Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 6 Agosto 2023

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La gloria di Dio nella carne di Gesรน

Ricorre in questa domenica la festa della Trasfigurazione del Signore, particolarmente cara alla tradizione monastica, celebrata in oriente a partire dal IV secolo e in occidente dallโ€™XI. La via per accogliere questo grande mistero e cosรฌ conoscere meglio lโ€™identitร  del Signore Gesรน, consiste come sempre nel fare obbedienza al vangelo, contemplando per quanto ci รจ possibile questa pagina luminosa: questโ€™anno secondo la versione di Matteo, che leggeremo perรฒ anche alla luce di Marco e Luca. 

Lโ€™evento della trasfigurazione รจ profetizzato da Gesรน, che dopo il primo annuncio della sua passione-morte-resurrezione dice ai discepoli: โ€œVi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dellโ€™uomo con il suo Regnoโ€ (Mt 16,28). Gesรน รจ il regno di Dio in persona, come ha ben compreso Origene; Gesรน, che ha annunciato la venuta del regno di Dio, ora รจ rivelato dal Padre come Regno veniente con potenza, e di ciรฒ lโ€™evento della trasfigurazione appare come unโ€™anticipazione. Sei giorni dopo queste parole, โ€œGesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monteโ€. Egli compie unโ€™elezione, e dei dodici prende con sรฉ solo tre, tra i primi chiamati alla sequela (cf. Mt 4,18-22). Sono i tre discepoli piรน vicini a Gesรน, giร  scelti come testimoni della resurrezione della figlia di Giairo (cf. Mc 5,37-43), quelli che saranno poi anche i testimoni della sua de-figurazione nellโ€™orto del Getsemani, alla vigilia della passione (cf. Mt 26,36-46). Sono scelti non per particolari meriti ma, nellโ€™imperscrutabile volontร  di Dio, perchรฉ possano diventare testimoni di Gesรน

Presi con sรฉ da Gesรน, essi salgono con lui sullโ€™alta montagna, la montagna della rivelazione di Dio che a partire dal II secolo รจ identificata col Tabor. Cโ€™รจ in questa salita sul monte lโ€™eco di tutti i racconti di teofania, di rivelazione di Dio dellโ€™Antico Testamento: rivelazione sui monti del Sinai e dellโ€™Oreb, che sono unโ€™unica montagna (cf. Es 3,1) salita e discesa da Mosรจ (cf. Es 19-34) e da Elia (cf. 1Re 19,1-18); rivelazione sulla โ€œmontagna della dimora del Signore elevata al di sopra dei montiโ€ (Is 2,2; Mi 4,1)โ€ฆ Dunque questa salita รจ finalizzata a un evento decisivo, in cui i discepoli beneficeranno di una rivelazione fatta da Dio, di unโ€™epifania che riguarda il loro maestro, confessato poco prima da Pietro come Messia (cf. Mt 16,16). Ed ecco che, mentre Gesรน era in preghiera, โ€œfu trasfiguratoโ€ (passivo divino), subรฌ un mutamento di forma nei vestiti e nel corpo. Luca, temendo che i lettori comprendano questo evento come un mito, preferisce usare unโ€™espressione piรน neutra: โ€œLโ€™aspetto del suo volto divenne altroโ€ (Lc 9,29). Qui riscontriamo come lโ€™evento sia in realtร  inesprimibile e come il linguaggio degli evangelisti sia inadeguato: Matteo parla di โ€œvesti bianche come la luceโ€, Marco le descrive โ€œsplendenti, bianchissime, quali non le potrebbe rendere nessun lavandaioโ€, Luca le definisce โ€œsfolgorantiโ€โ€ฆ

Invece del corpo e del volto umano, quotidiano di Gesรน come lo conoscevano i discepoli, il mutamento fornisce la visione di un volto altro, luminoso, trasfigurato da unโ€™azione che poteva solo essere divina. Se Paolo nellโ€™inno della Lettera ai Filippesi confessava: โ€œColui che era nella forma di Dio โ€ฆ prese la forma di schiavoโ€ (cf. Fil 2,6-7), nella trasfigurazione colui che aveva la forma di schiavo riprende la sua forma di Dio e risplende di luce divina. Qualcosa della gloria, della luce di Dio risplende in Gesรน, per quanto รจ possibile vedere ai discepoli: Gesรน appare nella forma di uno dei โ€œgiusti splendenti come il sole nel Regno del Padre loroโ€ (cf. Mt 13,43), come lui stesso aveva rivelato; appare come uno dei santi sapienti โ€œsplendenti nel firmamento come stelle per sempreโ€ (Dn 12,3). Ciรฒ che accade รจ dunque una vera โ€œCristofaniaโ€, una rivelazione di chi รจ il Cristo, il Messia.

