Di domenica in domenica stiamo ponendo i nostri passi su quelli di Gesรน in cammino verso Gerusalemme, doveย donerร la vita per noi tutti. E nello stare dietro a Lui, siamo invitati a lasciarci coinvolgere dal suo amore e ispirareย dalla sua stessa missione, per imparare a fare anche della nostra vita un dono per gli altri. Con Lui, come Lui. Dueย domeniche fa abbiamo meditato il capitolo 15 di Luca dedicato alle tre parabole della misericordia; domenicaย scorsa abbiamo meditato sulla pagina evangelica che presentava lโamministratore infedele, sollecitati anche noi a cambiare con scaltrezza quando veniamo colti in difetto, riconoscendo questi momenti come occasione di salvezza.
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Oggi la liturgia nella prima lettura ci fa meditare sullโesperienza tratta dal libro del profeta Amos che beneย ci aiuta a inquadrare il messaggio del vangelo di Luca: โGuai agli spensierati, a quelli che si considerano sicuri sullaย montagna di Samaria! Distesi su letti dโavorio e sdraiati sui loro divani a mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciutiโฆma della rovina di Giuseppe non si preoccupanoโฆโ. Amos denuncia questi comportamenti ponendosi a difesaย dei poveri e facendosi loro voce, certo โ come pregheremo nel salmo in risposta a questo testo โ che โIl Signoreย rimane fedele per sempre, rende giustizia agli oppressi, dร il pane agli affamatiโฆridona la vista ai ciechi, sostiene lโorfano e la vedovaโฆโ.ย ย
19-21: ยซC’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piagheยป
Ancora una volta a fare da filo conduttore al testo รจ la โcasaโ: lโabbiamo incontrata due domeniche fa, quando il ย figliol prodigo รจ โtornato a casaโ; lโabbiamo incontrata domenica scorsa, con lโamministratore infedele a discutereย in casa col padrone, e la incontriamo oggi, abitata da un ricco. Questโuomo รจ senza nome, รจ definito unicamente daย ciรฒ che possiede; egli ammassa avidamente beni per sรฉ, illudendosi forse di difendersi in questo modo dalla morte,ย come se avere molte cose potesse impedire lโevento che lo attende al termine della sua esistenza. E cosรฌ, accecatoย dalla sua brama idolatra, non si accorge della presenza alla sua porta di ยซun povero di nome di Lazzaro, coperto diย piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla sua tavolaยป.
Solo una porta divide il ricco padrone dal poveroย Lazzaro, eppure quella porta di casa appare una voragine. Situazione simile denunciata dal profeta Amos (primaย lettura) e che chiamiamo ingiustizia (cf. Am 6,1-7 prima lettura; Ger 22,13-19; Ab 2,6-11. Ma anche Gesรน denunciaย e indica: ยซBeati voi che ora avete fame, perchรฉ sarete saziati โฆ Guai a voi, ricchi, perchรฉ avete giร la vostra consolazioneยป: Lc 6,21.24; e cosรฌ gli apostoli: โDio ha scelto i poveriโฆโ (cfr 2,5-9; 5,1-6). Si tratta di quellโingiustizia che portaย ad accumulare senza nulla condividere. Alla fine ci sarร un giudizio, un gridoโฆ(cfr Sal 62,13; Rm 2,6 e Ap 2,23: โIl Signoreย renderร a ciascuno secondo le sue opereโ).ย ย
Per il ricco questo povero รจ inesistente: solo i cani lo avvicinano. La scena serve per preparare la seconda sezione,ย dove le parti sono invertite: a essere โfuori casaโ sarร il ricco epulone.ย ย
22-31 : ยซUn giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietร di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la puntaย del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio,ย ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, ย tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di quiย vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noi”. 27E quello replicรฒ: “Allora, padre,ย ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, per chรฉ non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicรฒ: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร da loro, si converti ranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesseย dai morti””.
Il ricco ha goduto dei suoi beni in vita e Lazzaro ha patito; ora le cose sโinvertono. Ciรฒ che emerge, non sono tantoย i beni in sรฉ, ma lโincapacitร che il ricco ha avuto nel non accorgersi del bene sommo che era il fratello nel bisogno.ย Ritorna quindi il tema dellโuso dei beni, sul quale giร domenica scorsa avevamo incontrato meditando il testoย dellโamministratore infedele. Questโuomo ricco non ha fatto entrare in โcasa suaโ il povero Lazzaro, ma ha tracciato una sorta di confine invalicabile. Che รจ quanto ora subirร lui. Basti pensare al buon samaritano, dove sacerdotiย e leviti โvanno oltreโ, si scostano dal malcapitato (cfr Lc 10); o pensiamo a Zaccheo, il quale ospitรฒ Gesรน e trovรฒย salvezza (cfr Lc 19), o ricordiamo casa di Marta, Maria e Lazzaro, dove Gesรน trovava sempre le porte aperte (cfr Lcย 10,38ss).
Chi accoglie nella โcasa della sua vitaโ Gesรน, trova salvezza, mentre chi esclude Gesรน dalla sua casa, riceverร ย altrettanto: โSignore, Signore apriciโฆNon vi conoscoโ (cfr Lc 13,10ss). La cosa interessante รจ che quanto troveremoย lassรน, nella Casa di Dio, non รจ che il riflesso di come ci siamo comportati quaggiรน. Ogni legame di amicizia costruito ย quaggiรน, sarร un ponte per entrare lassรน; ogni porta chiusa quaggiรน, sarร porta chiusa lassรน. I beni della terra o ย sono utilizzati come โmezziโ per creare amicizia e manifestare solidarietร , altrimenti imprigionano fino a illudereย che non esista unโaltra vita. Ma non รจ cosรฌ, perchรฉ la โpiรน grande di tutte (le cose) รจ la caritร โ (cfr 1Cor 13).
Se domenica scorsa lโamministratore fedele, con scaltrezza, ha potuto correggere il suo agire, il ricco epulone รจ stato posto di ย fronte alla veritร solo con la morte, ritrovandosi senza beni e senza amici. Il Signore Gesรน piรน che incuterci terrore,ย desidera farci capire che nella vita puรฒ sempre esserci un momento in cui โรจ troppo tardiโ. Ecco perchรฉ diventaย fondamentale recuperare lโatteggiamento dellโamministratore infedele di domenica scorsa, e con scaltrezza cambiare, convertirsi. Spalancare gli occhi. Perchรฉ, se facciamo caso al testo, il ricco epulone chiede ad Abramo diย mandare Lazzaro dai suoi familiari: ma allora vuol dire che il ricco aveva visto Lazzaro, ma non gli ha prestato attenzione! E questo รจ peggio! E lo si coglie anche nella richiesta che il ricco rivolge al Signore: โManda Lazzaro daiย miei fratelliโฆโ. Non dice di mandarlo a tutti, ma solo โai suoiโ. E qui Gesรน ricorda che ci sono giร i Profeti, cโรจ laย Parola del Vangelo che รจ chiara: โSe uno ha ricchezze nel mondo e, vedendo il proprio fratello nel bisogno, gli chiudeย il cuore, come puรฒ lโamore di Dio rimanere in lui?ยป (1Gv 3,17).ย
Sia il profeta Amos che Gesรน ci stanno dando la sveglia. Rischiamo di essere intontiti da una vita apparentementeย comoda, agevoleโฆtanto da condurla in maniera superficiale, facile, disinteressata a chi ci vive accanto. Rischiamoย oggi di venire anestetizzati di fronte alle fatiche dei fratelli che incontriamo lungo il cammino. Non ce ne accorgiamo! Anzi, scegliamo di cambiare strada, di cambiare โcanaleโ. Ma arriva per tutti il momento, anzi, ogni mo mento รจ il momento da vivere: โOra รจ il momento favorevoleโฆil giorno della salvezzaโ (2Cor 6,2). Ieri non cโรจ piรน,ย domani รจ nelle mani della Provvidenza, lโoggi รจ il tuo e mio momento favorevole per aprire gli occhi, per cambiare. ย Come dicevamo allโinizio, noi stiamo camminando dietro a Gesรน nel suo cammino verso Gerusalemme: ma nonย basta camminare con Lui se non impariamo a lasciarci cambiare da Lui. Il Signore predilige i poveri, li ama, li risol leva (cfr salmo), e oggi spetta a noi fare altrettanto. Stare dalla parte dei poveri significa stare dalla parte di Dio.ย
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
O Dio, che conosci le necessitร del povero e non abbandoni il debole nella solitudine, libera dalla schiavitรนย dellโegoismo coloro che sono sordi alla voce di chi invoca aiuta, e dona a tutti noi una fede salda nel Cristo risorto.ย
Signore Gesรน,ย
Misericordia del Padre,ย
sei sceso in terra per innalzarmi al cielo:ย
aiutami a vivere come Te.ย
Apri i miei occhi,ย
perchรฉ vedano il povero che mi รจ accanto.ย Apri le mie orecchie,ย
perchรฉ ascoltino chi chiede aiuto.ย
Apri le mie mani,ย
perchรฉ soccorrano chi รจ nella necessitร .ย
Apri la mia mente,ย
perchรฉ i miei pensieri siano i tuoi pensieri. Apri la mia coscienza,ย
perchรฉ non trovi pace finchรฉ non ci sarร pace per tutti. Signore Gesรน,ย
Misericordia del Padre,ย
apri il mio cuore!ย
Solo cosรฌย
Tu mi aprirai la porta del cieloย
per far festaย ย
con coloro ai quali ho aperto la mia vita.ย
Il commento al Vangelo di domenica 25 SETTEMBRE 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



