Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 12 Agosto 2023

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La Fede in Cristo è la sola possibilità di avere la Speranza di compiere prodigi. Ma il tutto solo per la Carità di guarire un malato e non per il guadagno personale. Fede, Speranza e Carità sono i tre sinonimi di questo passo del Vangelo, poi sottolineati come carattere essenziale del Cristiano da San Paolo.

Solo la generazione che avrà Fede pari ad un granello di senape potrà spostare le montagne, cambiare la geografia del creato, cosa del tutto impossibile anche ai giorni nostri all’umanità intera. Ma per farlo dobbiamo avere la Speranza di quel padre che per raggiungere la Fede si getta in ginocchio di fronte al Signore, senza timore e senza vergogna, sicuro che da lui avrà la liberazione.

La forza che ne deriva, e che è innata in Cristo, non è “un super potere”, è una forza che deriva solo per Carità verso chi ha bisogno. Quanti nel Vangelo solo toccando la sua veste guariscono dal male? Cristo non fa fare carriera, non fa mai guadagnare soldi; Cristo ti fa guarire (salvare) dal male.

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Oggi invece cerchiamo sempre di più il tocco magico: l’ottenere qualcosa con la velocità del nostro mondo sempre iperconnesso, ma qualcosa per noi e mai per gli altri. Confidiamo nel dio pagano della fortuna troppo spesso. Non comprendiamo che nulla vi sarà impossibile solo nella Speranza di una Fede da dare con Carità agli altri. Contiamo di raggiungere il massimo da soli, con le sole nostre forze.

Contiamo di conquistare il Mondo, rimanendo dei chicchi sulla terra che non muoiono senza dare frutti; in questo modo non riusciremo a scacciare il demone in quel ragazzo. Invece, morendo in vita, ma ricchi della Fede e della Speranza di riuscire a conquistare il tesoro del campo e donando tutto ciò per amore agli altri con Carità, nulla ci sarà impossibile.

Per riflettere

Quanto è grande la nostra fede rispetto ad un granello di senape? Siamo disposti a gettarci in ginocchio di fronte al Signore per chiedergli aiuto, senza vergogna e davanti a tutti i nostri fratelli, riconoscendo che i nostri mali solo lui riuscirà a guarire?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi