La porta stretta
Pellegrinaggio di tutte le genti
Il libro del profeta Isaia si chiude con una grandiosa scena di raduno universale delle nazioni a Gerusalemme, nel giorno decisivo โ conosciuto solo a YHWH โ del giudizio e della salvezza definitivi.
Lโelemento del giudizio finale non รจ trascurato. Al v. 16 si ricorda, infatti, che YHWH giudicherร ยซogni carneยป col fuoco e con la spada. Momento di purificazione (โfuocoโ) della ganga, con separazione delle realtร positive dalle scorie della storia, apportatrici di male e di morte. Momento di separazione netta (โspadaโ) fra bene e male, fra opere e pensieri lontani dalla volontร di YHWH rispetto quelli che sono in consonanza con essa.
La menzione del giudizio cede perรฒ rapidamente il passo alla scena positiva del raduno universale e pacifico di tutte i popoli ยซsul monte santo a Gerusalemmeยป (v. 20): โvengoโฆ a radunare tutti i popoli/โฤnลkรฎโฆ bฤโ [corretto con apparato della BHS] leqabbฤแนฃ โet-kol-haggรดyimโ.
Si realizza il sogno intravisto fin dallโinizio del libro (cf. Is 2,1-5), nellโoracolo โ molto posteriore al profeta storico โ che vedeva il convergere di tutti i popoli a Gerusalemme per imparare i sentieri e le vie di YHWH, inclusi nel suo insegnamento, nella sua Torah. Trovare cioรจ la vita.
YHWH radunerร tutte โle lingue/halleลกลnรดtโ, invertendo la dispersione โprovvidenzialeโ attuata contro la superbia dellโegemonia culturale oppressiva e soffocante di โBabiloniaโ. Cf. Gen 11,9: ยซPer questo la si chiamรฒ Babele (Bฤbel), perchรฉ lร il Signore confuse la lingua di tutta la terra (kรฎ-ลกฤm bฤlal YHWH ลกepat kol-hฤโฤreแนฃ) e di lร il Signore li disperse (hฤpรฎแนฃฤm) su tutta la terraยป.
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Tutti i popoli verranno a contemplare la gloria di YHWH (kebรดdรฎ), la sua totale alteritร rispetto agli abomini degli uomini (ยซmangiano carne di porco, di topo e altri abominiยป, v. 17). Chi partecipa a questi riti idolatrici รจ avvertito, in modo che possa allontanarsi dagli abomini, evitare il fuoco e la spada del giudizio e trovarsi invece fra โi superstiti/pelรชแนญรฎmโ scampati al castigo divino. Essi riceveranno sopra di sรฉ un โsegno/โรดtโ della loro nuova appartenenza religiosa.
Missione testimoniale inculturata
Scampati per grazia e impegno proprio, persone e gruppi scelti fra le nazioni liberate da YHWH e segnate con il sigillo di appartenenza a YHWH, saranno inviate da lui (weลกillaแธฅtรฎ) alle genti: Spagna (Tarshish) e Grecia (Yavan), che rappresentano le โisole lontaneโ dellโoccidente, conosciute oggi come Europa; Libia (Put) e Lidia (Lud), terre africane; Meshek (Frigia) e Tubal (Cilicia), le terre dellโAsia.
Tutto il mondo allora conosciuto sarร raggiuto dallโazione testimoniale non di Israele in prima persona, ma delle genti che hanno aderito a YHWH. Unโopera di evangelizzazione (ยซannunceranno la mia gloriaยป) inculturata e rispettosa delle lingue, culture, situazioni vitali diverse per ogni paese, totalmente ignare di YHWH (ยซmai sentito parlare di meยป) e dellโesperienza della sua alteritร (ยซvedere la mia gloriaยป).
Raduno universale
Le popolazioni inviate come testimoni evangelizzatori di YHWH e della sua gloria fra tutte le genti condurranno di lร i giudei sparsi fra loro nella diaspora (ยซi vostri fratelliยป; cf. Is 60,4-5) e tutte le genti. Il loro trasporto โsul monte santo, a Gerusalemme/โal har qodลกรฎ Yerรปลกฤlaymโ (cf. Is 2,2-3) sarร un cammino che esprimerร visivamente โunโofferta a YHWH/minแธฅah laYHWHโ, non piรน cultuale, ma personale, esistenziale. Unโofferta delle proprie persone, vite, culture, traguardi raggiunti, elaborazioni culturali espresse. Tutti valori che saranno assunti, trasformati e nobilitati dal loro ingresso definitivo ed escatologico nella cittร santa di Gerusalemme, sul monte del tempio che allora sarร escatologico, trasfigurato rispetto a quello terreno distrutto dalle potenze mondane.
Sacerdoti imprevisti della gloria di Israele
I popoli arriveranno a Gerusalemme con ogni mezzo di trasporto possibile: cavalli, carri, portantine e dromedari. Saranno unโofferta non cultuale ma esistenziale โin un vaso puro/biklรช แนญฤhรดrโ, simile ma diversa da quelle presentate dagli israeliti quando salgono al tempio di YHWH a Gerusalemme.
Tra i missionari evangelizzatori della gloria di YHWH โ genti divenute appartenenti al Dio di Israele โ che portano i popoli a Gerusalemme, YHWH si sceglierร dei sacerdoti e dei leviti (cosรฌ interpreta anche il sommo esegeta ebreo medievale Rashi). Con il loro semplice mettersi a disposizione per offrire le genti al Signore, essi diventeranno sacerdoti e leviti non cultuali di un tempio fatto di persone che offrono se stesse in appartenenza totale a YHWH.
Verranno portati sul monte della gloria, Gerusalemme.
Al vedere il bambino Gesรน, portato dai genitori nel tempio di Gerusalemme, lโanziano ebreo Simeone esclamerร : ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป (Lc 2,29-32).
In Gesรน, gloria del popolo, si rivela alle genti la gloria di YHWH. Con lui รจ iniziato il pellegrinaggio escatologico universale. Gesรน ha inaugurato una ยซvia nuova e viventeยป (Eb 9,20) per andare al Padre: il suo corpo di sacerdote esistenziale e non cultuale, offerto sul monte di Gerusalemme e glorificato nella risurrezione.
A tutti i popoli รจ ormai aperta la strada nuova del loro ultimo pellegrinaggio.
Li porta a spalle la stessa gloria di YHWH.
Lui apre la via, porta i deboli sul suo seno, attende felice sulla soglia del Regno.
La porta stretta
Dopo aver preso la decisione irremovibile (ยซfece la faccia duraยป) di dirigersi verso Gerusalemme, il luogo in cui presentiva che avrebbe incontrato la fine dolorosa del proprio cammino (cf. Lc 9,51), Gesรน la mantiene ben ferma (cf. Lc 9,53; 13,22; 17,11; 18,31; 19,28). Infatti, ยซnon รจ possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemmeยป (Lc 13,33b).
Durante il cammino di continua offerta-di-sรฉ compiuta da Gesรน nella strada concreta di tutti i giorni, un tale gli pone la domanda sul fatto che siano pochi o no โcoloro che si salvano/hoi sลizomenoiโ.
Nel mondo giudaico si discuteva molto sulle condizioni richieste per la salvezza (cf. Lc 10,25; 18,18). Il participio presente medio-passivo (qui con senso medio) indica uno stato (o una โqualitร โ) in cui una persona si sforza in continuitร di raggiungere la propria salvezza. Il significato medio sembra lโinterpretazione migliore.
Anche se nel mondo giudaico la salvezza era attesa da YHWH al momento di entrare nel Patto stipulato con lui (to enter; cosรฌ ha mostrato E.P. Sanders nella sua fondamentale opera Paul and Palestinian Judaism del 1976), era innegabile che anche al credente si richiedesse lโimpegno fattivo a livello spiritale, morale e cultuale per rimanere nel Patto (to stay in).
Gesรน invita lโinterlocutore โ ma rivolgendosi a tutti i presenti โ a ingaggiare una continua lotta agonistica senza riserve (agลnizesthe) per entrare attraverso la porta stretta. Con lโimmagine della porta stretta si alludeva alla serietร richiesta nel cammino della fede. Molti โ preannuncia Gesรน โ cercheranno in futuro (quello escatologico) di entrarvi, ma non ci riusciranno. Nel passo parallelo di Mt 7,14 saranno pochi addirittura coloro che la troveranno.
Gesรน รจ in cammino verso Gerusalemme e sta giร attraversando la porta stretta del dono totale di sรฉโฆ
Una lotta dura, come si rivelerร in modo eclatante nella โlotta/agลniaโ della notte decisiva sul monte degli Ulivi (Lc 22,44 โgenomenos en agลniai/diventato/entrato in lottaโ).
Si รจ giร alzato una voltaโฆ
Dopo aver dato molti insegnamenti sulle realtร definitive, ultime, escatologiche, con parabole e ammonimenti vari sul Regno e sulla vigilanza da attuare per potervi accedere (cf. Lc 12,35-59; 13,1-9), con la โparola-gancio/mot crochetโ โporta (di casa) /thyraโ, Gesรน collega lโimperativo appena pronunciato con un racconto parabolico incentrato sulla โporta (di casa) /thyraโ (e non โpylฤ/porta della cittร โ) e su un โpadrone di casa/oikodepotฤsโ molto autorevole, con potere decisivo su chi far entrare e chi escludere.