In quel momento โ€œsi aprono i cieliโ€ (cf. Mt 3,16) e appaiono Mosรจ ed Elia in dialogo con Gesรน. Mosรจ ed Elia, la Legge e i Profeti che sintetizzano tutte le Scritture di Israele, lโ€™Antico Testamento, sono accanto a Gesรน come testimoni e interpreti. Anzi, in quel loro โ€œparlare insiemeโ€ a Gesรน mostrano unโ€™autentica interpretazione spirituale in atto: Gesรน รจ lโ€™ermeneuta della Legge e dei Profeti che sempre, โ€œcominciando da Mosรจ e da tutti i Profeti, spiega in tutte le Scritture ciรฒ che si riferisce a luiโ€ (cf. Lc 24,27); e Mosรจ ed Elia, definiti da Luca โ€œdue uominiโ€, sono coloro che, presenti accanto alla tomba vuota, interpreteranno le parole dette da Gesรน nella sua vita e lo proclameranno Crocifisso-Risorto (cf. Lc 24,4-7). Proprio in questโ€™ottica, Luca specifica che Mosรจ ed Elia โ€œparlavano con Gesรน del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemmeโ€ (Lc 9,31). Dunque la Legge e i Profeti testificano la necessitas passionis di Gesรน, lo indicano come il Servo del Signore che deve passare attraverso lโ€™abbassamento e lโ€™innalzamento, e cosรฌ mostrano la continuitร  della fede tra Antica e Nuova Alleanza. Le attese messianiche di Israele sono veramente compiute, e Gesรน il Messia appare come lโ€™esegesi vivente e il compimento autentico delle Scritture.

Nella straordinarietร  del momento, Pietro dice a Gesรน: โ€œSignore (Kรฝrios), รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaโ€. Crede forse che sia giunta la fine dei tempi? Pensa alle tende della festa delle Capanne, carica di senso escatologico? Pensa di erigere per Gesรน, Mosรจ ed Elia la tenda dellโ€™incontro fatta da Mosรจ per incontrare Dio (cf. Es 33,7-11)? In ogni caso, i tre discepoli non sanno rispondere a quellโ€™evento, come nellโ€™ora del Getsemani, e sono presi da spavento per la rivelazione di cui sono destinatari, lo stesso spavento provato dalle donne nellโ€™alba di Pasquaโ€ฆ

Mentre Pietro sta parlando, ecco arrivare โ€œuna nube luminosa che li copre con la sua ombraโ€. Sullo sfondo vi รจ sempre il racconto della teofania rivolta sul Sinai a Mosรจ: sullโ€™alta montagna cโ€™era una nube che la copriva (cf. Es 19,16; 20,21; 24,15; ecc.), simbolo della Presenza di Dio, segno del Dio che รจ sceso, e tuttavia resta nascosto, Santo, separato dal mondo. Questa nube che sul monte indicava la Dimora di Dio passรฒ sul tabernacolo costruito da Mosรจ nel deserto (cf. Es 40,34-35) e, nellโ€™ora della dedicazione del tempio, riempรฌ il Santo (cf. 1Re 8,10-12). Questa nube รจ dunque la Shekinah, la Presenza di Dio, letta dalla tradizione rabbinica come Presenza attraverso lo Spirito santo. Lโ€™introito della messa latina giustamente dice: โ€œLo Spirito santo apparve nella nube luminosa e la voce del Padre risuonรฒโ€โ€ฆ Questa รจ dunque la risposta alle parole di Pietro: non tre tende fatte da mano dโ€™uomo, ma una nube, la Shekinah di Dio. Ecco la realtร  ultima e definitiva: non piรน una tenda, non piรน un tempio, non piรน un Santo dei santi, ma la Dimora-Presenza di Dio รจ in Gesรน Cristo, lui che รจ Dimora, Tempio e Presenza!

E dalla nube della Presenza di Dio ecco venire la voce del Padre, la parola di Dio: โ€œQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!โ€. Gesรน aveva giร  ascoltato questa parola nel battesimo, nellโ€™immersione ricevuta da Giovanni il Battista; allora i cieli si erano aperti e la voce aveva dichiarato a Gesรน solo: โ€œTu sei il Figlio mio, lโ€™amato, in te mi sono compiaciutoโ€ (Mt 3,17). Di fatto la voce del Padre allora aveva ripetuto le parole dette sul Servo: โ€œEcco il mio Servo che io sostengo, in cui si compiace la mia animaโ€ (Is 42,1), attestando che il Figlio di Dio รจ il Servo del Signore. Ora questo viene annunciato ai tre discepoli: colui che i discepoli avevano seguito, coinvolti nella sua vita, colui che avevano ascoltato e visto agire come Maestro, Profeta, Messia, รจ rivelato dal Padre come โ€œFiglio amatoโ€ e โ€œServo del Signoreโ€. Sรฌ, attraverso la rivelazione del Padre Gesรน appare insieme come il Messia intronizzato del Salmo 2 (โ€œTu sei mio Figlio, io oggi ti ho generatoโ€: Sal 2,7) e come il Servo che Dio stesso presenta a Israele tramite il profeta Isaia (cf. Is 42,1-9).

Vi รจ qui lโ€™incrociarsi delle diverse attese messianiche di Israele: quella di un Messia regale, di un Messia profetico e di un Messia escatologico. Per questo ormai puรฒ risuonare lโ€™invito: โ€œAscoltatelo!โ€, che รจ lโ€™eco della parola di Dio sual profeta escatologico (cf. Dt 18,15) ed รจ anche lโ€™eco dello Shemaโ€˜: โ€œAscolta, Israeleโ€ฆโ€ (Dt 6,4). Ormai lโ€™ascolto di Dio stesso รจ ascolto di Gesรน, del Figlio, Parola vivente di Dio! Mosรจ ed Elia, la Legge e i Profeti, cedono il posto a Gesรน dopo avergli reso testimonianza, perchรฉ ormai รจ lui lโ€™esegesi del Padre (cf. Gv 1,18); รจ lui, Gesรน, che puรฒ dire in veritร  chi รจ Dio ed evangelizzarlo, renderlo cioรจ buona notizia per tutti gli esseri umani; รจ lui il Lรณgos, la Parola definitivaโ€ฆ

Ma la visione svanisce, e Gesรน รจ di nuovo contemplato โ€œsoloโ€ nella quotidianitร  umile della natura umana. Poi, mentre scendono dallโ€™alta montagna, Gesรน ordina ai discepoli: โ€œNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโ€™uomo non sia risorto dai mortiโ€. La rivelazione รจ stata straordinaria, ma deve restare sotto silenzio, perchรฉ non sia svelato il segreto messianico prima dellโ€™ora della resurrezione.

Al termine di questa lettura puntuale, vorrei evidenziare solo alcuni significati della trasfigurazione per la nostra fede cristiana. Innanzitutto contemplare la trasfigurazione significa comprendere in profonditร  lโ€™evento del battesimo di Gesรน. La parola di Dio rivela lโ€™identitร  di Gesรน: egli รจ il Figlio di Dio che deve fare esodo, cioรจ patire-morire-risorgere. Nello stesso tempo lโ€™evento della trasfigurazione annuncia ciรฒ che accadrร  a Gerusalemme, quando nellโ€™ora della croce il centurione confesserร : โ€œVeramente questโ€™uomo era Figlio di Dio!โ€ (Mt 27,54). Sรฌ, lโ€™evento della trasfigurazione รจ memoriale del battesimo e oracolo della croce, e la posizione centrale assegnatogli dagli evangelisti vuole indicare questa sua qualitร  di memoriale e di profezia.

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La trasfigurazione รจ anche mistero di luce, che illumina tutto il corpo (Israele e la chiesa; Mosรจ, Elia e i discepoli) insieme al Capo. Non cโ€™รจ immagine biblica piรน efficace per narrare lโ€™unitร  della fede nei due Testamenti, la centralitร  di Gesรน il Messia, la pienezza della rivelazione in lui, lโ€™essere un solo corpo da parte dei credenti che nellโ€™Antico Testamento attendevano il Messia e nel Nuovo lo confessano e lo annunciano.

E infineย la trasfigurazione รจ mistero di trasformazione: il nostro corpo e questa creazione sono chiamati alla trasfigurazione, a diventare โ€œaltroโ€; il nostro corpo di miseria diventerร  un corpo di gloria (cf. Fil 3,21), e โ€œla creazione che geme e soffre nelle doglie del partoโ€ (cf. Rm 8,22) conoscerร  il mutamento in โ€œcielo nuovo e terra nuovaโ€ (Ap 21,1). Ciรฒ che รจ avvenuto sul monte Tabor in Gesรน avverrร  per tutti i credenti e per il cosmo intero alla fine della storiaโ€ฆ Nellโ€™attesa di quel giorno a noi non resta che contemplare, per quanto ne siamo capaci, โ€œil volto di Cristo su cui risplende la gloria di Dioโ€ (cf. 2Cor 4,6): cosรฌ, โ€œriflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasfigurati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, attraverso lโ€™azione dello Spirito santoโ€ (cf. 2Cor 3,18). Cosรฌ nella tua luce vedremo la luce, Signore (cf. Sal 36,10)!

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi