don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 5 Settembre 2021

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Cristo s’improvvisa otorino

Nessun confine per il Cristo-camminatore: probabilmente, nell’infanzia, Gli avranno insegnato a colorare fuori dai bordi. Disegnare dei limiti o tracciare dei confini, invece, dev’essere la sorte di coloro ai quali, da piccoli, รจ stato negato il grande privilegio d’uscire dai bordi, dalle righe, dalle strade giร  tracciate. Fattosi grande, dunque, per Cristo non esistono confini: esce, attraversa, vร . Guardalo, inseguilo, braccalo:ย ยซUscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare della Galilea in pieno territorio della Decร poliยป.

Il fatto รจ che un uomo cosรฌ infastidisce assai: resterร , nei secoli dei secoli (Amen), il grattacapo piรน grande per chi tenterร  di appropriarsene come cosa-propria, quasi fosse un pezzo di terra da poter accerchiare con fossati e recinzioni. Libero, invece, in perpetuo cammino sui confini delle storie. A pennellare i bordi delle storie. E, da libero, inseguire i prigionieri della vita che, sentendolo passare, avvertiranno un fremito d’ali infiammarsi nel petto: โ€œSe davvero, stavolta, fosse la volta buona? Dicono cosรฌ bene di Costui che vorrei tanto poterGli stringere la mano, confidargli ‘sta robaccia che mi perseguita, sciacquarmi negli occhi suoi. Vorrei, anche se, da solo, non ci riesco proprioโ€. Impotenza รจ dare tutto e vedere che non basta.

Chi non puรฒ, perรฒ, potrร  sempre venire accompagnato da qualcuno:ย ยซGli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli le maniยป. Accompagnare รจ il piรน alto gesto della fiducia, verbo di manutenzione umana, gesto di vicinanza massima. Poi, per chi non ha piรน niente di suo, in tutti si fa tutto. E anche Cristo, anzitutto Cristo, ci mette del suo: non tutta la gente รจ sorda di ciรฒ che dentro te grida piรน forte. Gli dona la sua finezza:ย ยซLo prese in disparteยป. Perchรจ nessuna operazione vien fatta nei corridoi degli ospedali, nessuna confessione nei salotti televisivi, nessuna lavata di capo sulla piazza del paese. In disparte, a tu-per-tu, senz’occhi avidi attorno: โ€œGrazie che me l’avete portato: adesso, perรฒ, lasciateci soli, noi due soliโ€.

Gli guarda le orecchie: ci sono, ma non funzionano. C’รจ una cosa ben piรน triste di non avere qualcosa: รจ averla e scoprire che non funziona. Viaggi, vivi, con un peso addosso, ti senti un peso per gli altri, hai la sensazione d’avere un pezzo di carne morta che ti abita. In officina, il Cristo-otorino ripara:ย ยซGli pose le dita nelle orecchieยป. Senz’avere chiesto la ricetta, Cristoddio va dritto al punto. Poi, per avvicinarsi ancor piรน,ย ยซcon la saliva gli toccรฒ la linguaยป: se usi solo le mani, non potrai mai toccare tutto.

Sรฌ, ha condiviso la saliva: come due innamorati che, baciandosi, si scambiano il chewing-gum, una caramella, un qualcosa sul quale fondere doppia saliva. E lรฌ, con la faccia tra le mani, alza gli occhi, bastona l’infermitร :ย ยซApriti!ยป. Ha preparato l’operazione, imbragato la sorditร , accerchiato la lingua: poi, guardando ilย Padressuo, rende vergini i canali distrutti:ย ยซGli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamenteยป. Quanto devo? Gli avrร  pur chiesto il guarito al guaritore. โ€œTutta grazia: fai buon uso delle orecchie, della lingua. Va’, taci!โ€. Silenzio come grazie.

Scappano via tutti, disobbedendo assieme. Ha chiesto loro, come prezzo, solo il silenzio. Non ce la fanno: l’amico ha taciuto una vita intera, figurarsi se sono disposti a tacere un altro attimo. Lo raccontano a tutti/e. Lui, il guarito, in conferenza stampa lungo la strada: โ€œVolete che vi dica una cosa? Solo quando ti toccano le mani giuste, senti tutta la bellezza del tuo corpo. รˆ roba rara, ma a me รจ appena successoโ€ urla leccandosi le labbra con la lingua-funzionante e udendo gliย uau!ย con le orecchie appena riaperte dopo l’intervento.

Carezzandosi il volto: ยซGuarda come appoggia la guancia su quella mano! Oh! Foss’io un guanto sopra la sua mano per poter toccare quella guanciaยป (W. Shakespeare). Certi tocchi, poi, avranno una memoria d’elefante:ย ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e parlare i mutiยปย (cfr Mc 7,31-37). Triste la cittร  dove ci sono piรน dita che sfiorano cellulari piuttosto che carezzare volti. Da certi tocchi rinasce la vita. E viceversa.

Commento a cura di don Marco Pozza
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