Lโimmagine del padrone di casa รจ molto comune negli insegnamenti di Gesรน per alludere al Padre e allโincontro decisivo con lui che tutti gli uomini avranno al termine della loro vita per poter accedere al Regno da lui portato a pienezza.
Non debba succedere โ intende ammonire Gesรน โ che voi perdiate lโoccasione opportuna di trovare la porta ancora aperta e non la troviate ormai sbarrata ermeticamente (apokleisฤi). Quando il padrone di casa si sarร alzato personalmente a chiudere la porta, non ci si potrร minimamente aspettare che lo faccia una seconda volta. Un autorevole padrone di casa mediorientale non compie mai siffatti gesti, che ledono la propria onorabilitร e la gravitร della decisione attuata una volta per sempre.
Il tempo รจ scaduto. La porta รจ rimasta aperta tutto il giorno. Adesso รจ chiusa.
Non vi conosco
A quel momento โ prosegue Gesรน, tenendo sempre sotto mira gli interlocutori โ sarร inutile stare fuori, in piedi, e bussare ossessivamente alla porta chiedendo che il padrone in persona apra (kyrie, anoixon). Egli vi risponderร di non conoscere โdi dove/pothenโ siete, quale sia la provenienza della vostra vita, quale sia la radice da cui voi traete lโalimento del vostro cammino e la luce per seguire la direzione giusta.
Nel Vangelo di Giovanni la preposizione di provenienza โdi dove/pothenโ esprime una domanda fondamentale delle persone su Gesรน: nessuno sa di dove sia o da dove provengano la sua potenza e la sua opera (cf. Gv 2,9; 4,11; 7,27bis.28; 8,14bis ยซso da dove vengo e dove vadoยป; 9,29.30 19,9), mentre lui sa benissimo che la sua origine รจ dal Padre (cf. Gv 13,1-3).
In quel frangente ultimo della vita, decisivo, sarร inutile โ prosegue Gesรน โ accampare credenziali molto generiche. Se mangiare e bere alla stessa mensa era nel mondo mediorientale antico (e attuale) un segno di massima intimitร , questo vuol dire poco quando si mangia in piazza con mille persone in una sera dโestate (o addirittura con quattro o cinque mila persone se si ha avuto la fortuna di essere presenti alla moltiplicazione dei pani compiuta da Gesรนโฆ). Troppa gente, troppi imboscatiโฆ Essere presenti ad ascoltare un comizio in piazza con migliaia di persone non significa poi minimamente avere una comunione profonda e personale con lโoratore di turno, anche se fosse Gesรน.
In quel momento decisivo non ci sarร alcuna scorciatoia. Nessuna vip gate, nessun biglietto omaggio o posti riservati.
Operatori di ingiustizia
Gesรน scivola ormai verso lโapplicazione della parabola.
Il padrone di casa non sa di dove siano le persone che bussano, ma sa che sono โoperatori di ingiustizia/ergatai adikiasโ.
La salvezza รจ sempre grazia e oggetto dellโazione sovrana e insindacabile di YHWH/Padre, unico Giudice e Salvatore. Ma lโโingiustizia/adikiaโ, lโopposizione completa (a-dikia = โsenza giustiziaโ, con alfa privativo iniziale), concreta e fattiva (ergatai < ergazล = โlavorareโ) al patto stretto da YHWH col suo popolo (โgiustizia = fedeltร al patto = ebr. แนฃedฤqฤdhโ) รจ senzโaltro un elemento ostativo allโentrata nel Regno.
La misericordia di Dio รจ senza limiti e la salvezza dellโuomo รจ opera che spetta solo a lui. Resta fermo, in ogni caso, il forte ammonimento dellโapostolo Paolo: ยซO disprezzi la ricchezza della sua bontร , della sua clemenza e della sua magnanimitร , senza riconoscere che la bontร di Dio ti spinge alla conversione?ยป (Rm 2,4). La giustizia umana, pallido ed esangue โ ma ineludibile โ elemento previo alla โgiustiziaโ di Dio (cioรจ alla fedeltร salvifica al suo patto), รจ un requisito importante da esibire alla porta del Regno.
Gli โoperatori di ingiustiziaโ saranno esclusi dal regno della giustizia e di pace inaugurato da Gesรน in nome del Padre e dal Padre portato a compimento alla fine dei tempi (cf. Rm 14,17: ยซIl regno di Dio infatti non รจ cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santoยป).
Gli ultimi, primi
Gli โoperatori di ingiustiziaโ saranno gettati fuori del Regno, in uno stato di buio e di freddo, lontani cioรจ dalla vita e dal calore di Dio. Gusteranno il fallimento totale della vita, che inizia giร adesso se si esclude la giustizia di Dio dalla propria vita. Gesรน prospetta minacciosamente lโeventualitร dei fatti, perchรฉ questi in realtร non accadano. Lui รจ venuto a salvare il mondo, non a condannarlo. (Cf. Gv 3,16). Non gode del fatto che lโempio muoia, ma del fatto che si converta e viva (cf. Ez 33,11).
