p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 18 Giugno 2023

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โ€œVoi stessi avete visto โ€ฆ come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a meโ€. Lโ€™esperienza di Mosรจ sul Sinai รจ accoglienza di un annuncio che apre il senso dellโ€™intero cammino dellโ€™esodo. Il profilo di Dio appare accostato ad un a figura femminile, lโ€™aquila che tiene i suoi piccoli sopra le ali e li conduce lontano dai pericoli. E Dio chiede di dare ascolto alla sua voce e di essere popolo coinvolto nella sua stessa vita: la santitร  di Dio diviene tratto proprio della nazione santa chiamata per essere testimone.

Entrare nella terra viene a coincidere con lโ€™accostarsi a Dio stesso: โ€œvoi stessi avete visto come vi ho fatti venire fino a meโ€. Israele incontra Dio come presenza operante nella storia e che sempre chiama ed apre cammino. Da qui nasce unโ€™esperienza collettiva di un popolo nuovo: santitร  non indica il tratto eccezionale di un singolo ma รจ attributo collettivo (nazione santa) e segno della relazione con lโ€™Unico santo, Dio stesso. La santitร  di Dio si rende presente quando Dio salva. La chiamata ad essere โ€˜popolo di sacerdotiโ€™ e โ€˜nazione santaโ€™ indica una via per attuare la giustizia e portare salvezza come Dio stesso ha manifestato il suo agire nel percorso dellโ€™esodo.

Nella lettera ai Romani Paolo, dopo aver delineato la condizione umana segnata dal peso del peccato e dallโ€™incapacitร  di salvarsi con le proprie forze indica in Gesรน Cristo colui che solo puรฒ salvarci con la sua morte e risurrezione. La salvezza รจ dono da accogliere nel rapporto con Lui: โ€œSe, infatti , quando eravano  nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto piรน ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vitaโ€.

Nell pagina del vangelo di Matteo in primo piano รจ la compassione di Gesรน. Nel suo modo di guardare e nel suo agire Gesรน vive una tenerezza unica, si lascia toccare dalla vita degli altri. Ai discepoli parla della messe abbondante: li chiama ad unโ€™opera di raccolta, aย  scorgere giร  in atto lโ€™agire del Padre. E chiama poi i dodici e Matteo elenca i loro nomi. Dodici รจ numero simbolico che rinvia ad una convocazione di tutto il popolo dโ€™Israele composto di dodici tribรน. Gesรน si muove cosรฌ nel quadro di un raduno che raccolga una comunitร  accogliente di ogni pecora perduta della casa dโ€™Israele. E invia i dodici ย chiedendo loro poche attitudini fondamentali. Li manda ad annunciare che il regno di Dio รจ vicino.

Non devono essere preoccupati di aver successo o potere politico: a loro spetta annunciare il regno quale realtร  di rapporti nuovi in una comunitร  di uguali, nella fraternitร , nellโ€™accogliersi reciproco. Gesรน chiede ai suoi lo stile della povertร . Essere poveri per poter condividere e per essere disponibili a cogliere le cose essenziali della vita senza legarsi a ricchezze di tipo diverso. Guardare il mondo dalla prospettiva degli impoveriti ย apre allo sguardo di Dio. Agli apostoli lascia lโ€™invio: โ€œGratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dateโ€. La scoperta di aver ricevuto un grande dono nella propria vita apre al desiderio di farsene portatori e testimoni. Sta qui la radice della missione dei discepoli di Gesรน.

Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.