p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 21 Agosto 2023

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Credo che questo vangelo, oltre che essere un richiamo alla vanitร  delle ricchezze, sia una provocazione perchรฉ ognuno di noi mediti sul come gestisce la propria vita e la propria fede.

Non possiamo donare nulla se non abbiamo nulla; non possiamo rinunciare se non abbiamo qualcosa a cui rinunciare.

Per la tela del vangelo era necessario che lui vivesse in integritร  i comandamenti, per potere giungere alla domanda che ha posto a Gesรน: che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?

Senza la sua vita di fedeltร  ai comandamenti non ci sarebbe stata neppure questa domanda. Una domanda che scaturisce da un modo preciso di intendere la propria fede: una fedeltร  attuata grazie ad una forte forza di volontร . Si era conquistato lui quello che aveva. Cosรฌ le sue ricchezze, facevano parte di questo patrimonio che era lui, erano un tuttโ€™uno con la sua integritร  morale. Le ricchezze erano segno di benedizione da parte di Dio e lui era benedetto perchรฉ aveva molte ricchezze e perchรฉ aveva da sempre osservato i comandamenti.

Potremmo parlare della gratuitร  della salvezza, potremmo soffermarci a vedere lโ€™importanza della gratuitร  nellโ€™agire e nel ricercare se stessi nella fedeltร  ai comandamenti, potremmo parlare dellโ€™importanza del distacco dalle ricchezze.

Oggi mi sembra importante che noi ci soffermiamo, invece, proprio sul fatto che รจ importante avere qualcosa per potervi rinunciare.

Se non siamo nulla non possiamo donarci; se non abbiamo niente non possiamo dare niente. Il ricco del vangelo aveva molto ed era molto, per questo gli รจ stato chiesto molto e siccome era molto attaccato a quello che era e a quello che aveva, se ne รจ andato via triste perchรฉ ha dovuto mettere da parte il suo sogno di perfezione per non rinunciare a quanto aveva e a quanto era.

Questa รจ una delle dinamiche del vivere che piรน ci crea difficoltร . Dobbiamo darci da fare per essere e per avere, ma ogni volta che vogliamo crescere, fare un passo nuovo e un passo in piรน, dobbiamo rinunciare a quanto giร  avevamo. Quello che siamo dobbiamo rischiarlo se vogliamo fare un salto in avanti. Se vogliamo seguire il nostro desiderio di bene ulteriore, dobbiamo cercare in noi la disponibilitร  a perdere quanto giร  abbiamo e abbiamo conquistato con fatica.

Cosรฌ รจ nella vita di tutti i giorni: se non rischi e non sei disponibile a lasciare, non puoi ascoltare il desiderio che cโ€™รจ in te di perfezione. Cosรฌ รจ per quanto riguarda la nostra fede: se non sei disponibile a lasciare le tue conquiste con le quali puoi dire di essere stato bravo, non puoi pensare di potere entrare nel mondo della gratuitร  e dellโ€™amore.

Dunque รจ importante essere e conquistare, ma รจ altrettanto importante sapere lasciare. Se non lasci non hai le mani libere per nuove conquiste. Se uno che ha conquistato una vetta si ferma sulla stessa e non la lascia, non accetta di scendere di nuovo a valle, non potrร  mai conquistarne unโ€™altra e raggiungere, oltre che cercare, orizzonti nuovi.

Nella fede fino a che non decidi di lasciare quello che hai conquistato, fino a che non ti dimostri disponibile ad abbandonare quello che hai imparato, quello che ti hanno sempre detto, quello che ti hanno insegnato al catechismo, non potrai mai fare il salto della trascendenza, il salto della libertร  della fede, il salto del vendere tutto quello che hai per darlo ai poveri e per potere seguire Gesรน.

Essere belli, diventare belli, essere disponibili a perdere la propria bellezza, a diventare brutti per riscoprire unโ€™altra bellezza nuova, diversa e piรน grande, non รจ cosa facile soprattutto quando di mezzo ci si mette il nostro quotidiano.

Domandiamo al Signore la grazia di essere sempre piรน belli e sempre piรน ricchi, ma soprattutto domandiamo a lui la grazia di comprendere che saremo sempre piรน belli nella misura in cui noi abbandoneremo la nostra bellezza e ricchezza donandola agli altri, ai piรน poveri. Dobbiamo diventare belli per accettare di essere brutti per potere essere piรน belli. Dobbiamo diventare sempre piรน ricchi per scegliere di diventare poveri per potere essere piรน ricchi procurandoci un tesoro nel cielo.

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