Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 31 Luglio 2021

466

Il Battista è un uomo radicale a cui viene affidato il compito di “preparare al Signore un popolo ben disposto alla venuta di Gesù” (Lc 1, 16). Dio sceglie Giovanni fin dal concepimento e instaura con lui un rapporto speciale: “sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre; convertirà al Signore molti figli d’Israele” (Lc 1, 15). Una volta cresciuto, lo invita nel deserto, dove nel silenzio si radica la sua esperienza profetica e il Battista fa un lungo cammino di ricerca della parola di vita di cui si farà tramite.
Il profeta Giovanni è chiamato a testimoniare la verità e lo fa senza mezzi termini. Per questo motivo è imprigionato da Erode: ha avuto l’ardire di criticare la vita dissoluta del tetrarca che convive con Erodìade, moglie del fratello. E così la “voce che gridava nel deserto” (Lc 3, 4) annunciando la verità dell’amore di Dio viene soffocata nelle prigioni di un palazzo del potere avvelenato dalle falsità, dai tornaconti e dai sotterfugi; è un luogo governato dal maligno, che è “menzognero e padre della menzogna” (Gv 8, 44).

Erode è un potente approfittatore e iniquo, desidera la morte del Battista perché ha paura della verità di cui egli si fa portatore. Se non lo uccide è solo per vanità, per non perdere l’approvazione del popolo della Galilea. Sarà un altro inganno, architettato da Erodìade, a portare Giovanni alla morte.

In questa vicenda si contrappongono la verità, portata da Giovanni, e la menzogna, incarnata da Erode. La verità sembra uscirne sconfitta con la morte del Battista e questo potrebbe lasciarci sconfortati. Ma egli è profeta di Gesù, “la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6), che nella croce e nella Resurrezione ci dà la certezza dell’intervento di Dio laddove si infrange la speranza umana. E allora anche la morte di Giovanni, che per primo ce l’ha annunciato, non è vana.

Per riflettere

“Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno” (Mt 5, 37). Le nostre parole sono guidate da un principio di verità? Quando parliamo diamo un peso alle parole da usare e soprattutto a quelle da non usare?

Preghiera finale

Cristo Gesù,
quando tutto è oscurità
e sentiamo la nostra debolezza e impotenza,
donaci di sentire la tua presenza,
il tuo amore e la tua forza.
Aiutaci ad avere una fiducia totale
nel tuo amore che protegge
e nel tuo potere che rafforza,
perché nulla possa spaventarci o preoccuparci,
perché vivendo accanto a te
vedremo la tua mano,
i tuoi obiettivi e la tua volontà in tutte le cose.
(Sant’Ignazio di Loyola)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi