Alla fine del percorso di autenticitร , troviamo oggi una delle pagine piรน inquietanti del Vangelo, la pagina conclusiva prima dellโarresto di Gesรน, secondo il racconto di Giovanni. Come in un sapiente montaggio, lโevangelista fa coincidere lโapice della tensione che si รจ venuta a creare intorno a Gesรน con la tragedia della morte improvvisa di Lazzaro, uno dei migliori amici del Nazareno.
Betania
Ci si arriva uscendo dalla Gerusalemme vecchia, attraverso i polverosi sentieri che solcano i poderi coltivati del Monte degli Ulivi.
Tre chilometri appena, per incontrare Lazzaro, Marta e Maria.
Betania, per chi ama Cristo, รจ un nome fortemente evocativo.
A Betania, dai suoi tre amici, Gesรน si rifugiava quando, col cuore gonfio di tensione e dโincomprensione, lasciava la Gerusalemme che uccide i Profeti per trovare un angolo di serenitร . Che Mistero, questo luogo!
La quotidianitร di un Dio che ama lโamicizia, che resta lunghe ore, dopo cena, a parlare con i tre fratelli ci svela un volto inatteso di Dio.
Cosรฌ diverso, questo Dio che ha bisogno di parlare della sua missione, del suo cammino, delle resistenze che incontra, da quellโimmagine di โDio-burocrateโ che troppe volte abbiamo in mente!
Betania svela il volto di un Dio che sente il bisogno di essere amato, che si disseta della fede della Samaritana, cercatrice di Dio.
Betania รจ lโicona dellโamicizia tra Dio e lโuomo.
Betania รจ il segno di un approccio diverso, nuovo, al volto di Dio.
Proprio su Betania, si abbatte la tragedia: Lazzaro di ammala gravemente.
Qualcuno si prende la briga di avvisare Gesรน, di dirgli: โIl tuo amico รจ malatoโ. Nella nostra preghiera quotidiana, anche noi siamo chiamati a portare davanti al Signore i nostri amici malati nel cuore e nel corpo. Ogni giorno siamo chiamati a dire al Maestro: โIl tuo amico รจ malatoโ
Gesรน ora lo sa, ma non fa nulla, e Lazzaro muore.
Che mistero lโapparente silenzio di Dio. Che assordante silenzio, quello di Dio.
Gesรน non guarisce Lazzaro, ma scende a vedere, si fa presente.
Giovanni descrive lโincontro di Gesรน con Marta e Maria in una situazione allโapparenza drammatica, aspra, eppure soffusa di una tensione di fede che tiene il lettore con il fiato sospeso.
Marta e Maria
Il tumulto รจ grande, cโรจ molta gente intorno a Marta e Maria, le nostre amiche sono conosciute e stimate.
Sapendo che arriva il Maestro, finalmente, Marta prima e poi Maria, escono di casa e gli vanno incontro: cercano una Parola, un gesto, uno sguardo.
Lazzaro รจ morto, Gesรน era lontano.
Succede anche alle nostre povere vite: qualcuno muore, e Gesรน รจ lontano.
Qualcosa muore (la fede, la speranza, la fiducia) e Gesรน รจ lontano.
Le sorelle non disperano. Amano.
Non capiscono, non urlano, non inveiscono, nรฉ piegano la testa in una rassegnata disperazione.
Attendono, fiduciose. Lazzaro รจ morto, il loro amato fratello รจ morto. Ma ora lโamico รจ qui.
Gesรน, forse, non aveva messo in conto tutto questo dolore.
Forse, per un attimo, Dio si accorge che la dimensione del dolore, di questo dolore, non lโha ancora vista da vicino.
Certo, ha giร visto i mesti cortei funebri che attraversavano i piccoli paesi della Galilea.
Ma erano pur sempre degli sconosciuti, qui รจ diverso.
Marta e Maria piangono, la folla lo spinge a vedere, Dio viene accompagnato a vedere quanta disperazione suscita la morte.
E qui lโinaudito accade. Gesรน prima si commuove, poi scoppia in lacrime.
Dio piange, sapete? Non il Dio imperturbabile, immobile nella sua perfezione e nel suo cinismo, orologiaio perfetto che vede la globalitร ed ignora il singolo va a vedere Lazzaro.
No: questo pianto singhiozzante di Gesรน rompe gli argini, frantuma i pregiudizi, ci rivela il volto del Dio di Gesรน Cristo, il vero volto di Dio.
Dio ora sa.
Un Dio piangente?
Fratello che soffri, sorella che sei divorata dallโangoscia: Dio piange con te.
Potremmo anche noi obiettare, come i presuntuosi farisei: โNon poteva evitare che morisse?โ.
Eโ vero, sรฌ, forse poteva evitare la morte di Lazzaro.
Ma Dio piange, ora, ora ha conosciuto lโabisso del dolore che vorrร definitivamente abbracciare e redimere.
Qui sta tutta la veritร della fede cristiana: preferisco un Dio che piange con me, che condivide il mio dolore, o un Dio asettico che mi risolve i problemi?
Dio piange perchรฉ ci ama. Anzi: mi ama, ama me, suo amico.
Eโ un volto di Dio completamente nuovo quello che ci appare, cosรฌ lontano dai nostri tiepidi dubbi, cosรฌ diverso dalla nostra fede raccogliticcia.
Davanti a questo dolore inatteso, Gesรน, lโamico, prende una decisione: darร la sua vita perchรฉ Lazzaro torni alle sue amate sorelle.
Una vita per la vita
Giovanni pone questโepisodio appena prima dellโingresso di Gesรน a Gerusalemme.
Questo miracolo eclatante sarร la goccia che farร traboccare il vaso, la valanga che si distacca e tutto travolge, portandolo a morire. La tensione รจ alle stelle, i suoi nemici si aspettano un solo microscopico passo falso per denunciarlo.
Gesรน lo sa (Tommaso glielo ha detto: andremo a morire!) e accetta lo scambio.
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Lo stesso scambio che, da lรฌ a qualche giorno, farร dallโaltare della croce per ciascuno di noi.
Ora che Dio conosce il dolore che la morte suscita nei cuori di chi si ama, decide di donare la sua vita.
Vieni fuori
Anche a me, lโamico, Gesรน grida: โvieni fuori!โ.
Vieni fuori dalla tua tomba, dalle tue tenebre, dalle tue piccole sicurezze, vieni fuori dai tuoi pregiudizi, dai tuoi schemi, dai tuoi egoismi.
La bella notizia di questa domenica? La sua Parola raggiunge le nostre tombe e le apre, le scardina perchรฉ nulla puรฒ fermare lโefficacia della sua Parola. Nulla.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK



