mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 1 Gennaio 2023

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La Madre di Dio

Dopo otto giorni dal Natale la Chiesa si ferma a contemplare il piรน grande dono che sia stato fatto ad una creatura: diventare Madre di Dio. Non รจ stato facile accettare una cosa del genere neppure per la fede della Chiesa.

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Nei primi secoli, quando si cercรฒ in qualche maniera di capire cosa fosse avvenuto da parte di Dio al momento dellโ€™Incarnazione, furono necessari vari Concili ecumenici per precisare la fede e fu proprio il Concilio di Efeso a definire Maria โ€œMadre di Dioโ€. Da quel momento รจ sempre raffigurata col Bambino in braccio e chiamata, come fa San Giovanni nel suo vangelo, โ€œla Madre di Gesรนโ€. I vangeli dellโ€™Infanzia sono estremamente femministi: Maria รจ sempre al centro, mentre Giuseppe รจ sempre in secondโ€™ordine, anche se svolge un ruolo importante e Dio si serve di lui per dei compiti essenziali, come lโ€™identitร  e la sicurezza del bambino.

Noi dobbiamo tutto a Dio, ma la prima volta che Lui ha avuto necessitร  dellโ€™uomo รจ stato proprio quando ha chiesto a Maria la disponibilitร  a diventare Madre di suo Figlio. E lโ€™umanitร  ha risposto offrendogli quanto di piรน bello e prezioso era uscito dalle sue mani. Come una creatura possa essere Madre del Creatore รจ inimmaginabile; solo la fantasia di Dio poteva inventare una cosa del genere e allora ci รจ permesso di entrare nella casa di Nazareth ad assistere a tre momenti che Maria ha vissuto svolgendo la piena missione di Mamma.

Maria che allatta il suo bambino. Non facciamo molta fatica ad immaginarci la scena. I piรน grandi artisti lโ€™hanno rappresentata nelle loro pitture. Di Madonne ne ho viste tante, ma quando vidi la Madonna della tenerezza di Rublov nel museo di Mosca, alla quale, anche se in un museo, hanno riservato una degna cappella, sono rimasto senza parole, pensando alla fede e allโ€™amore di chi lโ€™aveva rappresentata. Penso alla Madonne di Giotto, a quella di Masaccio e anche a quella del mio paese, davanti alla quale, ogni volta che la vedo, mi risento bambino. Andai a salutarla prima di partire per il seminario e mi vide ritornare a celebrare la prima messa. โ€œVergin Santa che accogli benignaโ€ฆ Mira il tuo popolo, o bella Signoraโ€ฆ Dellโ€™aurora tu sorgi piรน bella.โ€ Capisco come il Padre non abbia voluto privare suo Figlio della gioia piรน grande che puรฒ avere un uomo: la mamma.

Penso poi a Maria che insegna le preghiere a Gesรน e la sua commozione quando il bambino avrร  cominciato a balbettare lo Shemร : โ€œAscolta, Israele: il Signore รจ il tuo Dio, il Signore รจ uno soloโ€. Maria insegna al Figlio di Dio a rivolgersi al Padre, sotto gli occhi estasiati di Giuseppe.

E Maria che accompagna Gesรน che fa i primi passi e gli insegna a camminare, Lui che รจ la โ€œviaโ€. Ormai adulto lo ha visto partire da casa per la sua missione e stanco cadere sotto il peso della Croce senza poterlo raccogliere ed aiutare.

Gesรน ce lโ€™ha donata come Madre, perchรฉ la sua Chiesa non รจ nรฉ unโ€™associazione, nรฉ una ONLUS, o una ONG, ma una famiglia e per essere famiglia ci vuole la mamma.

Ora non รจ piรน preoccupata del Figlio Gesรน, รจ preoccupata per noi e siede alla destra di Gesรน in cielo esclusivamente per noi, a fare la cosa piรน importante: pregare per noi, per le nostre necessitร , sempre col fiato sospeso per i guai che stiamo per combinare. La Chiesa sa bene che puรฒ contare su di Lei e sa dirle una cosa sola: โ€œSanta Maria, Madre di Dio, prega per noi, prega per noi!โ€. In alcuni momenti ottiene dal Padre di venirci a trovare e con le sue apparizioni, quando la Chiesa assicura trattarsi proprio di Lei, raccomandarci di essere fedeli al suo Figlio e soprattutto di pregare, pregare, pregare. Si mostra sempre con lo stesso atteggiamento: a mani giunte in atteggiamento di preghiera.

Cominciamo il nuovo anno con la certezza che Maria, la madre di Gesรน e nostra, sta continuamente pregando per noi e accogliamo lโ€™invito a pregare continuamente, perchรฉ ci assicura: โ€œSe bussate vi sarร  apertoโ€.

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