Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 30 luglio 2023.
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La gioia di scoprire un tesoro
Lโarcheologo Carter rimase per alcuni istanti stupefatto, allibito, quasi paralizzato quando, introdotta una candela in un pertugio della tomba inviolata di Tutankhamon, scorse il tesoro piรน ricco mai scoperto. I tre amici che erano con lui lo interpellavano con insistenza, ansiosi di sapere cosa lo avesse ammaliato. Riuscรฌ a farfugliare: โCose meravigliose, cose meravigliose!โ. Non fosse per questo tesoro, di Tutankhamon โ un faraone della XVIII dinastia, morto diciannovenne โ ricorderemmo a malapena il nome.
Salomone visse nello sfarzo: โHo accumulato โ diceva โ argento e oro, ricchezze di re e di province, insieme con le delizie dei figli dellโuomoโ (Qo 2,8), ma non furono questi i tesori che lo resero famoso.
โTesoroโ รจ lโepiteto piรน ricorrente sulla bocca degli innamorati. Non si puรฒ vivere senza legare il cuore a un tesoro; neppure Dio puรฒ farne a meno, infatti โsi รจ scelto Israeleโ (Sal 135,4).
Il tesoro dei saggi รจ la sapienza: โVale piรน scoprire la sapienza che le gemme. Non la eguaglia il topazio dโEtiopia; con lโoro puro non la si puรฒ scambiareโ (Gb 28,18-19). Ad essa i rabbini dedicavano tempo ed energie perchรฉ sta scritto: โMediterai su di essa giorno e notteโ (Gs 1,8) e commentavano: โVaโ e cerca quale ora non รจ nรฉ giorno nรฉ notte e consacrala alle altre scienzeโ.
Nella scelta del tesoro ci si puรฒ anche ingannare, perchรฉ รจ facile prendere abbagli, confidare in ciรฒ che รจ inconsistente, inaffidabile. Gesรน ci mette in guardia: โNon accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, perchรฉ lร dovโรจ il tuo tesoro, sarร anche il tuo cuoreโ (Mt 6,19-21).
La vita va investita, non si puรฒ non scegliere; su un tesoro bisogna puntare. Quale?
Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โInsegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuoreโ.
Prima Letturaย (1 Re 3,5.7-12)
5 In Gร baon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: โChiedimi ciรฒ che io devo concedertiโ. 7 Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. 8 Il tuo servo รจ in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo cosรฌ numeroso che non si puรฒ calcolare nรฉ contare. 9 Concedi al tuo servo un cuore docile perchรฉ sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perchรฉ chi potrebbe governare questo tuo popolo cosรฌ numeroso?โ.
10 Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare. 11 Dio gli disse: โPerchรฉ hai domandato questa cosa e non hai domandato per te nรฉ una lunga vita, nรฉ la ricchezza, nรฉ la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause, 12 ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te nรฉ sorgerร dopo di te.
Non furono nรฉ tranquilli nรฉ felici gli ultimi anni del regno di Davide: sommosse, rivolte, tentativi di sbalzarlo dal trono. Negli intrighi per ottenere il potere ben tre dei suoi figli perirono di morte violenta. I disordini continuarono finchรฉ Salomone riuscรฌ a impossessarsi del potere. Non fu un guerriero come suo padre, non cโerano nemici da combattere, fu un uomo di pace. Ereditรฒ un grande regno che doveva essere mantenuto unito e governato con giustizia ed equitร . Ci riuscรฌ.
Fu un abile politico, un grande costruttore, un uomo ricchissimo, ma divenne famoso per la sua saggezza. NellโAT il suo nome รจ citato circa trecento volte e significa โpaceโ, โprosperitร โ. Da tutto il mondo accorrevano a Gerusalemme per conoscerlo e per ascoltarlo. La visita piรน celebre fu quella della regina di Saba che, ammirata per la sua sapienza esclamรฒ: โEra dunque vero quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza! Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perchรฉ tu eserciti il diritto e la giustiziaโ. (1 Re 10,6-9).
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Da dove gli veniva tanta sapienza? Ce lo racconta la lettura di oggi.
Prima di iniziare a governare, Salomone andรฒ al santuario di Gabaon per offrire sacrifici. Durante la notte il Signore gli apparve in sogno e lo invitรฒ ad esprimere un desiderio; qualunque cosa avesse chiesto gli sarebbe stata concessa. Non domandรฒ nulla per sรฉ: nรฉ ricchezza, nรฉ salute, nรฉ la vittoria contro i nemici (v. 11).
