Siamo ciechi, perchรฉ pensiamo di vederci benissimo.
Infatti crediamo che quello che vediamo sia tutto ciรฒ che cโรจ da vedere, mentre รจ solo la realtร , apparenza. Ciรฒ che conta veramente, lโessenza delle cose, la veritร , si nasconde sotto la buccia e dietro le apparenze.
La veritร di una persona non si risolve in ciรฒ che dice e fa, ma in ciรฒ che nasconde nel cuore: ยซIo non guardo ciรฒ che guarda lโuomo. Lโuomo guarda lโapparenza, il Signore guarda il cuoreยป (2Sam 16, 7).
Occorre avere occhi per scorgere ciรฒ che in realtร รจ invisibile agli occhi, che fluisce al di sotto della mera โrealtร โ. Ma per far questo occorre possedere una vista โaltraโ, una sorta di terzo occhio cosรฌ caro ad alcune tradizioni orientali. Per il Taoismo, esistono addirittura ottantuno livelli di vista diversi sulla realtร . E paradossalmente, i veri saggi, gli illuminati e i lungimiranti nellโantichitร erano spesso ciechi.
Pensare che la realtร si limiti ad essere un banale coacervo di potere, avere, successo, รจ essere completamente ciechi. E pensare di poter fare qualcosa per cambiare questa realtร รจ follia. La realtร รจ quella che รจ, e cโรจ poco o nulla da cambiare, perchรฉ modificare la realtร significa il piรน delle volte fare rivoluzioni e quindi perpetrare violenza.
La questione non รจ cambiare la realtร , ma guardarla con occhi diversi per poterla poi vivere con un atteggiamento altro. Questa si chiama fede.
Vivere la vita con fede vorrร dire dunque sapere che il male di cui si รจ spettatori non รจ lโultima parola ma solo la penultima; che non occorre opporsi al malvagio, ma piuttosto rispondergli facendo il bene (cfr. Mt 5, 39); che alla tenebra โ il male โ non va fatta violenza per disintegrarla, ma รจ sufficiente avvolgerla col bene, con la luce e quella si dissolverร . Vivere con fede significa guardare il mondo come sotto il segno della croce, ossia amato da Dio e quindi giร salvato, destinato a un porto di bene.
Cominceremo un cammino di illuminazione quando riconosceremo di essere ciechi, quando prenderemo coscienza di essere ammorbati da una mentalitร omicida e suicida, incentrata cioรจ sul potere, sullโavere e sul successo.
Saremo illuminati quando anche noi come Bartimeo cominceremo a gridare la nostra malattia esistenziale, quella che ci ha relegati paralizzati ai bordi della strada dellโesistenza. Quando scopriamo che solo nella nostra povertร e nel nostro peccato possiamo fare esperienza della salvezza, e che solo perchรฉ tenebra possiamo essere raggiunti dalla sua luce scoprendoci finalmente figli amati e donne e uomini illuminati.
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AUTORE: don Paolo Squizzato
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