Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 25 Ottobre 2023

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Tenetevi pronti. L’esortazione di Gesù non è forse tanto un avvertimento, quanto un suggerimento per vivere intensamente il presente. Chi rimanda al futuro, al momento programmato, il rapporto con Dio perde la bellezza dell’attimo presente. La vita con Gesù è intensa: Egli stesso si definisce Vita (Io sono la Via, la Verità, la Vita), ed Egli stesso ci ha promesso il centuplo su questa terra. Rimandare la lealtà con se stessi descritta nella meditazione di ieri ci impedisce di vivere pienamente e intensamente la nostra realtà.

In questo Vangelo ci sono molte altre parole preziose: l’amministratore fidato e prudente. Fiducia e prudenza, dove la prudenza è «la virtù che dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo. […] Grazie alla prudenza […] superiamo i dubbi sul bene da compiere e il male da evitare» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1806).

La prudenza, il rimanere desti, ci permette di restare attaccati al bene e non fare del male a noi stessi e agli altri con il peccato. Percuotere, mangiare e bere ciò che non è suo e ubriacarsi: questo fa il servo infedele. Il potere, la violenza e il possesso sono ciò che domina una vita dove manca il discernimento. E questo non sarà perdonato a chi ha conosciuto la mano misericordiosa di Dio, a chi l’ha sperimentata su di sé come balsamo di cura nella propria esistenza.

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Un’altra parola è “a tempo debito”. In altri passi la Bibbia ricorda che “c’è un tempo per ogni cosa”: vivere l’armonia e il rispetto per il mondo che Dio ci ha dato e per gli altri implica saper attendere il tempo giusto per le cose. Attendere è un segno di umiltà: spesso nel tentativo—anche con buone intenzioni—di testimoniare Cristo, ma nel tempo sbagliato, sono in verità la nostra vanagloria e il nostro orgoglio a condurci. Attendere l’ispirazione dello Spirito Santo in noi permette di parlare ai cuori degli altri, e ci lascia con una profonda beatitudine, come descritto da Gesù.

Per riflettere

Preghiamo lo Spirito perché ci doni la virtù della prudenza, e ritagliamoci uno spazio per meditare nel silenzio, così da discernere ciò che è gradito a Dio.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi