Il nostro passato non sta solo nei morti, occorre andare oltre, alla venuta del Figlio di Dio, alla sua discesa dal cielo per compiere la volontร di Dio che lo ha mandato. Allo stesso modo, il nostro futuro non รจ solo quello inesorabile della nostra morte; al di lร di essa vi รจ lโavvenire di cui parla Gesรน, quando dice che volontร di Dio รจ โche chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eternaโ (v. 40); lโultimo giorno del credente non รจ quello della sua morte ma quello in cui, come dice Gesรน: โIo lo risusciterรฒโ (v. 40).ย
Tutta la nostra esistenza, passata, presente e futura, รจ quindi come avvolta dal Figlio: dalla sua discesa dal cielo e dal suo dono della resurrezione e della vita eterna, cioรจ della vita nellโintimitร di Dio, in cui vivremo pienamente la relazione con Colui che Gesรน ci ha insegnato a chiamare โabbaโ, โpapร โ, marchio della profonda intimitร che un figlio condivide con suo padre.
Vi รจ di piรน. Nei versetti 37-39 Gesรน annuncia che โtutto ciรฒ che il Padre mi dร โฆ verrร a meโ; parla di un neutro (โtutto ciรฒโ) e di un futuro (โverrร โ). Per questa realtร neutra la volontร di Dio รจ che Gesรน non ne perda nulla, ma la risusciti nellโultimo giorno. La resurrezione le รจ promessa in ragione di un evento futuro e certo: โVerrร a meโ. Il versetto 40 invece parla, al maschile e al presente, di โchiunque vede e credeโ; anchโessi sono chiamati alla resurrezione, ma in relazione a un presente: vedere il Figlio e credere in lui.
Dio, che cosa ha dato al Figlio? Tutto. Mentre il salmo 8,7 diceva che Dio ha posto tutto sotto i piedi dellโuomo, cosa che non si verifica โ basti pensare allโattuale pandemia โ, Paolo corregge e precisa che questo tutto รจ in realtร dato al Cristo: โBisogna che il Cristo regni finchรฉ non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi โฆ Dio infatti ha posto ogni cosa sotto i suoi piediโ (1Cor 15,25.27). ร il grande annuncio della signoria del Cristo sullโuniverso, nella quale tutto trova inizio, vita e compimento; annuncio che, perรฒ, resta futuro.
Da parte sua lโultimo versetto specifica che, allโinterno di questo โtuttoโ, che verrร โ quando Dio vorrร โ al Cristo e troverร in lui la salvezza, ci sono quelli che giร ora vedono il Figlio e credono in lui. Non รจ una condizione per ottenere la resurrezione, รจ il dono di Dio che costituisce, nel presente, la specificitร dei credenti in Cristo, รจ dunque la nostra specificitร .
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Ma questa specificitร devโessere visibile nella nostra vita affinchรฉ il โtuttoโ, chiamato alla resurrezione, possa effettivamente venire al Cristo. Vivere da โrisortiโ ed essere segno della gioia del nostro Dio, questa รจ la responsabilitร cui ci invita la memoria dei morti.
fratel Daniel
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