Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Gennaio 2023

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Il Maestro è in città, non c’è tempo da perdere con un’occasione così; recuperata una barella di fortuna i quattro amici del paralitico partono con lui alla volta della casa che quel giorno ospita Gesù. La trovano stracolma, ma neanche questo li ferma: decidono di arrampicarsi, issare il paralitico, scoperchiare il tetto e calare il malato. Sono azioni che appaiono straordinarie, ma rientrano nell’ordinario per la fede intensa dei quattro portatori. Una fede che non dispera, che dona forza, coraggio e creatività.

“Vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati»”: quella a cui assistiamo è una preghiera materiale di intercessione. È la fede dei portatori a salvare il paralitico: Gesù non può non notare la forza del gesto d’amore caritativo ed è questo a spingerlo a compiere i miracoli del perdono e della guarigione.

Quella dei portatori è una comunità premurosa e amorevole, una Chiesa che si fa carico delle ferite di un fratello debole e lo porta a Gesù. La guarigione del fratello sarà fonte di gioia e meraviglia per tutti.

Il paralitico, invitato da Gesù, si alza e si allontana sulle sue gambe. Questa immagine ci fa pensare alla verità esistenziale della guarigione dal peccato. La dignità del perdono ci rinnova. È grazie alla misericordia del Signore che il paralitico guarito è in grado di alzarsi e portare la barella, segno della sua malattia, con sé. È grazie a quella stessa misericordia che sappiamo farci carico del peso dei nostri peccati, ad alzarci in piedi rinnovati e a portare con noi la nostra storia di perdono.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi