Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2020 – Lc 1, 57-66

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Il destino del bambino รจ segnato. Ma dagli uomini, non da Dio. Il clan vuole riprendere in mano la situazione bizzarra in cui Elisabetta e Zaccaria si sono venuti a trovare.

Una nascita miracolosa, certo, ma in realtร  non si sa bene come siano andate le cose, visto che Zaccaria รจ rimasto muto dallo spaventoโ€ฆ Allora รจ il momento giusto: si tratta di circoncidere il bambino, di inserirlo nella storia della sua famiglia.

Dare un nome, per un ebreo, significa tracciare una rotta. Ed Elisabetta si rifiuta di dargli il nome di un antenato. Il suo nome sarร  quello datogli da Dio, durante la visione dellโ€™angelo: Giovanni.

Sono restii, i maschi di casa, offesi. Le donne dovrebbero tacere ed adeguarsi. E Zaccaria fa capire che va bene cosรฌ. Ha dubitato, Zaccaria, piegato dal dolore e dallโ€™attesa. Ora, invece, la sua lingua si scioglie. รˆ Dio che stabilisce la nostra storia, se vogliamo. Quando lo capiremo?

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