GIOVEDร 03 MARZO โ DOPO LE SACRE CENERI ย [C]
ยซIl Figlio dellโuomo โ disse โ deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giornoยป
Gesรน non vuole che i suoi discepoli e ogni altro che lo segue abbiano pensieri errati sul suo viaggio verso Gerusalemme che lui sta intraprendendo con ferma decisione. Nella Cittร Santa si compiranno tutte le Scritture Profetiche fatte risuonare dal Padre suo, per opera dello Spirito Santo. La profezia di Isaia giunge a definire Cristo Gesรน il reietto dagli uomini: โChi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? ร cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza nรฉ bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si รจ caricato delle nostre sofferenze, si รจ addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli รจ stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquitร . Il castigo che ci dร salvezza si รจ abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui lโiniquitร di noi tutti. Maltrattato, si lasciรฒ umiliare e non aprรฌ la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprรฌ la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posteritร ? Sรฌ, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza nรฉ vi fosse inganno nella sua boccaโ (Is 53,1-9). Tutta questa Parola si dovrร compiere in Gerusalemme. Parola di umiliazione, non parola di trionfo. Parola di rifiuto, non parola di acclamazione.
Ma anche lโaltra Parola della profezia si compirร , perchรฉ la profezia รจ una, non due. ร profezia di umiliazione e di morte, ma รจ anche profezia di esaltazione e di vita: โMa al Signore รจ piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirร se stesso in sacrificio di riparazione, vedrร una discendenza, vivrร a lungo, si compirร per mezzo suo la volontร del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrร la luce e si sazierร della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherร molti, egli si addosserร le loro iniquitร . Perciรฒ io gli darรฒ in premio le moltitudini, dei potenti egli farร bottino, perchรฉ ha spogliato se stesso fino alla morte ed รจ stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoliโ (Is 53,10-12).
Una รจ la profezia: di profonda umiliazione e di grande innalzamento. LโApostolo Paolo nella Lettera ai Filippesi cosรฌ manifesta lโunitร delle antiche profezie: โEgli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio ย lโessere come Dio, ma svuotรฒ se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dallโaspetto riconosciuto come uomo, umiliรฒ se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltรฒ e gli donรฒ il nome che รจ al di sopra di ogni nome, perchรฉ nel nome di Gesรน ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: ยซGesรน Cristo รจ Signore!ยป, a gloria di Dio Padre (Fil 2,6-11). Mirabile unitร della profezia. Come si compie lโumiliazione cosรฌ si compie lโinnalzamento. Piรน grande รจ la sofferenza e piรน alta รจ la gloria.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 9,22-25
Chi รจ allora il discepolo di Gesรน? Colui che รจ chiamato a compiere nella sua carne il mistero del suo Maestro. In lui si deve compiere la sofferenza di Cristo perchรฉ possa giungere alla gloria della beata risurrezione. Essendosi oggi il cristiano separato da Cristo e non avendo piรน lui Gesรน Signore come unico e solo punto di riferimento, ha smarrito anche il fine del suo essere cristiano: compiere nella sua carne la vita di Cristo Gesรน. Avendo come punto di riferimento un Dio senza Cristo e senza lo Spirito Santo, un Dio senza piรน le Scritture profetiche, abbiamo un cristiano senza la sua veritร . Non solo.
Abbiamo un cristiano che giorno dopo giorno si inabissa nella falsitร e in nome delle tenebre rinnega ogni luce. Dal soprannaturale con Cristo, in Cristo, per Cristo รจ passato al naturale senza Cristo. Ignora perรฒ che il naturale senza Cristo รจ un naturale di morte e non di vita. Un naturale di peccato e non di grazia. Un naturale di tenebre e non di luce. Un naturale senza il vero Dio รจ anche senza il vero uomo. E cosรฌ lโamore che oggi si predica per lโuomo รจ predicato dalla falsitร dellโuomo e non dalla luce, dalla veritร , perchรฉ non รจ predicato dalla Parola del Signore. Non potrebbe essere diversamente. Cristo e solo Lui รจ la nostra luce. Avendo rifiutato Lui, con Lui rifiutiamo anche la luce perchรฉ รจ Lui la luce del mondo e noi possiamo divenire luce solo in Lui, con Lui, per Lui. Rifiutando Lui, rimangono per noi solo le tenebre. La Madre di Dio interceda. Ci liberi da questa universale falsitร e menzogna.