Era giovanissimo quando Davide, su suggerimento di Betsabea โ la moglie di Uria, divenuta poi la favorita โ lo aveva designato come suo successore. Si rendeva conto di essere ancora inesperto ed era cosciente di quanto sia facile per chi comanda lasciarsi corrompere dalla frenesia del potere e commettere errori e ingiustizie. Chiese a Dio โun cuore docile per rendere giustizia al suo popolo e per distinguere il bene dal maleโ (v. 9). Fu esaudito. Il Signore gli concesse un cuore saggio e intelligente come non ci fu prima di lui nรฉ mai ci sarร (v. 12).
Fu lโinizio della sua fortuna: โTi concedo โ disse il Signore โ anche quanto non hai domandato, cioรจ ricchezza e gloria come nessun re ebbe maiโ (v. 13). Dalla sapienza gli derivarono tutti gli altri beni. La regina di Saba, โquando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, lโattivitร dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiatoโ (1 Re 10,4-5).
Ci trovassimo di fronte alla lampada di Aladino e potessimo esprimere un desiderio, probabilmente non chiederemmo โun cuore capace di ascoltare la voce del Signoreโ. Non abbiamo la saggezza di Salomone: non abbiamo capito che la โsapienza di Dioโ non solo non esige la rinuncia ad alcuno vero bene, ma รจ la fonte di ogni bene.
Seconda Lettura (Rm 8,28-30)
28ย Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.ย 29ย Poichรฉ quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi allโimmagine del Figlio suo, perchรฉ egli sia il primogenito tra molti fratelli;ย 30ย quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.
ร facile credere che Dio esiste e che ha creato il mondo, piรน difficile credere nella sua provvidenza e, nonostante i segni apparentemente contradditori che verifichiamo ogni giorno, concludere che egli riuscirร comunque a condurre a buon fine il suo progetto.
Le parole con cui inizia la lettura sono un invito alla speranza: nulla di ciรฒ che accade sfugge a Dio, nulla puรฒ coglierlo di sorpresa. Egli fa sรฌ che โtutto collabori al beneโ e alla realizzazione della salvezza (v. 28).
Nella seconda parte del brano (vv. 29-30) vengono ricordate le tappe del cammino che porta alla salvezza. Cโรจ anzitutto la predestinazione eterna: Dio sceglie coloro che sono destinati a divenire suoi figli; poi cโรจ la chiamata: attraverso la predicazione, a coloro che sono predestinati viene annunciato il vangelo e rivolto lโinvito ad accoglierlo. Alla chiamata segue la giustificazione cioรจ la trasformazione interiore che avviene nel battesimo. Infine cโรจ la glorificazione, il momento in cui la nuova condizione di figli di Dio diviene manifesta.
Di tutto questo processo, il momento che ci lascia un poโ sconcertati รจ il primo: la predestinazione. Significa forse che Dio sceglie alcuni e rifiuta altri? Assolutamente no. Vuol dire che, prima ancora di venire chiamati alla salvezza, gli uomini, tutti gli uomini, sono oggetto dellโamore eterno di Dio. Naturalmente, solo una parte di loro avrร la fortuna di venire a conoscenza del vangelo e di ricevere il battesimo; ma Dio vuole che anche tutti gli altri si salvino (1 Tm 2,4).
Vangelo ย โ Mt 13, 44-52
44ย Il regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45ย Il regno dei cieli รจ simile a un mercante che va in cerca di perle preziose;ย 46ย trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
47ย Il regno dei cieli รจ simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.ย 48ย Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.ย 49ย Cosรฌ sarร alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoniย 50ย e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร pianto e stridore di denti.
51ย Avete capito tutte queste cose?โ. Gli risposero: โSรฌโ.ย 52ย Ed egli disse loro: โPer questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheโ.
Capita spesso agli archeologi di rinvenire, sotto i pavimenti delle abitazioni, casse o vasi contenenti monete. Sono stati probabilmente collocati lร dai proprietari prima di darsi a una precipitosa fuga. Nellโimminenza di una guerra o di unโinvasione nemica, tutti cercavano di nascondere in fretta ciรฒ che avevano di prezioso e non potevano portare con sรฉ, sperando di poterlo ricuperare un giorno, non appena fosse passato il pericolo. I veri padroni perรฒ molte volte non tornavano e la casa veniva occupata da altri che non avevano alcun sospetto della ricchezza che giaceva sotto i loro piedi.
Al tempo di Gesรน si favoleggiava molto su tesori scoperti per caso. Si raccontava di poveri braccianti che, intenti a dissodare con lโaratro un campo non loro, accidentalmente urtavano contro un ostacolo, si chinavano per controllare ed ecco apparire un contenitore traboccante di monili, gemme, gioielli, pietre preziose. La fantasia popolare amava cullarsi con questi sogni di inattesi colpi di fortuna.
