggetto dellโ€™azione sovrana e insindacabile di YHWH/Padre, unico Giudice e Salvatore. Ma lโ€™โ€œingiustizia/adikiaโ€, lโ€™opposizione completa (a-dikia = โ€œsenza giustiziaโ€, con alfa privativo iniziale), concreta e fattiva (ergatai < ergazล = โ€œlavorareโ€) al patto stretto da YHWH col suo popolo (โ€œgiustizia = fedeltร  al patto = ebr. แนฃedฤqฤdhโ€) รจ senzโ€™altro un elemento ostativo allโ€™entrata nel Regno.

La misericordia di Dio รจ senza limiti e la salvezza dellโ€™uomo รจ opera che spetta solo a lui. Resta fermo, in ogni caso, il forte ammonimento dellโ€™apostolo Paolo: ยซO disprezzi la ricchezza della sua bontร , della sua clemenza e della sua magnanimitร , senza riconoscere che la bontร  di Dio ti spinge alla conversione?ยป (Rm 2,4). La giustizia umana, pallido ed esangue โ€“ ma ineludibile โ€“ elemento previo alla โ€œgiustiziaโ€ di Dio (cioรจ alla fedeltร  salvifica al suo patto), รจ un requisito importante da esibire alla porta del Regno.

Gli โ€œoperatori di ingiustiziaโ€ saranno esclusi dal regno della giustizia e di pace inaugurato da Gesรน in nome del Padre e dal Padre portato a compimento alla fine dei tempi (cf. Rm 14,17: ยซIl regno di Dio infatti non รจ cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santoยป).

Gli ultimi, primi

Gli โ€œoperatori di ingiustiziaโ€ saranno gettati fuori del Regno, in uno stato di buio e di freddo, lontani cioรจ dalla vita e dal calore di Dio. Gusteranno il fallimento totale della vita, che inizia giร  adesso se si esclude la giustizia di Dio dalla propria vita. Gesรน prospetta minacciosamente lโ€™eventualitร  dei fatti, perchรฉ questi in realtร  non accadano. Lui รจ venuto a salvare il mondo, non a condannarlo. (Cf. Gv 3,16). Non gode del fatto che lโ€™empio muoia, ma del fatto che si converta e viva (cf. Ez 33,11).

Per Gesรน non esiste alcun automatismo salvifico. Nessuno deve presumere di ottenere o di raggiungere la pienezza della vita (ยซentrare nel Regnoยป) per meriti acquisiti per appartenenza etnica a Israele o per una conoscenza superficiale di Gesรน, del suo insegnamento, della vita ecclesiale e sacramentale.

Per entrare nel Regno occorre una profonda esperienza personale e vitale di comunione con Gesรน che passa per la porta stretta del dono totale di sรฉ per gli altri. Entrare nel Regno sarร  la fioritura, il frutto maturo di questa esperienza.

Esperienza di fede, unita ad un amore fattivo per gli altri fratelli di viaggio.

Ci saranno persone e popoli che sono considerati ultimi per conoscenza esplicita di Gesรน, ma che saranno stati operatori di giustizia secondo coscienza. Diventeranno primi.

Passeranno avanti a coloro che hanno avuto una conoscenza anche superficiale di lui, ma che sono stati di fatto operatori di ingiustizia.

Non senza lโ€™aiuto dello Spirito Santo, passeranno per la porta stretta dellโ€™onestร , del dono generoso della propria vita, come ha fatto Gesรน.

Primi, ultimi.

La logica di Dio. La logica del Regno.

Primi, ultimi; ultimi, primi.

Non dubitiamo perรฒ della volontร  esplicita del Padre: Primi tutti! (cf. Mt 20,1-16).

Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News

Letture della
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Come punisti gli avversari, cosรฌ glorificasti noi, chiamandoci a te.Dal libro della Sapienza
Sap 18,6-9
La notte [della liberazione] fu preannunciata
ai nostri padri,
perchรฉ avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltร .
ย 
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
cosรฌ glorificasti noi, chiamandoci a te.
ย 
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 32 (33)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti รจ bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua ereditร . R.
ย 
Ecco, lโ€™occhio del Signore รจ su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
ย 
Lโ€™anima nostra attende il Signore:
egli รจ nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.

Seconda Lettura

Aspettava la cittร  il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 11,1-2.8-19


Fratelli, la fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
ย 
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andava.
ย 
Per fede, egli soggiornรฒ nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la cittร  dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
ย 
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโ€™etร , ricevette la possibilitร  di diventare madre, perchรฉ ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre giร  segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si puรฒ contare.
ย 
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla cosรฌ, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilitร  di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioรจ a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una cittร .
ย 
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrรฌ Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrรฌ il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: ยซMediante Isacco avrai una tua discendenzaยป. Egli pensava infatti che Dio รจ capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
ย ย 
Oppure forma breve: Eb 11,1-2.8-12
Aspettava la cittร  il cui architetto e costruttore
รจ Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
ย 
Fratelli, la fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
ย 
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andava.
ย 
Per fede, egli soggiornรฒ nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la cittร  dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
ย 
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโ€™etร , ricevette la possibilitร  di diventare madre, perchรฉ ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre giร  segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si puรฒ contare.

Parola di Dio

Vangelo

Anche voi tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 32-48

ย 
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ย 
ยซNon temere, piccolo gregge, perchรฉ al Padre vostro รจ piaciuto dare a voi il Regno.
ย 
Vendete ciรฒ che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perchรฉ, dovโ€™รจ il vostro tesoro, lร  sarร  anche il vostro cuore.
ย 
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
ย 
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร  ancora svegli; in veritร  io vi dico, si stringerร  le vesti ai fianchi, li farร  mettere a tavola e passerร  a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโ€™alba, li troverร  cosรฌ, beati loro!
ย 
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.
ย 
Allora Pietro disse: ยซSignore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?ยป.
ย 
Il Signore rispose: ยซChi รจ dunque lโ€™amministratore fidato e prudente, che il padrone metterร  a capo della sua servitรน per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverร  ad agire cosรฌ. Davvero io vi dico che lo metterร  a capo di tutti i suoi averi.
ย 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: โ€œIl mio padrone tarda a venireโ€, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverร  un giorno in cui non se lโ€™aspetta e a unโ€™ora che non sa, lo punirร  severamente e gli infliggerร  la sorte che meritano gli infedeli.
ย 
Il servo che, conoscendo la volontร  del padrone, non avrร  disposto o agito secondo la sua volontร , riceverร  molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrร  fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverร  poche.
ย 
A chiunque fu dato molto, molto sarร  chiesto; a chi fu affidato molto, sarร  richiesto molto di piรนยป.
Parola del Signore
ย ย 
Oppure forma breve: Lc 12,35-40
Anche voi tenetevi pronti..
Dal Vangelo secondo Luca
ย 
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ย 
ยซSiate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
ย 
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร  ancora svegli; in veritร  io vi dico, si stringerร  le vesti ai fianchi, li farร  mettere a tavola e passerร  a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโ€™alba, li troverร  cosรฌ, beati loro!
ย 
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.

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