Per Gesรน non esiste alcun automatismo salvifico. Nessuno deve presumere di ottenere o di raggiungere la pienezza della vita (ยซentrare nel Regnoยป) per meriti acquisiti per appartenenza etnica a Israele o per una conoscenza superficiale di Gesรน, del suo insegnamento, della vita ecclesiale e sacramentale.
Per entrare nel Regno occorre una profonda esperienza personale e vitale di comunione con Gesรน che passa per la porta stretta del dono totale di sรฉ per gli altri. Entrare nel Regno sarร la fioritura, il frutto maturo di questa esperienza.
Esperienza di fede, unita ad un amore fattivo per gli altri fratelli di viaggio.
Ci saranno persone e popoli che sono considerati ultimi per conoscenza esplicita di Gesรน, ma che saranno stati operatori di giustizia secondo coscienza. Diventeranno primi.
Passeranno avanti a coloro che hanno avuto una conoscenza anche superficiale di lui, ma che sono stati di fatto operatori di ingiustizia.
Non senza lโaiuto dello Spirito Santo, passeranno per la porta stretta dellโonestร , del dono generoso della propria vita, come ha fatto Gesรน.
Primi, ultimi.
La logica di Dio. La logica del Regno.
Primi, ultimi; ultimi, primi.
Non dubitiamo perรฒ della volontร esplicita del Padre: Primi tutti! (cf. Mt 20,1-16).
Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News
Letture della
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Come punisti gli avversari, cosรฌ glorificasti noi, chiamandoci a te.Dal libro della Sapienza
Sap 18,6-9
La notte [della liberazione] fu preannunciata
ai nostri padri,
perchรฉ avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltร .
ย
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
cosรฌ glorificasti noi, chiamandoci a te.
ย
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 32 (33)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti รจ bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua ereditร . R.
ย
Ecco, lโocchio del Signore รจ su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
ย
Lโanima nostra attende il Signore:
egli รจ nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.
Seconda Lettura
Aspettava la cittร il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 11,1-2.8-19
Fratelli, la fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
ย
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andava.
ย
Per fede, egli soggiornรฒ nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la cittร dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
ย
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโetร , ricevette la possibilitร di diventare madre, perchรฉ ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre giร segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si puรฒ contare.
ย
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla cosรฌ, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilitร di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioรจ a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una cittร .
ย
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrรฌ Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrรฌ il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: ยซMediante Isacco avrai una tua discendenzaยป. Egli pensava infatti che Dio รจ capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
ย ย
Oppure forma breve: Eb 11,1-2.8-12
Aspettava la cittร il cui architetto e costruttore
รจ Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
ย
Fratelli, la fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
ย
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andava.
ย
Per fede, egli soggiornรฒ nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la cittร dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
ย
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโetร , ricevette la possibilitร di diventare madre, perchรฉ ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre giร segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si puรฒ contare.
Parola di Dio
Vangelo
Anche voi tenetevi pronti.

Lc 12, 32-48
ย
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ย
ยซNon temere, piccolo gregge, perchรฉ al Padre vostro รจ piaciuto dare a voi il Regno.
ย
Vendete ciรฒ che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perchรฉ, dovโรจ il vostro tesoro, lร sarร anche il vostro cuore.
ย
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
ย
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร ancora svegli; in veritร io vi dico, si stringerร le vesti ai fianchi, li farร mettere a tavola e passerร a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโalba, li troverร cosรฌ, beati loro!
ย
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoยป.
ย
Allora Pietro disse: ยซSignore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?ยป.
ย
Il Signore rispose: ยซChi รจ dunque lโamministratore fidato e prudente, che il padrone metterร a capo della sua servitรน per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverร ad agire cosรฌ. Davvero io vi dico che lo metterร a capo di tutti i suoi averi.
ย
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: โIl mio padrone tarda a venireโ, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverร un giorno in cui non se lโaspetta e a unโora che non sa, lo punirร severamente e gli infliggerร la sorte che meritano gli infedeli.
ย
Il servo che, conoscendo la volontร del padrone, non avrร disposto o agito secondo la sua volontร , riceverร molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrร fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverร poche.
ย
A chiunque fu dato molto, molto sarร chiesto; a chi fu affidato molto, sarร richiesto molto di piรนยป.
Parola del Signore
ย ย
Oppure forma breve: Lc 12,35-40
Anche voi tenetevi pronti..
Dal Vangelo secondo Luca
ย
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ย
ยซSiate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
ย
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร ancora svegli; in veritร io vi dico, si stringerร le vesti ai fianchi, li farร mettere a tavola e passerร a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโalba, li troverร cosรฌ, beati loro!
ย
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoยป.
