Luigino Bruni – Commento al Vangelo di domenica 9 Maggio 2021

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La bellezza tragica di una fede plurale

Ogni volta che mi rincontro con questo verso di Giovanni mi torna sempre piรน forte un pensiero che si fa via via convinzione: abbiamo perso contatto con la forza profetica e rivoluzionaria di quel comandamento di Gesรน.

Il suo mondo era pieno di precetti e comandamenti della Legge, e nella sua generazione forte era la condizione che la salvezza e lโ€™esser giusto potessero essere guadagnati osservando i comandamenti e le opere delle Legge. Gesรน conosceva molto bene la tradizione di Israele, sapeva lโ€™importanza infinita di quel patrimonio di rivelazione divina e di sapienza umana. Ci aveva poi raccontato altre leggi, dalle beatitudini alle opere di misericordia, parole nuove, nuovissime, inedite.

Ma quando ha voluto dirci nellโ€™ultimo Evangelo un solo comandamento, suo e nuovo, talmente importante da ripeterlo due volte nel giro di pochi versi, ci dona un comandamento tutto umano. Ci aveva parlato molto, moltissimo di Dio, del Padre, dello Spirito Santo; eppure, nel rinchiudere in un solo comando tutta la Legge e i profeti, sceglie una parola che parla solo di esseri umani, che parla solo di noi.

Quel verbo, quella seconda Persona della Trinitร , quel Logos diventando carne era diventato talmente umano da arrivare a donarci una nuova legge tutta umana, tutta carne e sangue: ยซAmatevi lโ€™un lโ€™altro come io ho amato voiยป. Nella sintesi delle sintesi non troviamo Dio, nรฉ lo Spirito, nรฉ gli angeli; no, troviamo solo noi stessi. Trovo me, trovi te, troviamo tutti gli uomini e le donne di ieri, di oggi, di sempre.ย [… continua a leggere il commento su Famiglia Cristiana …]