La prima parabola del vangelo di oggi (v. 44) riprende una di queste storie: per puro caso un uomo scopre, nel campo in cui sta lavorando, un tesoro; lo nasconde di nuovo, poi va, vende tutto ciรฒ che possiede e compera quel campo.
Molti si sono soffermati a disquisire sul comportamento morale di questโuomo e sulla liceitร dellโoperazione finanziaria da lui compiuta, ma non รจ questo il punto. Ha incuriosito i commentatori anche il fatto che il tesoro, dopo il ritrovamento, viene di nuovo nascosto. Apparentemente illogico e superfluo, questo dettaglio รจ invece prezioso: porta a supporre che il bracciante, attratto dallโinconfondibile sfavillio di un oggetto dโoro che affiorava dal terreno, abbia subito intuito che, sotto le zolle, poteva celarsi una ricchezza immensa e, per non perderne neppure una briciola, abbia deciso di comperare tutto il campo.
Siamo cosรฌ introdotti nella parabola: il tesoro di cui Gesรน parla รจ il regno dei cieli, la condizione nuova in cui entra chi accoglie la proposta delle beatitudini. Ha un valore incalcolabile e, solo progressivamente, viene scoperto da chi รจ deciso a puntare su di esso la propria vita.
Il fatto che questo tesoro sia trovato per caso indica la sua gratuitร : Dio lo offre agli uomini senza alcun loro merito; non รจ un premio per le loro opere buone.
Cโรจ perรฒ un comportamento da assumere di fronte a questo dono. Chi lo scopre non puรฒ avere esitazioni, perplessitร , dubbi. Se tentenna, perde tempo prezioso, lโoccasione favorevole puรฒ sfuggirgli e non ripresentarsi piรน. La decisione va presa con urgenza, la scelta non รจ dilazionabile. Non si puรฒ mancare allโappuntamento con il Signore.
Poi bisogna puntare tutto. Non si chiede di rinunciare a qualcosa, ma di spostare tutti i propri pensieri, le proprie attenzioni, i propri interessi, i propri sforzi sul nuovo obiettivo.
Il tesoro โ come avverrร anche con la perla โ non รจ acquistato per essere rivenduto e tornare in possesso dei beni di prima, ma per tenerlo in sostituzione di quanto, fino a quel momento, aveva dato senso alla vita. La scoperta del regno di Dio comporta un cambiamento radicale. ร questo il significato della decisione di โvendere tutti i propri averi per comperare il campoโ.
ร quanto รจ accaduto a Paolo, il giudeo irreprensibile e fanatico, convinto che la Torร h era il tesoro che gli avrebbe dato la salvezza. Un giorno, sulla via di Damasco, ha incontrato Cristo, e tutto quello che per lui poteva costituire un guadagno fu considerato una perdita. โDi fronte alla sublimitร della conoscenza di Cristo Gesรน, mio Signore โ dichiara โ ho lasciato perdere tutto e tutto considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristoโ (Fil 3,7-8).
Un simile cambiamento provoca sorpresa, meraviglia, stupore. Chi non ha scoperto lo stesso tesoro non riesce a capacitarsi, non trova una spiegazione che giustifichi la novitร di vita di chi รจ entrato nel regno di Dio.
Chi ha visto il contadino vendere tutto per comperare il campo deve aver pensato che era impazzito: la terra brulla e sassosa della Palestina non giustificava simili sacrifici. Egli solo era cosciente della sua scelta: stava concludendo lโaffare della sua vita.
Chi conosceva Paolo โ il rabbino scrupoloso osservante della legge โ e improvvisamente lโha visto abbandonare le sue sicurezze per puntare tutto su un uomo giustiziato lโha considerato un folle: โSei pazzo, Paolo โ gli dice il procuratore Festo โ la troppa scienza ti ha dato al cervello!โ (At 26,24). Invece egli aveva trovato il bene piรน prezioso, โCristo crocifisso, scandalo per i giudei e stoltezza per i paganiโ (1 Cor 1,23).
Da un segno, perรฒ, tutti โ i vicini del contadino e i correligionari di Paolo โ avrebbero dovuto capire che stava agendo con luciditร e a ragion veduta: la gioia. Chi ha capito di avere tra le mani un inatteso e insperato tesoro non puรฒ che essere colmo di gioia: โSono pervaso di gioiaโ (2 Cor 7,4) โ assicura lโApostolo โ โho provato grande gioia nel Signoreโ (Fil 4,10); โil regno di Dio รจ gioiaโ (Rm 14,17).
Insomma, chi osserva il volto raggiante di chi ha scoperto il regno di Dio dovrebbe intuire che ha intravisto, come lโarcheologo Carter, โcose meraviglioseโ.
