Come trovare la forza per andare dal Signore nei momenti di oppressione e stanchezza? Forse sono questi i momenti più critici per la fede: non è il dolore, che ci fa gridare verso Dio per cercare una risposta, la circostanza più pericolosa per la vita del cristiano: forse è la stanchezza accumulata dalle tante piccole ferite ricevute, dalle responsabilità , dalle preoccupazioni.
Dall’inevitabile cedimento al credere che le cose siano sorrette dalle nostre spalle. Ma anche dall’oppressione del vedere il male intorno a noi, dall’impotenza nel combatterlo. Come camminare verso il Signore? Quando la mente, la parte razionale e spirituale, non riesce a darci sostento, la genialità di Dio ci dona un corpo che può fisicamente stare alla sua presenza.
L’adorazione eucaristica, o lo stare semplicemente davanti a Dio nella presenza del Santissimo con un gesto fisico, è possibile anche nell’aridità più grande del cuore. È una posizione umile, di chi è consapevole della propria totale povertà . È la posizione dell’attesa della Salvezza, del ristoro che non può venire da un proprio merito, ma solo come dono. Il silenzio è condizione necessaria e di aiuto nell’attesa: di esso il Signore si serve per aprire una breccia nella corteccia del cuore.
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Per riflettere
Signore, aiutaci a ritagliare dei momenti di silenzio per poter cercare e godere della Tua compagnia, della Tua presenza, del Tuo ristoro.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi