don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 1 Maggio 2022

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Cosa dice la Parola/Gesรน

Eccoci alla terza domenica di Pasqua. Il Vangelo racconta lโ€™apparizione del Signore risorto ai suoi discepoli in riva al lago. Siamo al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. La liturgia continua a tratteggiare il volto del discepolo del Risorto e della Comunitร  dei credenti nel risorto: la fede, il credere in Gesรน risorto รจ unโ€™esperienza di amicizia in itinere, in un progressivo cammino di crescita che vedrร  slanci di generositร  e di fiducia, ma anche momenti di dubbio e fatica. Cosรฌ รจ la vita di fede. Cosรฌ รจ la vita. Capire queste dinamiche aiuterร  a meglio capire il nostro cammino.

v. 1: โ€œGesรน si manifestรฒ di nuovo ai suoi discepoli sul mare di Tiberiadeโ€ฆโ€.

Cโ€™รจ un particolare che merita attenzione, ed รจ lโ€™espressione โ€œdi nuovoโ€: infatti รจ la terza volta che Gesรน si rivela ai discepoli. Un โ€œdi nuovoโ€ che suggerisce โ€œuna nuova voltaโ€ ma, nello stesso tempo, possiamo cogliere questo โ€œdi nuovoโ€ come un modo nuovo di presentarsi di Gesรน, una novitร  attraverso la quale Egli desidera aiutare i discepoli, e oggi ciascuno di noi, a comprendere che Lui รจ vivo, ha vinto la morte. Ogni volta che il Signore si affaccia sulla โ€œriva della nostra vitaโ€ รจ sempre unโ€™esperienza nuova, non รจ mai ripetitiva, e questo chiede da parte nostra vigilanza e attenzione: โ€œFaccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?โ€ (Is 43,19). Il Signore Gesรน invita a prendere coscienza che una caratteristica del discepolo del Risorto, del credente di oggi รจ la โ€œvigilanzaโ€, รจ vivere sapendo interrogare gli eventi della vita, senza cercare un senso alle cose, perchรฉ tutto ha senso, tutto mi parla se so ascoltare. Questo ci veniva ricordato anche nella terza domenica di quaresima davanti al fatto dei morti del tempio e delle vittime della torre di Siloe (cfr Lc 13,1-9).

v. 2-3: โ€œSi manifestรฒ cosรฌ: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dรฌdimo, Natanaรจle di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Pietro: โ€œIo vado a pescareโ€. Gli dissero: โ€œVeniamo anche noi con teโ€. Allora uscirono sulla barca; ma in quella notte non presero nullaโ€.

Di fronte alla morte di Gesรน il gruppo dei discepoli pare essersi disciolto: qui ne sono indicati solo sette. Il primo messaggio che possiamo cogliere รจ il fatto che senza il Signore il gruppo non regge, non trova piรน motivazione, e porta a tornare sui propri passi. Prima della chiamata di Gesรน, Simon Pietro pare fosse stato il leader tra i pescatori, e cosรฌ la sua parola era sempre autorevole: cosรฌ lo รจ ora, tanto che di fronte alla sua proposta, gli altri lo seguono: โ€œVado a pescareโ€ฆVeniamo anche noi con teโ€. La morte di Gesรน ha creato scompiglio al gruppo che necessita di tornare a fare lโ€™unica cosa che sa fare: pescare. Lโ€™avventura con Gesรน appare come una parentesi che si รจ aperta con la Sua chiamata (cfr Lc 5,1-11) e si รจ chiusa con la Sua morte in croce.

Seguiamo lโ€™esperienza dei discepoli. โ€œโ€ฆIn quella notte non presero nullaโ€ (v. 3b), con lโ€™ovvia conseguenza di non poter sfamare nรฉ se stessi nรฉ la richiesta dello โ€œsconosciutoโ€ che in quel momento passa lungo la riva: โ€œFiglioli, non avete nulla da mangiare?โ€ (v. 5), risposero โ€œNoโ€.

Chissร , forse in cuor loro, quel โ€œno, non abbiamo nulla da mangiareโ€ era colmo di nostalgia, del ricordo che con Gesรน cโ€™era sempre abbondanza, come quando sfamรฒ cinquemila persone con 5 pani e due pesci (Lc 9,1s). Ora, invece, si ritrovano di nuovo stanchi dopo una notte di fatica e di fallimento. Ma per Gesรน questo โ€œnullaโ€ era necessario per poter compiere โ€œil segnoโ€ (come un tempo ebbe bisogno della morte di Lazzaro per dare il segno di chi fosse cfr Gv 11,1-53) e aiutare i discepoli a capire che senza di Lui non possono far nulla (cfr Gv 15,5). Che senza di Lui noi oggi non possiamo far nulla: ci mancherร  sempre qualcosa: โ€œAvete nulla da mangiare?…noโ€.

v. 6: โ€œGettate la rete dalla parte destra della barca e troverete…e non potevano piรน tirarla su per la gran quantitร  di pesciโ€.

Sembra di rivivere i primi tempi, quando a una similare proposta di Gesรน, Simone rispose: โ€œSulla tua parola getterรฒ le retiโ€ (cfr Lc 5,1-11). Un tempo lโ€™abbondanza della pesca รจ stata il segno per dare inizio alla sequela di Gesรน, ora lโ€™abbondanza รจ il โ€œsegnoโ€ che quellโ€™iniziare a seguire il Signore non si ferma di fronte a una pietra posta davanti al sepolcro. Il cammino continua, non cโ€™รจ pietra che tenga: il Signore risorto continua a donare con abbondanza lรฌ dove apparentemente cโ€™รจ il โ€œnullaโ€, il vuoto, la crisi, il deserto, il fallimento. Non cโ€™รจ esperienza di vita, anche di debolezza, che il Signore non sappia vincere. โ€œGettate le reti dallโ€™altra parteโ€ฆโ€: come a voler dire: โ€œCambiate prospettiva, non accontentatevi, non coltivate il culto del pessimismo e del lamento, perchรฉ vi paralizza, vi rende incapaci di vivere la vita. Reagite: guardate fuori da voi stessi!โ€. La crisi e la fatica, il fallimento e la delusione fanno parte della vita: tutto dipende da come li guardiamo. E di fronte alla rete piena di pesci, il discepolo amato โ€“ Giovanni? โ€“ dirร  lโ€™espressione piรน bella ed efficace del Vangelo: โ€œEโ€™ il Signoreโ€ (Gv 21,7). Quel segno di abbondanza รจ stato sufficiente per toccare i loro cuori e riaccendere la memoria capace di aprire gli occhi, come un giorno accadrร  ai due discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,31ss).

vv. 15-19: โ€œSimone di Giovanni, mi vuoi beneโ€ฆ!โ€.

In questo intenso dialogo tra Gesรน e Simon Pietro, cโ€™รจ quasi una sorta di cucituraโ€ฆ Per tre volte Simon Pietro lo ha rinnegato (cfr Lc 22,56ss), per tre volte Gesรน lo recupera nellโ€™amore. A causa del triplice rinnegamento il cuore di Simon Pietro รจ ferito e lo sguardo pieno di vergogna. Gesรน non intende giudicarlo o umiliarlo, ma lo sta aiutando a โ€œtirar fuoriโ€ il peso della sua vergogna, del suo fallimento. Lo sta aiutando a prendere coscienza di ciรฒ che lui รจ realmente: un uomo. Pieno di entusiasmo ma pur sempre fragile. Solo cosรฌ potrร  โ€œconfermare i fratelliโ€, come gli aveva chiesto al termine dellโ€™Ultima Cena: โ€œE tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelliโ€ (cfr Lc 22,32). Gesรน riabilita Pietro nellโ€™amore, in un abbraccio di amore misericordioso. In questa riabilitazione di Simon Pietro, cโ€™รจ la costante riabilitazione di ciascuno di noi: come dicevamo nella domenica della Passione, il cammino รจ preceduto, accompagnato e seguito dalla preghiera di Gesรน: โ€œHo pregato per teโ€ฆโ€ (Lc 22,30).

Nella triplice domanda di Gesรน cโ€™รจ un dettaglio che merita di essere evidenziato. Le prime due volte, Gesรน chiede: โ€œPietro, mi ami tu?…โ€. Il verbo amare utilizzato dallโ€™evangelista รจ Agape, cioรจ un amore gratuito, come a dire: โ€œPietro, mi ami senza che io ti ami?โ€. Nella risposta di Pietro, invece, il verbo รจ Filia, amore di amicizia, amore contraccambiato. Come a dire: โ€œSรฌ, Signore, tu sai che ti voglio bene perchรฉ tu mi vuoi beneโ€. Solo nella terza domanda Gesรน cambia verbo, e utilizza anche Lui il verbo โ€œfiliaโ€: โ€œPietro, mi vuoi bene perchรฉ io ti voglio bene?โ€. E qui Pietro capisce e sembra dire: โ€œSi, Signore, tu sai che ti voglio bene proprio perchรฉ tu mi vuoi beneโ€. In questo โ€œgiocoโ€ di verbi, il Signore vuole fare capire a Pietro, e oggi a ciascuno di noi, che il nostro รจ e resterร  sempre un amore di risposta: amiamo il Signore perchรฉ Lui ci ha amati per primo (cfr 1Gv 4,7). Il nostro vivere con Lui รจ sempre risposta; il nostro amare, servireโ€ฆ รจ sempre risposta a Lui che ci ha amati per primo, e senza di Lui non possiamo fare nulla: โ€œRimanete in meโ€ (cfr Gv 15,1-8).