La seconda parabola (vv. 15-16) รจ detta gemella della precedente e contiene lo stesso messaggio. Si diversifica per alcuni dettagli significativi: il protagonista anzitutto non รจ un povero bracciante, ma un ricco mercante che gira il mondo con un obiettivo ben preciso: trovare perle.
Nellโantichitร le perle erano pregiate quanto lo sono oggi i diamanti. Venivano pescate nel mar Rosso, nel golfo Persico e nellโoceano Indiano e, nellโepoca imperiale, erano considerate la cosa piรน preziosa, tanto da divenire proverbiali. Afrodite, la dea dellโamore e della bellezza, era venerata come la dea delle perle; un bambino molto amato era detto โperlaโ; di un uomo saggio si diceva che aveva una bocca da cui uscivano perle; le dodici porte del cielo โ scrive il veggente dellโApocalisse โ โsono dodici perle; ciascuna porta รจ formata da una sola perlaโ colossale, meravigliosa (Ap 21,21).
Essendo ritenute di gran pregio, Gesรน le ha scelte come immagine del tesoro inestimabile che egli offriva: il regno di Dio.
A differenza del contadino che sโimbatte per caso in un tesoro, il mercante trova la perla dopo unโestenuante ricerca. Le due scoperte sono frutto una della fortuna, lโaltra del proprio impegno.
Il comportamento del mercante รจ lโimmagine dellโuomo che cerca appassionatamente ciรฒ che puรฒ dare senso alla sua vita e riempire di gioia i suoi giorni
Le due parabole si completano: il regno di Dio, da un lato รจ dono gratuito di Dio, dallโaltro รจ anche frutto dellโimpegno dellโuomo.
La terza parabola (vv. 47-50) riprende il tema introdotto domenica scorsa dalla parabola del grano e della zizzania. Lโimmagine รจ presa dalla pesca sul lago di Tiberiade dove erano impiegate grandi reti a strascico che catturavano pesci buoni, ma anche pesci non commestibili o impuri (Lv 11,10-11). Sulla spiaggia i pescatori procedevano alla separazione. Cosรฌ โ dice Gesรน โ avviene nel regno dei cieli.
Secondo la concezione degli antichi il mare era il regno delle forze diaboliche, nemiche della vita. Ai discepoli รจ affidata la missione di โpescare uominiโ, sottraendoli al potere del male. Passioni incontenibili, egoismi, cupidigie li avviluppano come onde impetuose che, come un vortice, li trascinano verso lโabisso. Il regno dei cieli รจ una rete che li tira fuori, li fa respirare, li porta verso la luce, verso la salvezza.
In questa rete non vengono accolti soltanto i buoni e i bravi, ma tutti, senza distinzione. Il regno di Dio non si presenta oggi allo stato puro; nella comunitร cristiana va serenamente ammessa, accanto al bene, la presenza del male e del peccato. Nessuno, anche se impuro, deve sentirsi escluso o essere emarginato. Questo รจ il tempo della misericordia e della pazienza di Dio che โnon vuole che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsiโ (2 Pt 3,9).
Certo, giungerร il momento della separazione e Matteo, comโรจ solito fare, ne parla servendosi del linguaggio drammatico dei predicatori del suo tempo; impiega le immagini con cui nella Bibbia รจ descritta la distruzione dei nemici del popolo dโIsraele (Ez 30; 38-39): i giusti entreranno nella pace e i malvagi saranno puniti in una prigione infuocata.
Nella letteratura rabbinica si parla spesso di questo giudizio di Dio, non per minacciare la punizione eterna ai peccatori, ma per mettere in risalto lโimportanza del tempo presente e lโurgenza delle decisioni da prendere oggi: ogni attimo sprecato รจ definitivamente perso e gli errori commessi in questo mondo avranno conseguenze eterne. Lโeventualitร di dissipare, di sperperare la propria esistenza puntandola su โtesoriโ sbagliati รจ tuttโaltro che remota. Tuttavia, alla fine, la separazione non sarร tra buoni e cattivi, ma tra bene e male: solo il bene entrerร in cielo, tutte le negativitร verranno annientate primaโฆ dal fuoco dellโamore di Dio.
Il discorso di Gesรน si conclude con la domanda: โAvete capito?โ e con il richiamo allโopera dello scriba (vv. 51-52). La domanda รจ rivolta ai discepoli, a coloro che hanno trovato il tesoro e la perla preziosa. Il regno dei cieli che ora possiedono รจ stato preparato attraverso lโAT (le cose vecchie) e realizzato in Cristo (le cose nuove). I cristiani sono invitati a rendersi conto, a prendere coscienza, attraverso lo studio delle sacre Scritture, dellโimmenso dono che hanno ricevuto da Dio.
Per gentile concessione di Settimana News.



