Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 15 Aprile 2022

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ยซรˆ compiuto!ยป. E, chinato il capo, consegnรฒ lo spirito. Siamo abituati a pensare Gesรน come a un agnello sacrificale che viene privato della propria vita. In quanto creatura desiderata e voluta da Dio รจ, invece, innanzitutto un essere definito dalla sua libertร  di essere umano. Che Cristo sia il figlio di Dio non toglie che fosse anche un uomo e che nella sua dimensione incarnata Egli avesse la facoltร  di scegliere.

Il Figlio dell’Uomo non assume su di sรฉ una condanna, ma vive con fede un atto d’amore. รˆ Gesรน a donarsi, non il mondo a condannarlo. รˆ Cristo a consegnare la sua vita, non il Padre ad ordinarlo. La Cristianitร  intera, le nostre scelte di vita spirituale, si innestano su una storia di salvezza che ha il valore ultimo della donazione, non della morte sacrificale di un capro espiatorio.

Certamente Gesรน prende su di sรฉ e toglie i peccati del mondo, spira sotto il peso di un’iniquitร  non sua, ma lo fa avendo assunto con il massimo arbitrio questa decisione di misericordia ed รจ esattamente questa libertร  che rende il suo sacrificio una fonte di salvezza per tutti noi. Avere fede in Cristo vuol dire riconoscere nella croce il senso ultimo delle nostre esistenze, ovvero non nella morte, ma nell’opportunitร  di fare delle nostre vite un dono realizzato ciascuno per l’altro e, piรน pienamente, per il Padre.


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi