Per Gesรน la ricchezza รจ sempre disonesta. E iniqua, in quanto si tratta di qualcosa dโaccumulato sulla schiena dei poveri e ottenuta per esclusione degli ultimi. Fuori da ogni ingenuitร : unโeconomia di opulenza richiede una politica di oppressione e per assicurarci il โnostro stile di vitaโ รจ necessaria lโesistenza dei poveri. Nessuno โ nei confronti della ricchezza โ puรฒ dirsi puro, ยซnemmeno un eremita perchรฉ ci lascia nei guai per esserloยป (Balducci). Nessuno puรฒ chiamarsi fuori. ยซSiamo tutti responsabili di tuttoยป ricorda Dostoevskij. Lโeconomia, lo vogliamo o no, รจ un fatto di tutti, ne abbiamo tutti le mani in pasta, ci attraversa, anche chi ha professato il voto di povertร . Chiunque venga al mondo riceve un codice detto โfiscaleโ. ร il nostro numero di riconoscimento dinanzi agli uomini di questo mondo.
A questo punto la domanda: โMa io oggi cosa posso fare?ยป. La medesima che si pone lโamministratore infedele e corrotto della nostra parabola.
Gesรน non ha mai detto di abbandonare il mondo e tanto meno di gettare via le proprie sostanze, ma di usarle in maniera โscaltraโ (cfr. v. 8). Questo mondo iniquo comincerร a dissolversi โ forse โ nel momento in cui si comincerร a vivere nella logica della condivisione, che dovrร divenire stile di vita non solo personale (e in questo supererร lโelemosina), ma famigliare, e poi di quartiere, cittadino, nazionale, mondiale. Attenzione: non รจ questione di dare, ma di condividere!
Le prime comunitร cristiane impararono ben presto che a rendere compiuta e felice una vita non poteva essere la prassi religiosa interna ad una sinagoga, e neanche la cura del proprio ristretto nucleo famigliare, ma il mettere quanto posseduto in comune perchรฉ nessuno potesse dirsi bisognoso (cfr. At 4, 34), e di partecipare alla moltitudine la miseria dei propri โcinque pani e due pesciโ per poi sperimentare il miracolo che quel cibo solo perchรฉ condiviso puรฒ anche essere moltiplicato, divenendo cosรฌ sufficiente per tutti (cfr. Mt 14, 17ss).
Una domanda: tutto questo รจ forse utopia? Sogno? Ingenuitร ? Probabilmente, ma qualcuno, a partire da Gesรน di Nazareth ci ha creduto e lโha vissuto, testimoniando che รจ la sola modalitร di vita che permetterร agli uomini di vivere una storia piรน forte della morte, perchรฉ col sapore dellโamore e quindi capace di far vivere per sempre.
AUTORE: don Paolo Squizzato
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