Questa รจ esperienza riabilitante. Dimenticarlo, significherebbe ritrovarsi schiacciati dal โ€œnostro nullaโ€, incapaci di narrare quanto di bello e buono fa il Signore in noi e attorno a noi, perchรฉ schiacciati dalle nostre paure, vergogne, fallimenti. In fondo si tratta di decidere se rinchiuderci nella โ€œnotteโ€ di Giuda, che quando uscรฌ dal cenacolo, scrive lโ€™evangelista, โ€œEra notteโ€ (Gv 13,30), o se invece alzare con fiducia lo sguardo, anche se pieno di vergogna verso Gesรน, e da Lui lasciarci amare, come un tempo il padre fece col figliol prodigo (Cfr Lc 15). In questa apparizione รจ come se Gesรน ci dicesse che per tutti cโ€™รจ sempre speranza, perchรฉ Lui รจ amore e non puรฒ che amare. Importante รจ sintonizzarci con veritร  con Lui, entrare in relazione vera con Lui e fondare in Lui la nostra vita. Questa รจ la preghiera: sostegno e respiro della vita. Eโ€™ lโ€™esperienza che ci aiuta a cogliere la presenza di Gesรน risorto sempre in modo โ€œnuovoโ€ dentro la nostra vita, ed รจ la sua โ€œnovitร โ€ a rendere le nostre esperienze sempre โ€œnuoveโ€, mai ripetitive, mai ovvie. Questa โ€œnovitร โ€ ci porterร  sempre a trovare coraggio e gioia nel gettare le reti della vita lรฌ dove il Signore risorto ci chiederร , senza tanti ragionamenti che spesso soffocano e ostacolano gli slanci di fiducia che il cuore suggerisce.

Ciรฒ che ci chiede il Signore risorto รจ proprio questo: gettare il cuore al di lร  di ogni ostacolo, di ogni fatica, di ogniโ€ฆsepolcro, perchรฉ Lui ha giร  vinto. A noi coltivare lo sguardo, il โ€œfiutoโ€ del discepolo amato: pensiamoci. Di fronte allโ€™Eucaristia riuscire ad esclamare: โ€œEโ€™ il Signore!โ€; davanti a un confessionale dove un sacerdote attende i penitenti: โ€œEโ€™ il Signore!โ€; davanti a un povero che incontriamo lungo il cammino: โ€œEโ€™ il Signore!โ€; davanti a una famiglia che si aiuta, si ama, concorre al bene lโ€™uno dellโ€™altro: โ€œEโ€™ il Signore!โ€; davanti a una crisi di coppia superata nella fiducia: โ€œEโ€™ il Signore!โ€โ€ฆ.Il Signore si presenta sempre โ€œdi nuovoโ€ nella nostra vita, ma spetta a noi riconoscerLo sempre โ€œdi nuovoโ€ in ogni attimo, affinchรฉ diveniamo narratori del suo amore misericordioso.

Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน

Non temere, vaโ€™โ€ฆ

Gesรน, mio Signore,

anche quando mi allontano da Te,

Tu riappari sulla lungo la riva della mia vita:

donami il fiuto di Giovanni per riconoscerti, il coraggio di Pietro per agire,

la tua paziente fiducia per incoraggiare:

lode a Te! Gesรน, mio Signore,

anche se lโ€™amore che provo per te รจ ferito dalle mie fragilitร ,

Tu non ti stanchi

di colmarmi del tuo amore eterno. Lode a Te!

Gesรน, mio Signore,

anche se Ti ho rinnegato e abbandonato,

Tu con pazienza e fiducia ricuci le mie mancanze:

lode a Te.

E ora, convertito, narra con la tua vita

che sono risorto e sono misericordia. non temere, vaโ€™โ€ฆ

getta le reti della tua vita!

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Il commento al Vangelo di domenica 1 maggio 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.