Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 18 Marzo 2022

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โ€œ Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini? โ€œ.

Pure noi, probabilmente, come โ€œ i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo โ€œ a cui parla Gesuโ€™, se ci facessero questa domanda, risponderemmo, con molta ipocrisia: โ€œ con delle persone che si comportano cosiโ€™, che gli ammazzano dapprima i servi e, poi, addirittura il Figlio, per impossessarsi di tutti i frutti, รจ giusto che il Padrone sia rigido, รจ corretto che li faccia morire miseramente โ€œ.

Fingeremmo anche noi di non comprendere che…i contadini della parabola SIAMO NOI.

Abbiamo infatti โ€œ completamente travisato โ€œ lโ€™operato del Signore il quale ci ha dato โ€œ in affitto โ€œ e non โ€œ in proprietร  โ€œ la sua vigna.

Eโ€™ noto che, in diritto, lโ€™ โ€œ affitto โ€œ รจ un contratto con il quale un soggetto, che si chiama โ€œ proprietario โ€œ, CONCEDE IN GODIMENTO, dietro pagamento di una somma di denaro o di una parte dei frutti che si ricaveranno, un terreno ad unโ€™altra persona, che si chiama โ€œ affittuario โ€œ.

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Lโ€™affittuario, pertanto, non รจ il proprietario, che fa cioโ€™ che vuole con il bene, ma solo colui il quale ha, temporaneamente, in godimento un bene al fine di farlo fruttare nellโ€™interesse suo e del padrone.

Eโ€™ pertanto โ€œ onere โ€œ dellโ€™affittuario dare parte dei beni al padrone.

Il grande problema, dai tempi di Gesuโ€™ ad oggi, รจ che gli โ€œ affittuari โ€œ si ergono a โ€œ proprietari โ€œ, e, pertanto, violando lโ€™intesa con il โ€œ padrone โ€œ, non si accontentano di โ€œ godere โ€œ del bene e di una โ€œ parte dei frutti โ€œ che da esso si ricavano ma, per ingordigia e superbia, vogliono impossessarsi del bene senza rendere nulla al padrone e sono disposti a tutto, anche ad uccidere i dipendenti del padrone ( โ€œ i servi โ€œ ) o, addirittura, il suo stesso Figlio, pur di accaparrarsi anche quello che non รจ loro.

Non รจ la stessa logica con cui ci muoviamo oggi?

Il Signore ci ha messo a disposizione questo pianeta e ci ha detto di goderne, di utilizzarne i frutti ma non solo per noi.

Lโ€™ingordigia, la brama del potere terreno, porta perรฒ a volere tutto per sรฉ.

Eโ€™ pericolosa questa attitudine, perchรฉ acceca e spinge addirittura ad ammazzare tutti coloro i quali โ€œ si permettono โ€œ soltanto di ricordare che non รจ questo il compito che ci รจ stato affidato, che qui siamo di passaggio e che un giorno ci troveremo faccia a faccia con chi ci aveva chiesto di โ€œ amministrare โ€œ e non di โ€œ depredare โ€œ.

Quel giorno non avremo piรน le armi per โ€œ ammazzare il Signore โ€œ perchรฉ il tempo della nostra conversione, che รจ quello della vita terrena, sarร  terminato.

Saremo noi a โ€œ morire miseramente โ€œ, cioรจ โ€œ in miseria โ€œ, soli, dannati, senza beneficiare della gioia eterna.

Chiudo con una domanda che possa guidare la riflessione odierna: โ€œ Vale veramente la pena di spendere la nostra breve vita terrena per accaparrarsi, a danno degli altri, tante ricchezze materiali che non danno felicitร  e che, comunque, dovremo lasciare su questo pianeta al momento della morte corporale, condannandoci, in tal modo, a perdere la vita eterna? โ€œ

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.