don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 9 Aprile 2023

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Le braci di Maria

Una volta che ce lโ€™ha riavuto in braccio, Maria non si stanca di accarezzare le membra gelate del suo Figliolo appena sgozzato dallโ€™ignavia umana. Pare quasi di vederla, laย Mater dolorosa: โ€œCosa ti hanno fatto, Figlio mio?โ€ Come una sarta, tenta di ricucire le slabbrature delle ferite per cercare di medicarle un pochino: quasi volesse far dolere meno il cadavere di questo bellโ€™Uomo chโ€™รจ suo Figlio, ma anche il suo Dio. Un lunghissimo mistero per dipanare il quale non le bastรฒ vivere la vita che ha vissuto, con e senza il suo Gesรน appresso.

Nicodemo, in disparte, assiste al calvario di questa (ma)donna troppo umana, da lasciarsi ferire: โ€œHanno battuto il mio Figliolo, ma a provare dolore sono stata io. Bisognerebbe essere madre per capire certe vicissitudini, Giuseppe!โ€ Lโ€™uomo dโ€™Arimatea, in religioso silenzio, resta a guardarla mentre appoggia le sue guance di femmina a quelle del Figliolo che non potrร  ricambiarle la dolcezza del suo gesto materno. Ha la bocca che resta quasi aperta, le palpebre faticano a restare chiuse: Maria ha la sensazione che la morte, questa schifosissima rivalsa umana, fatichi assai a tenere sepolta la forza della vita. โ€œI suoi capelli: ieri erano cosรฌ belli!โ€, pensa Maria. Oggi, invece, assomigliano ad un gomitolo di lana grossa, tutta piena di nodi.

โ€œChe ti hanno fatto, Figliolo mio?โ€ Il suo strazio ha un qualcosa di indicibile: come le paiono distantissimi i ricordi dellโ€™infanzia a Nazareth, delle scaramucce con Giuseppe per lโ€™educazione del loroย san Gesรน, le prime inquietudini per quel suo modo tutto strano di giocarsi lโ€™infanzia, la fanciullezza, lโ€™adolescenza. Come vorrebbe, Maria, che anche il suo bel Giuseppe fosse qui adesso, assieme a lei, sotto la Croce: โ€œCosรฌ, magari in due, questo giogo cosรฌ pesante peserebbe un poโ€™ meno!โ€ Ricorda tutti i discorsi fatti allโ€™insaputa del loro Figlio, quandโ€™aveva appena chiuso occhio nelle sere bambine: โ€œAnche se Dio non chiude mai occhio, Maria, facciamo finta che non ci senta e fantastichiamo un poโ€™ su chi potrร  diventare un giorno, magari a nostra insaputaโ€.

Con la fantasia piรน cruda, comunque, non giunsero mai, tutti e due assieme, a questโ€™attimo in cui anche il Cielo sembra aver fatto un collasso. Dopo il Figlio che si lamenta con il Padre โ€“ย ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonatoยปย (Mc 15,34) โ€“ anche la Madre sembra interrogare il Figlio. Che, per la proprietร  transitiva, rimanderร  gli interrogativi al Padre: โ€œPerchรฉ il tempo, adesso che non mi accarezzi piรน, sembra durare secoli, Gesรน? Da pochi minuti sei sparito, ma a me sembra che lโ€™amore non sia mai esistito sulla faccia della terraโ€. Lui le sta in braccio a peso morto: รจ muto come gli agnelli sgozzati, le cade tra le braccia come un fiore reciso dalla falce dellโ€™agricoltore. โ€œMe lโ€™hanno falciato vivo!โ€ continua a ripetere, senza darsi la minima pace. Lui รจ di ghiaccio, mentre lei arde dalla febbre che lโ€™assale con ferocia.

Ha le braccia che iniziano a pesare come macigni. Siccome รจ madre, perรฒ, regge e sorregge lโ€™avanzare della notte. Quando Nicodemo e Giuseppe le fanno il segno di ridarglielo, perchรฉ lo preparino per la sepoltura, Maria sembra quasi chiedere, come fosse una grazia di quelle che un tempo chiedevano a lei, che il loro buon cuore le conceda di realizzare lโ€™ultimo suo desiderio: โ€œPosso rimanere anchโ€™io qui dentro con Lui?โ€ La compatiscono, perchรฉ รจ la madre del ragazzo morto, non la deridono perchรฉ le basta il dolore che trattiene, non la rimproverano perchรฉ il solo pensiero di rimproverare unaย madonnaย cosรฌ li tramortisce sul punto.

Lei, invece, รจ seria: โ€œLasciatemi qui, che lo voglio aspettare. Me ne sto in ginocchio, giuro che non lo toccherรฒ: voglio solo che mi ritrovi qui quando riaprirร  i suoi bellissimi occhi. Perchรฉ li riaprirร , ne sono certa!โ€ I due la guardano, non la capiscono ma capiscono che Lei, forse, รจ lโ€™unica a crederci in ciรฒ che il mondo reputa pazzia. In centro a Gerusalemme cโ€™รจ gente che, camminando, scoreggia allegramente: sembrano tutti piรน sereni da quando รจ stato squartato questโ€™impostore. โ€œLโ€™inferno sono gli altriโ€ scriverร  Sartre secoli dopo. Nel frattempo, per la Madonna gli altri sono Cristo: tutti gli altri, anche iย bastardi, oppure nessuno. Nascosta dentro la tomba, la Madonna continua a soffiare sulle braci sotto la cenere della morte: se Lei smette, il mondo creperร  di freddo.

Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte