VEDERE GESU’ E’ GIA’ QUI ED ORA LA VITA ETERNA ALLA QUALE SIAMO CHIAMATI INSIEME AI FRATELLI CHE CI HANNO PRECEDUTO
La celebrazione di oggi รจ un invito ad avere lo sguardo immerso in Gesรน, per pregustare il Cielo, la vita vera oltre la morte. Dio si รจ fatto carne che ha vinto la morte, perchรฉ il Cielo tornasse ad essere la patria di ogni carne. In Cristo, infatti, sono vivi i fratelli che ci hanno preceduto e si sono abbandonati alla sua misericordia. Non avrebbe senso la โcommemorazione dei defuntiโ se non fosse innanzitutto il โmemorialeโ della Pasqua del Signore.
Molto piรน di un semplice ricordo, la memoria di un cristiano รจ unโintimitร che supera tempo e spazio, รจ appunto un ยซmemorialeยป, ovvero ยซil presente del passatoยป (S. Agostino). Quando Israele racconta e celebra gli eventi della sua storia, non resta spettatore sulla loro soglia. Li accoglie compiuti di nuovo nel suo presente, mentre รจ chiamato a farsi contemporaneo di chi li ha vissuti in presa diretta.
Come in un appuntamento dโamore, Israele ha incontrato Dio nella memoria del suo agire fedele e misericordioso, imparando ad affidarsi a Lui come un figlio a suo padre. Gesรน, il Figlio prediletto, ha dato compimento a questa esperienza quando, ยซdisceso dal cieloยป sulla terra,ย ha vissuto unito al Padre nella memoria della sua volontร , facendone il suo presente dove offrirsi in riscatto per lโumanitร .
Durante lโultima cena, Gesรน ha consegnato alla sua Chiesa come un โmemorialeโ il compimento della volontร del Padre, la salvezza eterna di ogni uomo: ยซFate questo in memoria di meยป. Anche oggi celebriamo lโEucarestia nella quale, โfacendo memoriaโ della vittoria di Cristo sulla morte, โcommemoriamoโ anche tutti coloro che, in Lui, hanno giร vinto la morte.
Per questo, con la celebrazione di oggi la Chiesa ci insegna e accompagna nella fede per accogliere tra noi, nel presente della storia concreta che stiamo vivendo, lโopera che Dio ha compiuto in chi ci ha preceduto nel passaggio attraverso la morte corporale.ย
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Eโ molto di piรน del ricordo struggente che vive chi non conosce Gesรน Cristo, e per questo รจ condannato a fissare lโimmagine della persona cara mentre il tempo la sbiadisce nella carta fotografica. Noi fissiamo Cristo che ha vinto la morte, e in Lui possiamo riconoscere i volti dei defunti.
Dio, infatti, ci ha โrivolti versoโ Gesรน, come recita lโoriginale greco, allo stesso modo che Gesรน, dallโeternitร , รจ โrivolto versoโ il Padre. Eโ la nostra elezione,ย il Dna spiritualeย inscritto nelle nostre cellule e nella nostra anima, da sempre; quello di Eva, immagine della Chiesa, Sposa di Cristo tratta dal fianco squarciato del nuovo Adamo che ha vinto la morte; cosรฌ anche ciascuno di noi รจย condottoย a Lui attraverso la Parola e i sacramenti con cui la Chiesa ci prende per mano.ย
Eโ come un magnete, cโรจ unโattrazione irresistibile, che si puรฒ frustrare solo con il peccato che ci chiude ostinatamente allโopera dello Spirito Santo. Tra noi e Gesรน accade come nel โricongiungimentoโ di una coppia di immigrati: prima entra nel Cielo lo Sposo, vi si stabilisce, ne prende la cittadinanza e cosรฌ โprepara un postoโ per la sua Sposa; allora torna da lei e la chiama, perchรฉย si ricongiunga a Lui.
Come รจ successo la sera del giorno di Pasqua quando Gesรน รจ apparso ai suoi discepoli chiusi nella paura della morte. Come accade ovunque la Chiesa annunci il kerygma, la Buona Notizia di Cristo risorto.ย Quando lo Sposo ti chiama, le pratiche per ottenere il visto del Paradiso sono facilissime. La Sposa non deve perdere tempo e forze per iniziarle da zero. Basta dimostrare di essere sua moglie.
E come lo dimostra?ย Con il certificato di matrimonio, che รจ il battesimo, dove โsiamo stati uniti a Lui con una morte simile alla suaโ, per esserlo โanche nella sua risurrezioneโ. Per questo Gesรน dice che chi รจ chiamato โverrร a meโ, letteralmente โsi avvicinerร ย rivolgendosiย verso di meโ. Eโย il compimentoย della volontร nella quale Dio ci ha creato: lโaccordo della nostra alla sua. Lui ci ha rivolto verso Gesรน, ma occorre che ciascuno di noi lo accetti e si avvicini e si volga verso di Lui.
Tradotto nella nostra vita, questo significa concretamente: per โvolgersiโ, convertirsi e “andare” a Cristo, tu ed ioย cammineremo nella Chiesa,ย senza la quale la fede resta un vagito incapace di esprimersi in gesti che abbiano il sapore della vita eterna: lโiniziazione cristiana, infatti, รจ lโiniziazione alla vita eterna, ed รจ inutile, senza la fede adulta la morte resterร un pozzo nero dal quale sfuggire a tutti i costi. Continuerร a farci paura perchรฉ questa รจ vinta solo dalla prova che al di lร di essa vi รจ la vita eterna, dal sigillo dello Spirito Santo che Cristo risorto effonde sui suoi discepoli la sera di Pasqua.
Per credere occorre dunque il Cenacolo dove โvedereโ Cristo e riconoscere in Lui Colui che, sulla Croce ha dato la vita per me.ย Abbiamo bisogno della Chiesa che ci insegna a โguardareโ con attenzione e riconoscere nei segni compiuti nella nostra vita lโopera del Signore risorto.ย Nella comunitร impariamo a โvedereโ la Parola ascoltataย compiersi nelle sue ferite risplendenti di Gloria, ovvero i sacramenti; questa esperienza รจ la certezza di essere stati perdonati. Ecco il cuore della โcommemorazioneโ di oggi! Il perdono dei peccati.
Ecco perchรฉ la Chiesa prega oggi per i suoi figli che โsi sono addormentati nella speranza della risurrezioneโ e per โtutti i defuntiโ che โaffidaโ alla stessa misericordia della quale essa si nutre. Speriamo per loro che siano โammessi a godere la luce del voltoโ di Dio che, qui sulla terra, contempliamo nei segni del suo amore. La vittoria di Cristo sul peccato che abbiamo sperimentato e continuiamo a sperimentare fa crescere in noi la fede con cui affidare le persone care allo stesso amore che ci rigenera ogni giorno.
La celebrazione di oggi, ci spinge dunque adย โandare a Luiโ accogliendolo nel cammino di conversione. Non si tratta di sforzi e impegni, ma di ascoltare la Parola che di nuovo ci chiamaย perย โdarciโ a suo Figlio. E’ lasciare cheย lโonda magneticaย del suo amore ci attragga, e seguirla, sino a che ci โseppellisca con Cristoโ attraverso i sacramenti che โcrocifiggono lโuomo vecchio con Luiโ per risuscitarci e donarci in Lui di camminare in โuna vita nuovaโ che innesca in noi il desiderio del Cielo, vincendo la paura della morte: se Dio รจ stato fedele durante tutta la vita, ci deluderร proprio alla fine?
Impossibile, perchรฉ lโesperienza ci dice che โla morte non ha piรน potere su Cristoโ. Lo testimonia la nostra storia, nella quale โnullaย รจ andato perdutoโ: il matrimonio, le relazioni difficili, noi stessi. Chi, nella comunitร cristiana, sperimenta che Cristo รจ davvero risorto,ย e in Lui puรฒ aprirsi alla vita, o vivere fidanzamenti casti, o perdonare e amare anche il nemico, vedrร apparire vive accanto a lui le persone che lo hanno preceduto nel passaggio della morte. A ogni gesto d’amore soprannaturale รจ come se i morti risorgessero dinanzi agli occhi, rivelandosi vivi proprio in quell’amore.ย
Nella comunitร ci siย allenaย per vincere con Cristo, perchรฉ nulla รจ scontato, e il demonio รจ sempre in agguato per nasconderci le opere di Dio, per indurci a dubitare.ย E come una squadra di calcio vincendo prende consapevolezza della propria forza e cosรฌ scende in campo sempre piรน determinata sino a conquistare lo scudetto, cosรฌ nella comunitร cristiana, sperimentando il perdono e la comunione, potremo crescere nella fede sino ad entrare nel Cielo, vincendo con Cristoย lo scudetto della vita eterna.
In essa mai siamo “respinti”, mai. Al contrario, siamo sempre accolti, e amati, amati, e ancora amati. Di fronte all’amore di Dio che non ci chiede nulla, cosรฌ esageratamente grande, infinito, si sbriciolano nello stupore i dubbi e le angosce. Non ci hanno separato da Cristo i nostri peccati, nรฉ quelli degli altri. Per questo abbiamo la certezza che “nessuno andrร perduto”: lโamore per noi ha trapassato le sue mani inchiodandoci eternamente a Lui. Quelle piaghe sono ora gloriose, e riempiono della stessa Gloria ogni frammento della nostra vita che, in Cristo, รจ custodito per lโeternitร .
Non andrร perduto tuo padre, nรฉ tua madre, tuo marito, tuo figlio, perchรฉ lโamore piรน forte della morte รจ la garanzia che ci sarร ย il ricongiungimentoย sperato. Lโamore รจ la โcasaโ dove ci ritroveremo, trasfigurati, in Cristo.ย Nulla di simile alle risposte che ogni religione cerca di dare alla morte.ย Eโ lโesperienza dellโamore che lโha vinta, qui ed ora, nella Chiesa; รจย il โrinnovoโ quotidiano del nostro passaporto per il Cielo, timbrato a fuoco nel โcrogiuoloโ delle sofferenze che ci โprovanoโ, ci fanno โdegni di Luiโ e โgraditi come un olocaustoโ.ย

Busshozan shi ko 31-1
Takamatsu, Kagawa 761-8078
Japan
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risesciterรฒ nell’ultimo giorno.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 37-40
In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซTutto ciรฒ che il Padre mi dร , verrร a me: colui che viene a me, io non lo caccerรฒ fuori, perchรฉ sono disceso dal cielo non per fare la mia volontร , ma la volontร di colui che mi ha mandato. E questa รจ la volontร di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti รจ la volontร del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterรฒ nell’ultimo giornoยป.
Parola del Signore
