Paolo de Martino – Commento al Vangelo del 16 Gennaio 2022

890

Piรน che la cronaca delle nozze di Cana ci deve stare a cuore la significativa presenza di Gesรน e di sua Madre.

Giovanni ha un suo stile nel presentarci Maria. Egli non la chiama mai con il suo nome, ma con lโ€™appellativo di Madre di Gesรน (v. 1) o di Donna (v. 4), perchรฉ a lui interessa mettere in risalto non tanto la sua individualitร  quanto il ruolo che le compete. In tutto il vangelo di Giovanni, Maria รจ presente solo in due momenti: a Cana, quando Gesรน dร  inizio alla sua prima manifestazione, e sul Calvario, quando il Figlio, nel momento conclusivo della sua missione, la consegna come madre al discepolo amato (19,25-27).

Per comprendere bene il vangelo di Giovanni รจ importante richiamare il principio fondamentale che regola la comprensione di questo vangelo: la presenza di due livelli di lettura. Ogni pagina del testo sacro contiene un livello storico, che รจ quello dei precisi ricordi storici di cui si serve lโ€™evangelista nel narrare la sua catechesi, e un livello teologico, che รจ quello sottinteso al testo e presente nella mente dellโ€™autore che scrive, interpretando il fatto alla luce dellโ€™evento pasquale. Storia e teologia si legano e si compenetrano.

Lโ€™intero episodio di Cana, riletto alla luce della Pasqua, va letto cosรฌ: le nozze rappresentano lโ€™Antica Alleanza a cui anche Maria appartiene. Lo sposo e la sposa sono Dio e il popolo dโ€™Israele tra cui non si รจ instaurata una relazione permanente di amore, nonostante i vari tentativi di Dio. Maria, simbolo del giudaismo che viveva in attesa della speranza messianica, rappresenta lโ€™umanitร  bisognosa, che desidera la liberazione e attende la rivelazione piena della salvezza. Il segno del vino nuovo rappresenta il messaggio evangelico di Gesรน.

Osservate quante volte nel vangelo si parla di nozze, di festa e di pranzi. Gesรน era un uomo che viveva, che banchettava, che festeggiava: non era di certo unโ€™asceta. Il Dio di Gesรน รจ il Dio della gioia, della festa, del piacere, dellโ€™ebbrezza della vita. Non si puรฒ comprendere il Dio della croce se non si comprende prima questo Dio. Dio vuole la felicitร  e il piacere per ogni uomo. Dio vi vuole felici, ricordatevelo! Perchรฉ ne abbiamo fatto un Dio serio, dolorifico, che vuole solo sacrifici e oboli? Dio non รจ nella noia, nel trattenersi, nel chiudersi, nel non provarci per non peccare, nelle formalitร . Eโ€™ il Dio della vita, delle persone appassionate, di chi osa e vive intensamente.

- Pubblicitร  -

In Gv la madre compare qui allโ€™inizio del suo ministero e alla fine della vita pubblica sotto la croce. La vita di Gesรน fu, per Gv, lontano dalla madre. Gesรน si staccรฒ da lei, visse la sua vita e fece le sue esperienze. Maria rimase comunque presente pur nellโ€™assenza, infatti la ritroviamo ai piedi della croce. Sembra essere questo il ruolo di ogni genitore: non immischiarsi nella vita del figlio, lasciarlo andare, ma essere presente nel momento del bisogno, della necessitร . Il figlio sa che lui, il genitore, ci sarร . Sa che cโ€™รจ un porto sicuro, una casa accogliente, un luogo dove sarร  sempre accolto. Eโ€™ lโ€™amore genitoriale (che รจ piรน evoluto rispetto allโ€™amore dei fidanzati o degli sposi: dovrebbe essere unโ€™evoluzione!), lโ€™amore maturo di chi ama aldilร  del ritorno immediato o per se stesso, di chi ama in maniera incondizionata, di chi ama senza lโ€™aspettativa del ritorno.

Vi erano lร  sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
โ€œ6 giareโ€: vuol dire qualcosa come 500-600 litri di vino. 6 indica la nostra imperfezione (il 7 numero della perfezione, del completamento, della maturitร ): ci manca qualcosa di essenziale, di vitale, non siamo completi.

โ€œPer la purificazione dei Giudeiโ€: lโ€™acqua di queste giare serviva per purificarsi, per lavarsi. Sono i vecchi riti, le vecchie abitudini, le vecchie consuetudini e norme: hanno il gusto dellโ€™acqua stantia che รจ diventata insipida. Con questโ€™acqua non si puรฒ celebrare nessuna festa.
โ€œDi pietraโ€: indica non solo il materiale delle giare ma una vita dura, insensibile, rigida, pietrificata. Eโ€™ una vita che si รจ annacquata, pietrificata, sclerotizzata nei soliti rituali: manca un respiro piรน ampio, diverso, oltre. รˆโ€™ quando un uomo trascorre giornate prive di gusto, di sapore: vive, ma senza senso.

โ€œLa giaraโ€ di pietra รจ il segno dellโ€™irrigidimento della propria devozione, delle proprie regole religiose (le leggi ebraiche); mentre il vino รจ il segno della vita e della gioia del vangelo. Con quellโ€™acqua, con quella devozione non si puรฒ celebrare nessuna festa.
Allora: certi riti religiosi, stantii e ripetitivi, che non trasmettono piรน nulla, piรน nessuna vitalitร , piรน nessun slancio, non possono metterci in comunicazione con il Dio della Vita. Sono ripetuti solo perchรฉ sempre fatti, perchรฉ ciรฒ che conosciamo non ci fa paura.
Solo il Vangelo di Giovanni ci riporta i fatti di Canaan, il primo segno con il quale Gesรน manifesta la sua gloria. Un segno insolito, per la veritร . Non una guarigione, non un esorcismo, ma seicento litri di vino regalati ad un banchetto di nozze. Un segno inutile, verrebbe da dire.
โ€œSe non sono stati in grado di fare i conti per le provviste, peggio per loro!โ€
Invece no.

Il Rabbรฌ di Nazareth inaugura una logica nuova, scatena la grazia che dona al di lร  del dovuto e del misurato. Eโ€™ il gratis di Dio.
Mi piace davvero iniziare da questo brano il nuovo tempo ordinario che la chiesa ci dona. Ci ricorda che proprio la quotidianitร  รจ il tempo in cui fare esperienza della gratuitร  di Dio, della Sua presenza, del soffio potente e delicato dello Spirito.
Davvero cโ€™รจ un vino buono pure per te. Per te che sei convinto di non meritarti nulla e che vedi la tua fede insicura e traballante; per te che nemmeno ti eri accorto delle botti vuote; per te che avresti saziato in altri modi la tua sete, se Gesรน โ€“ maestro di vendemmia โ€“ non avesse mutato in vino buono la tua acqua insipida.

Davvero cโ€™รจ un vino che non costa premitura, cโ€™รจ una pane fatto senza grano e forno, ci sono pesci che saltano in barca dopo una notte di pesca sterile.

Davvero cโ€™รจ lโ€™occhio di una Madre che veglia su di te, che porta nelle mani di suo Figlio i tuoi bisogni, pure quelli che tu non vedi.
La bella notizia di questa domenica? Almeno davanti a Dio non cโ€™รจ nulla da conquistare o da meritarsi, basta solo avere bicchieri vuoti e pronti ad accogliere il dono che giร  รจ stato versato.

Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK