Avvicinarsi alla Parola di Dio, alla volontร del Padre, per fare diventare nostra questa Parola e questa volontร , non รจ cosa secondaria, non รจ cosa disumana.
La volontร del Padre non รจ cosa da super eroi, cosa adatta a ben pochi, cosa che รจ legata solo alla sofferenza o ai momenti in cui ti capitano delle disgrazie. ร utile anche in quei momenti, ma guai se fosse solo per quello.
Noi siamo profondamente convinti che la volontร del Padre รจ roba da giocarsi nel chiuso delle chiese chiudendo fuori quel mondo che รจ sostanzialmente cattivo.
La fede, la volontร del Padre, รจ roba da cantare e da danzare in piazza. ร una sinfonia di vita da suonare nella bellezza della nostra esistenza. ร una fatica cantata, la volontร del Padre. Sรฌ perchรฉ andare a seminare e a coltivare รจ fatica. Ma si puรฒ vivere questa dinamica di vita come un peso, con dei musi da arrabbiati oppure come una legge della vita bella da cantare. Da cantare perchรฉ questa legge della vita genera vita, e la vita generata รจ sempre bella, cambia il cuore, porta il sorriso sulle labbra.
La volontร del Padre รจ vita donata e vita ricevuta. La volontร del Padre รจ relazione col Padre perchรฉ possiamo essere nella gioia e nella gioia completa.
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La volontร del Padre รจ che lโuomo si realizzi. Ascoltare ed accogliere questa volontร ci cambia la vita. Ci cambia la vita perchรฉ quello che ascoltiamo non รจ piรน una predica piรน o meno bella, ma quello che ascoltiamo, se decidiamo di farlo nostro, non alimenta il nostro sapere, anche, ma soprattutto il nostro vivere.
Quando ascolto la Parola e la metto a confronto con la mia interioritร e lascio che questa Parola invada la mia interioritร , compio un primo atto buono nei confronti della mia vita: lโatto di non chiudere fuori da me la sapienza di Dio.
Allโinizio un poโ sconquassa, ti lascia senza fiato, ti ribalta, ma poi, un poโ alla volta, la senti sempre piรน vitale, la riconosci come qualcosa di tuo, come qualcosa di non piรน esterno a te. Allora la senti penetrare in te. Ti accorgi che va a toccare certi sentimenti che fanno male e che fanno del male. Magari non sai come prenderli e come farli evolvere, ma accetti di stare in attesa fino a quando questo avviene. Quando un sentimento di rabbia evolve, come neanche tu lo sai, giร non sei piรน schiavo di quel sentimento, non dipendi piรน dal desiderio di vendetta nei confronti dellโaltro. Il tuo pensare non continua a rincorrere in modo ossessivo la necessitร di ribadire le tue ragioni e i torti dellโaltro. Ma semplicemente stai e semplicemente ricerchi dentro di te la veritร non piรน come qualcosa da imporre allโaltro, ma semplicemente come qualcosa da vivere indipendentemente dal fatto che lโaltro la recepisca oppure no. Questo non รจ menefreghismo nei confronti dellโaltro ma liberazione da una sorta di dipendenza dove sembra che se lโaltro non si muove anchโio allora non mi muovo o, se lo faccio, ho bisogno di evidenziare quanto lโaltro non fa.
Fare la volontร del Padre รจ una cosa bella e gioiosa, direi vitale: รจ un costruire sulla roccia della sapienza di Dio anzichรฉ sulla sabbia della stoltezza del mio buon senso e delle mie rivendicazioni. Allora la pioggia che arriverร non sarร una maledizione o una sfortuna o un castigo, ma semplicemente una benedizione perchรฉ la terra ha bisogno di essere irrigata e di riacquistare vita. Allora continueremo a lavorare, cioรจ a vivere, perchรฉ tutto quel ben di Dio che scende dal cielo possa essere benedizione sulla vita di ogni uomo.
Ne consegue la necessitร di una scelta: o evitiamo le tempeste contro la nostra casa scegliendo la tranquillitร ed evitando gli spigoli della vita, oppure accettiamo le tempeste che comunque vi sono anche oggi, scegliendo ciรฒ che รจ essenziale ad una vita vera.
La roccia non รจ data da invocazioni piรน o meno gridate e piรน o meno ripetute. No, la roccia รจ una scelta di vita dove la scelta del Signore per noi รจ cosa bella e centrale. ร chiara la allusione a Gesรน come Roccia della nostra esistenza su cui fondare la nostra esistenza. La roccia che noi siamo chiamati a scegliere รจ Lui la cui ricerca continua รจ di non giudicare il fratello. La scelta di evidenziare a me stesso la trave che cโรจ in me piuttosto che la pagliuzza che cโรจ nellโaltro.
Nel momento in cui accetti di maturare in te la scelta di Gesรน Roccia che ti invita a non giudicare il fratello, le piogge che sgretolano le rocce si abbattono sulla tua scelta. La tentazione ventosa di ritornare a guardare allโaltro piuttosto che a me, per poterlo giudicare e sfuggire alla necessitร di guardare me per crescere in questa dimensione, si abbatte da subito sulla casa. La tentazione di lasciare la via stretta appena scelta, per imboccare la via larga e tranquilla, si affaccia appena alzato.
Oggi i venti della tentazione a lasciare la Roccia del non giudizio del prossimo, si abbattono su di me e dentro di me. Ed รจ naturale. ร piรน facile e immediato preoccuparmi di guardare ciรฒ che lโaltro sbaglia e condannarlo, dimenticandomi di me e della mia maturazione interiore, piuttosto che tenere duro e non mollare la scelta vitale e centrale della Roccia del non giudizio. Sappiamo che Colui che non ha giudicato รจ stato giudicato ed รจ stato condannato come colpevole, proprio perchรฉ innocente. La tentazione di lasciare ciรฒ che รจ stretto รจ subito alle porte. Meglio vivere in modo piรน tranquillo piuttosto che entrare in una guerra continua. Meglio giudicare e condannare il prossimo, piuttosto che vederlo come uomo mezzo morto sul ciglio della strada, assalito e abbandonato dai briganti. Meglio giudicarlo impuro evitando di doverlo soccorrere. Meglio giudicare indegno lui piuttosto che lasciarci provocare dalla sua presenza ad una vita piรน vera. Il Dio con noi, la Luce vera che viene nel mondo, ci indica la strada del Maestro: essere con, cioรจ vicini e non lontani. Essere roccia perchรฉ siamo con, non solitari e lontani.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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