Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 7 Dicembre 2022

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La stanchezza non sembrerebbe uno dei migliori stimoli per mettersi in cammino, eppure sembra proprio essere questa la condizione di chi va verso Gesรน. Un popolo di stanchi e oppressi chiamati, raccolti da lui con la promessa del ristoro.

Lโ€™essere ristorati รจ lโ€™accoglienza semplice di chi ti offre un pezzo di pane e un bicchiere di vino; con lโ€™avanzare del freddo che caratterizza questi giorni di dicembre richiama anche un luogo riparato, magari con il calore di un fuoco acceso, di una coperta. Cโ€™รจ in queste parole la promessa dellโ€™eucarestia, quel desiderio di Dio di nutrirci e di darci una casa.

Ma Gesรน ci indica anche un altro modo per ristorarci, che risuona meno comodo e caldo: prendere su di noi il suo giogo. Il giogo, un attrezzo ormai dimenticato, usato nel mondo rurale per unire coppie di animali a cui attaccare qualcosa da trainare. Insomma Gesรน ci carica di un peso e questo dovrebbe esserci di ristoro! Tuttavia cโ€™รจ qualcosa che in modo sottile nel giogo indica una refezione: il giogo si condivide, si porta insieme. Con il peso riceviamo allo stesso tempo un compagno, qualcuno con cui portarlo fianco a fianco.

Oggi lโ€™Avvento ha il sapore del pane e il sorriso dellโ€™amico.

Giuseppe Amalfa SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato