p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 1 Gennaio 2023

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Madre e figlio

Il rapporto tra madre e figlio รจ certamente una delle dimensioni piรน misteriose e al contempo fondamentali nella vita di ogni essere umano. Quel rapporto fusionale tra la madre e il bambino che porta nel suo grembo non si cancella nella memoria affettiva, nonostante quel primo trauma che รจ il taglio del cordone ombelicale, che diventa immagine di tutte quelle altre separazioni che via via segnano la vita della persona. La relazione che si stabilisce con la madre, quello che Bowlby chiamava attaccamento, caratterizza in modo decisivo la personalitร  del figlio. Il nostro modo di relazionarci con il mondo dipende molto da come abbiamo vissuto quel legame fondamentale nella nostra vita. Quando parliamo di maternitร  parliamo necessariamente di una relazione: si รจ madre di qualcuno, cosรฌ come essere figlio dice sempre che la vita ci รจ stata data da qualcuno, non รจ nostra, lโ€™abbiamo ricevuta, e qualcuno si รจ preso cura, bene o male, come ha potuto, di noi.

Maria e Gesรน

La solennitร  di Maria madre di Dio ci parla allora di questa relazione: Maria รจ sempre in relazione con Gesรน, suo figlio. Anche per questo, nelle icone orientali, Maria viene rappresentata o con il bambino o incinta, perchรฉ non รจ possibile pensare Maria senza la sua relazione con il figlio. Il testo del Vangelo che leggiamo in questa ricorrenza (insieme ai versetti che completano la pericope nel Vangelo di Luca) ci presentano la meraviglia di Maria davanti a suo figlio. Ogni madre รจ chiamata a questa meraviglia, perchรฉ ogni madre si rende conto che il figlio diventa sempre di piรน qualcosa di separato e diverso da lei: persino Simeone, nella sua profezia, parlerร  di una spada che taglia e separa, รจ quella spada che costringe alla distanza. Una madre pian piano si rende conto che il figlio non รจ sua proprietร  e sperimenta cosรฌ il vero senso della gratuitร : dare la vita senza la possibilitร  di controllarla. Insieme alla vita, una madre deve donare al figlio anche la libertร  e se questo non avviene la relazione si ammala. Il possesso altera quella relazione e progressivamente puรฒ distruggerla.

Diventare madre

Anche Maria รจ chiamata a fare questo cammino di separazione e libertร  che le permette di diventare madre. Nel v.19 di questo secondo capitolo del Vangelo di Luca leggiamo infatti che ยซMariaย custodiva tutte queste meditandole nel suo cuoreยป. Solo alla fine di questo capitolo, al v.51, Luca si riferisce a Maria chiamandola โ€˜madreโ€™ e ripetendo, quasi allo stesso modo, le parole del v.19, dice infatti: ยซsuaย madreย custodiva tutte queste cose nel suo cuoreยป. Cosa รจ successo lungo questi versetti? Cosa accade nella vita di Maria al punto da renderla Madre? Ci sono tre situazioni che vengono raccontate da Luca e che rappresentano tre tappe di un cammino: la visita dei pastori che riferiscono quello che รจ stato detto loro; la profezia di Simeone; il ritrovamento di Gesรน nel Tempio fra i dottori. รˆ un cammino che racconta la crescita di Gesรน e pian piano sembra sempre piรน chiaro la vita di Gesรน sfugge al controllo di Maria: le sfugge fino al punto da trovarlo laddove non avrebbe pensato. Quando infatti, insieme con Giuseppe, Maria si accorge che Gesรน non รจ nella carovana con loro, va a cercarlo presso i parenti e gli amici, dove cioรจ lei immagina che possa essere. Solo dopo tre giorni, quando sarร  stata certamente sgomenta e addolorata, ritrova Gesรน dove lei non aveva pensato, nel Tempio. E accoglie il fatto che la vita del figlio possa essere cosรฌ. A quel punto Maria diventa madre! Sรฌ, perchรฉ si diventa madre o padre quando si รจ disposti a vedere il proprio figlio laddove non avremmo pensato.

