Qual รจ il centro della tua vita?
Gesรน sembra vivere su un altro pianeta rispetto ai suoi interlocutori, e questo semplicemente perchรฉ prende sul serio quanto sta scritto nella Legge, perchรฉย prende sul serio la parola e la volontร di Dio, senza sconti, senza se e senza ma, andando alla radice dei comportamenti umani.E questo lo fa apparire un estraneo agli occhi degli altri, agli occhi di quei farisei a cui si rivolge, ma nei quali dobbiamo vedere la comunitร cristiana a cui Luca indirizzava il suo vangelo, e nei quali dobbiamo vedere, forse, anche ciascuno di noi.
Una vita al sicuro, protetti dal denaro, che offre lโillusione di sicurezza e di libertร , non รจ forse ciรฒ che talvolta anche noi ci scopriamo a desiderare?ย Sicurezza e libertร che cerchiamo nel possesso, nellโavere, che sembra riempire il vuotoย della nostra solitudine e che ci dร lโebbrezza di una certezza, di un bene sicuro che puรฒ mettere al sicuro la nostra vita, di un bene che non passa e che in qualche modo ci รจ fedele. Non sono forse questi nella Bibbia i connotati dellโidolo, del manufatto a cui attribuiamo prerogative che sono solo di quel Dio il cui nome รจ โSignoreโ, di quel Dio che solo esiste e che, al contrario dellโidolo, รจ il Vivente?
Gesรน ha il coraggio di denunciare e di rivelare questa idolatria, di scardinare il senso comune, di mettere in crisi qualcosa che appariva condiviso e scontato, prassi consueta e normale, direi anzi banalmente ovvia.
Qual รจ allora la prospettiva in cui Gesรน inserisce il rapporto con il denaro? ร una prospettiva relazionale:ย condividere i beni, impiegare il denaro per andare incontro a chi รจ nel bisognoย (v. 9), come annuncia anche la parabola che segue il nostro brano: quella del ricco epulone e del povero Lazzaro. La condivisione con i fratelli nel bisogno fa dunque da cornice al nostro testo e ne appare la chiave interpretativa. Ma non basta: se questa รจ la cornice piรน ampia, vi รจ anche una cornice piรน interna, data dai vv. 10-13 e dal v. 16, che richiamano tutti alย tema della fedeltร , della fedeltร nel gestire fedelmente, mediante la condivisione, le nostre sostanze, e fedeltร nella relazione fra un uomo e una donna nel matrimonio, relazione intima, che rinvia a tutte le altre relazioni fra gli umani.
Cosรฌ il cerchio si stringe, e il testo ci conduce a una terza cornice, ancora piรน interna, data dai vv. 14-15 e dal v. 17:ย tale fedeltร รจ resa possibile dalla sua Parola annunciata nelle Scrittureย (v. 17), e la sua logica รจ diversa da quella degli uomini, per cui ciรฒ che fra gli uomini รจ esaltato รจ un abominio davanti al Dio; e lui solo conosce il nostro cuore (v. 15); ciรฒ che noi siamo รจ ciรฒ che siamo davanti a lui.ย Agli altri, e anche a noi stessi, possiamo mentire, a Dio no.
Eccoci dunque al centro di questa pagina evangelica: il v. 16, che riassume tutta la storia di salvezza dallโAntico Testamento e la proietta lungo tutta la storia delle comunitร cristiane della chiesa, la cui identitร si gioca sul loro rapporto con la Parola del Regno di Dio (in modo vario i padri hanno interpretato qui la โviolenzaโ nei confronti di esso). E a noi viene dunque posta la domanda decisiva: quale รจ per te il centro, la chiave, di tutto il tuo rapporto con le persone e con i beni?
sorella Cecilia
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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