Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 Agosto 2020

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Medita

Il vangelo di Matteo, che caratterizza l’anno liturgico A, ci guida nel mese di agosto nella meditazione dei capitoli 14–25 con una certa continuità, inframmezzato, com’è, da altre letture in occasioni particolari.
Il brano di oggi, che si trova nel discorso delle parabole (Mt 13–17), vede come protagonista il Battista.
Erode ha una percezione di Giovanni confusa e soprattutto prova timore nei suoi confronti. È un profeta, ha carisma, un largo seguito: addirittura lo pensa resuscitato dai morti. Come molti suoi contemporanei, non lo collega mai alla figura di Gesù di Nazaret.
Sa, tuttavia, che costituisce un pericolo perché parla con parole di verità, sa che dice il vero su lui e sul suo stile di vita. È un pericolo, per questo dovrà eliminarlo. Non è certo l’unico a ritenerlo un ostacolo che va rimosso. Ma ad Erode si offre l’occasione per ucciderlo. Il brano di Matteo, descrivendo l’episodio, contrappone la debolezza del male alla forza di un uomo di Dio.
Termina in questa pericope la parabola umana del Battista. Una vita di testimonianza che ha saputo precorrere e preparare quella del Galileo.
Giovanni visse con grande sobrietà, battezzando; ebbe discepoli che lo seguivano ed amava il deserto. Come Gesù, anche Giovanni Battista era cercato da tutti: anche da chi, in apparenza, non poteva che avversare la sua fede. Erode lo ritiene capace di compiere prodigi e alcuni pensavano che lo stesso Nazareno non fosse che il Battista risorto. La sua evidente autorevolezza non incrinò mai la consapevolezza di dover annunciare la venuta del Maestro, con parole chiare e dirette. Condusse una vita conclusasi, come quella del Crocifisso, versando il sangue.

Rifletti

Giovanni Battista è una guida preziosa che ci prende per mano nel cammino verso l’incontro con il Risorto. È un testimone accreditato da Gesù stesso, che la Chiesa ci offre ricordandone la sua figura in occasione della nascita e anche della morte. Il Battista rispose alla sua vocazione annunciando il Salvatore.
La sua vita, cifra dell’amore per Dio, accompagna anche noi nel cammino verso il Regno.

Prega

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
“Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me è avanti a me,
perché era prima di me”.
(Vangelo secondo Giovanni 1, 14–16)


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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