Credere in qualcuno significa accettare che possa sorprenderci ed essere di piรน di quello che giร conosciamo di lui. Troppo spesso condanniamo gli altri a rientrare nello schema mentale in cui li abbiamo classificati nel tempo: quello รจ sempre disordinato, quellโaltro รจ stupido, quellโaltro ancora รจ falso.
E il dramma รจ che questo capita con le persone che ci sono piรน vicine e che dovremmo amare di piรน, al punto che non ci rapportiamo piรน con un figlio, un genitore, un amico, ma con lโidea che ci siamo fatti di lui. Anzi, forse altri fanno cosi con noi. ร terribile quando chi ti vuol bene non sta credendo in te, ossia non ti sta dando la possibilitร di essere di piรน di quello che pensa. ร terribile perchรฉ ti impedisce di compiere prodigi.
Anche Gesรน non potรจ compiere alcun prodigio in mezzo ai suoi famigliari, perchรฉ non credevano in lui, ossia pensavano di conoscerlo giร abbastanza: ยซNon รจ costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?ยป.
Anche noi, come Cristo, se vogliamo diventare il prodigio che siamo non abbiamo bisogno di persone che dicano di conoscerci da tempo, ma di persone che credano in noi, che non vedano lโora di lasciarsi sorprendere dal bene che โ prima o poi โ sceglieremo di realizzare.
Il commento, oggi, รจ di don Alberto Ravagnani, assistente dell’Oratorio San Filippo Neri di Busto Arsizio (VA), autore di questo commento.
- Pubblicitร -
Commento a cura di:

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.