Custodire

Cโ€™รจ perรฒ anche unโ€™altra differenza tra il v.19 e il v.51, una differenza che chiarisce il percorso della maternitร  di Maria: il verbo che traduciamo in italiano conย custodireย in entrambi i versetti, in realtร  corrisponde a due verbi leggermente diversi. In 2,19 il verbo รจย synthereo, mentre in 2,51 รจย diathereo. La differenza รจ che il primo verbo,ย synthereo, indica un modo di custodire piรน attivo, come quello di una sentinella che custodisce la cittร ; nel secondo caso,ย diathereo, indica un custodire piรน passivo, come per esempio quello di una cassapanca che custodisce quello che altri ci hanno messo dentro. Il percorso di Maria รจ partito quindi da unโ€™intenzione di custodire lโ€™opera di Dio in maniera vigilante e responsabile, ma piano piano si รจ accorta che il Signore le chiedeva di accogliere quello che Dio continuava a fare in lei e nella vita di suo figlio. รˆ quel cammino che la vita cerca sempre di insegnarci, รจ il cammino della fiducia, che non ci toglie la responsabilitร , ma ci invita a riconoscere chi รจ il vero autore della storia.

Mettere insieme i pezzi

Il motivo che ha permesso questo percorso ce lo dice ancora una volta il v.19: Mariaย meditavaย queste cose nel cuore. Anche qui รจ importante il verbo usato da Luca per indicare lโ€™azione del meditare:ย synballo, che letteralmente vuol dire mettere insieme i pezzi. Il cuore รจ la parte piรน profonda di noi, lo spazio della preghiera e dellโ€™incontro con Dio. Maria mette insieme i pezzi nel suo cuore, raccoglie quello che emerge nella preghiera, ascolta la realtร  e ascolta la voce di Dio. Non abbiamo bisogno di avere necessariamente tutti i pezzi e forse non รจ neanche possibile avere a disposizione tutti i pezzi, ma mettendo insieme quei frammenti che la vita ci offre, possiamo capire piรน o meno quello che il Signore ci sta dicendo e verso dove sta conducendo la nostra vita. Maria รจ immagine quindi di una madre orante, la quale lascia che la preghiera attraversi la sua maternitร .

La potenza del nome

Ma la maternitร  รจ una relazione. Il testo di Luca racconta qui infatti quel gesto fondamentale che i genitori fanno: dare il nome al figlio. Dare il nome significa dare unโ€™identitร , perchรฉ da quel momento in poi Gesรน puรฒ essere chiamato. Nel caso di Maria e Giuseppe รจ anche un dono per tutti noi. Il nome di Gesรน ci permette di invocare la sua persona, possiamo chiamarlo, possiamo rivolgerci a lui. Dietro il nome cโ€™รจ la persona. Per questo per esempio la Chiesa madre dei gesuiti a Roma รจ intitolata proprio al nome di Gesรน e la pala dellโ€™altare maggiore rappresenta il brano della circoncisione che leggiamo in questa solennitร . Il nome รจ cosรฌ prezioso e potente che nel nome di Gesรน si piega ogni ginocchio. Possiamo anche pregare, come il pellegrino russo, ripetendo semplicemente il nome di Gesรน! รˆ nel suo nome infatti che siamo benedetti, รจ nel suo nome che riceviamo ogni grazia.

Allโ€™inizio di questo nuovo anno, la liturgia fa risuonare infatti questa parola di benedizione che, da Aronne in poi, si compie nel nome di Gesรน. Sotto la protezione di questo nome vogliamo mettere allora ogni giorno, ogni attimo, di questo nuovo anno che ci sta davanti, chiedendo nel suo nome che questo nuovo anno possa essere anzitutto un anno di pace.

Leggersi dentro

  • Qual รจ lo spazio che Maria ha nel tuo cammino di fede verso Gesรน?
  • In quali aspetti desideri imitare Maria?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte