Dio
Cosรฌ, tanto per ribadire.
Tanto per calare una Parola che illumini le nostre parole. Che le accenda. Che le illumini.
Le nostre parole ottuse, o rabbiose, o vittimiste. La parole che aizzano sentimenti cupi e violenti. Che accusano, dividono, contrappongono.
Invece di cambiare, invece di convertirci, costruiamo nuovi idoli.ย
Vitelli dโoro in politica.ย
Ma anche nella societร . E finanche nella Chiesa.
Idoli che non salvano. Eroi di cartapesta. Glorie effimere che durano quanto un like.
Impareremo mai a leggere la Storia con lo sguardo di Dio?
Ad ammettere, come ha sperimentato Paolo, che solo riconoscendo la nostra ombra diventiamo, infine, cercatori di salvezza?ย
E cosรฌ lo Spirito, con tempismo assoluto, ci dona la una Parola che ci ricorda chi siamo noi e chi รจ Dio.
Cosรฌ, per ribadire.
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La pecora
Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova?
Nessuno, Signore, fidati.
Nessuno corre il rischio di lasciare le novantanove pecore per sbattersi e faticare andando a cercare il ribelle o la svampita. Nessuno lo fa. Non la societร , che ormai ha smarrito la quasi totalitร delle pecore, fabbricando marginalitร . A volte nemmeno la Chiesa, piรน preoccupata di salvare il salvabile che di trovare atteggiamenti e linguaggi nuovi per dire Cristo agli smarriti.
Preferiamo le nostre certezze. Il danno minore. Lโassenza del rischio.
Preferiamo non mettere in discussione le cose acquisite, anche nella fede.
Invece tu vai.ย
E se la trovi, annota Matteo, dando per scontato che รจ in gioco la libertร . Con la sottile distinzione fra smarrita e perduta. Perchรฉ ci possiamo smarrire, sรฌ, e spesso, ma perderci รจ unโaltra cosa. E tu ci provi. Ti stanchi per cercare quella pecore, per cercare noi, per cercare me.
E quando la trovi non sfoghi su di lei la stanchezza e la rabbia per una giornata passata inutilmente a correre sulle colline. Non la bastoni, irritato, coma avrei fatto io.
La prendi sulle spalle. Le eviti ulteriore stanchezza.
Una pecora, non un agnellino.
Un bel peso. Unโulteriore fatica.
Cosรฌ รจ Dio. Il Dio di Gesรน, che continuamente cerca. Mi cerca, ovunque io mi sia perso.
La moneta
Ma certamente faremmo come la massaia distratta che ha perso una delle dieci monete lasciatagli dal marito per fare la spesa grande. Sa bene, lei come noi, il valore del denaro, la fatica nel guadagnarselo.
Allora cerca, come cercheremmo noi.
Ribalta casa finchรฉ non trova quel benedetto biglietto di carta moneta scivolato dietro il divano.
E, lei come noi, sospira piena di sollievo.
Solo che, dopo, fa una cosa assurda.
Chiama le vicine, racconta la vicenda. Prepara un caffรจ e un dolce, poi apre una bottiglia di liquore. Spende piรน della moneta ritrovata.
Perchรฉ, dice Gesรน, Dio รจ cosรฌ.
Esagerato. Sempre. Non ci ama col bilancino, mai.
I figli
Figli tristi, quelli della parabola del Padre misericordioso, cosรฌ simili a noi. Che stravolgono e tradiscono il volto del Padre.
Lo annientano, lo umiliano.
Pensano che sia un despota da sfruttare, da cui fuggire, da obbedire per averne un tornaconto.
Idioti.
La fame spinge in primo a rimpiangere le carrube di cui si nutrono i maiali che pascola, come lโultimo dei servi. Nessuno gliene dava. A nessuno sta a cuore la sua morte.
Non i presunti amici. Non i compagni di sballo. A nessuno.
Solo al Padre.
La gelosia spinge il secondo ad accorgersi che non aveva bisogno di elemosinare un capretto per far festa con gli amici. Tutto ciรฒ che รจ del Padre รจ giรน suo.
Chissร se, alla fine capiranno chi รจ il Padre.
Chissร se lo capiremo.
Parabole
Le parabole ascoltate gettano una spallata definitiva alla nostra mediocre visione di Dio per spalancare la nostra fede alla dimensione del cuore di Dio. Convertirsi significa passare dalla nostra prospettiva a quella inaudita di Dio e questo significa fare come Lui.ย
Noi diciamo: โTi amo perchรฉ sei amabile, te lo meriti, perchรฉ sei buonoโ.ย
Dio dice: โTi amo con ostinazione e senza scoraggiarmi perchรฉ so che il mio amore ti renderร buonoโ.ย
Cโรจ una bella differenza! In fondo in fondo costruiamo una vita di fede orientata intorno ai nostri meriti. Nessuno si merita lโamore di Dio. Il suo amore รจ assolutamente gratuito, libero, pieno.ย
Dio non ci ama perchรฉ siamo buoni, ma amandoci senza misura ci rende buoni, aprendoci alla speranza e alla conversione.
Siamo amati, a prescindere, siamo agapetoi.
ย
Lโesperienza del peccato diventa occasione per un incontro piรน duraturo e autentico con questo Dio che ci perseguita con il suo amore.ย
Ben lontano dallโavere una visione poetica o approssimativa del peccato, Luca sa che lโesperienza di sofferenza interiore che รจ il peccato, lo smarrimento, la lontananza da Dio e da noi stessi, puรฒ diventare un incontro che salva, che ci aiuta a ripartire con maggiore autenticitร e coraggio.ย
La nostra fede non si fonda sulle nostre capacitร , sulle nostre devozioni, sui nostri sforzi, ma sullโostinazione di Dio che ci cerca.ย
Questo Dio mi ha donato la Chiesa.
Di questo Dio voglio continuare a parlare.
Questo Dio amo.
Il Dio di Gesรน.
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