Il commento al Vangelo di domenica 11 Aprile 2021, a cura di don Mauro Pozzi.
La prima comunitร cristiana vive con stupore la novitร della resurrezione e con reverente timore si rende conto di essere l’iniziatrice di un tempo nuovo per tutta l’umanitร .
LA GIOIA DI ESSERE CRISTIANI
La domenica, il primo giorno dopo il sabato, รจ il giorno dellโincontro con Gesรน risorto, da quella sera che fu la prima volta, fino ad oggi. Anche noi stiamo incontrando il Signore, nella parola che abbiamo ascoltato e nel pane che mangeremo. Il suo corpo glorioso, rigenerato dalla resurrezione, conserva le piaghe della crocifissione. Sono un segno per noi del suo amore, ma anche la prova che la passione di Gesรน continua, perchรฉ egli รจ ancora rifiutato e crocifisso dal mondo. Ha bisogno di testimoni che sappiano trasmettere il suo perdono e il suo Spirito. Per questo alita sui discepoli e li invia, costituisce cosรฌ il sacerdozio e dร agli apostoli (inviati) il potere di esercitare il suo ministero.
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Possiamo immaginare lo stupore e la gioia di quegli uomini che per paura stavano chiusi nel cenacolo, piangendo la morte del loro Maestro, e che adesso lo contemplano vivo davanti a loro. Si capisce che Tommaso abbia dubitato, nessuno era mai risorto e in piรน lui non era stato presente a questa sua prima apparizione. Perchรฉ questa esclusione, si sarร domandato. Si tratta invece del preciso disegno della Provvidenza, che ha voluto fare di lui un testimone speciale, che rappresentasse da una parte la nostra incredulitร e che dallโaltra ci permettesse di toccare con mano la realtร del Risorto.
Quando lo vede esclama: mio Signore e mio Dio! Tutto il primo periodo del cristianesimo รจ animato da questo gioioso stupore. Vivevano in grande comunione, nutriti spiritualmente dagli apostoli e pervasi da un senso di timore. Non si tratta della paura che hanno conosciuto prima della Pentecoste, cioรจ prima di ricevere lo Spirito Santo, ma del timore di Dio, cioรจ della consapevolezza di essere testimoni dellโinizio di unโepoca assolutamente nuova per loro e per tutto il mondo. Capiscono di non essersi meritati questo privilegio e per questo lodavano Dio di cuore. Vivono e pregano insieme con grande armonia.
ร un anticipo di paradiso, dove sarร lโamore ad animare tutti. Infatti la comunione, la solidarietร , lโattenzione per il prossimo, non possono esistere se non siamo noi a costruirle. Se tutti aspettano che siano gli altri a cominciare, non succederร mai. Non possiamo costringere il mondo a essere migliore, mentre certamente ciascuno puรฒ cercare di migliorare sรฉ stesso. La salvezza che viene dallโincontro con Gesรน, non รจ un fatto privato, individualistico, ma ci coinvolge, fa di noi una comunitร .
Il Signore ci chiama a partecipare alla sua missione e le sue parole sono per noi: come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi.
AUTORE: don Mauro Pozzi
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