Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Dicembre 2022

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Nel Vangelo di Luca, diversamente da quello che abbiamo letto pochi giorni fa (Mt 11, 2–6), non viene detto che Giovanni è in carcere. Giovanni che tutta la sua vita ha speso al servizio di Messia, si trova in un momento drammatico; prima di morire cova dentro di sé questa domanda: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”.

Luca che non cita il contesto del carcere sembra far capire che la domanda di Giovanni nasce dal fatto che Gesù è diverso da quello che Giovanni si aspettava. Non sembra uno che “tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; che brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile” (Lc 3, 17).

Giovanni allora confessa il suo dubbio. Si scopre davanti ai suoi discepoli, quelli che l’hanno seguito; non ha paura di perdere la credibilità chiedendo a Gesù: “Sei tu?”. I discepoli non lo abbandonano, ma si mettono in cammino e incontrano Gesù misericordioso. La risposta che sente darsi Giovanni verrà attraverso la testimonianza dei suoi discepoli.

“I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia”. Giovanni scopre il vero volto di Gesù.

Anche il più grande tra i nati da donna ha bisogno di accogliere Gesù di nuovo, ancora una volta, come siamo invitati a fare noi durante l’Avvento.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

Il commento di oggi è proposto dal Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa