Il commento al Vengelo del giorno
8 Settembre 2019
su Lc 14, 25-33
XXIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
Colore liturgico: VERDE
- Periodo: Domenica
- Il Santo di oggi: Nativitร B.V. Maria (f); S. Sergio I
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
- Letture del giorno: Sap 9, 13-18; Sal. 89; Fm 1, 9-10. 12-17; Lc 14, 25-33
- Calendario Liturgico di Settembre
Lc 14, 25-33
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesรน. Egli si voltรฒ e disse loro:
ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
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Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
La torre di Gesรน.
La torre, presentata nel brano Evangelico di oggi, richiama l’esperienza biblica di Babele. Nella costruzione della torre di Babele, troviamo il segno della presunzione umana che pretende di arrivare a Dio solo con i propri mezzi. Gesรน usa proprio il simbolo della torre come elevazione dell’uomo verso Dio. Interessante รจ come egli colloca questa immagine, insieme a quella del re che si muove alla guerra.
Nel brano del Vangelo, queste due parabole sono inserite tra due affermazioni molto significative che riguardano il discepolato di Gesรน. All’inizio vi รจ il riferimento alla croce. Pensiamo alla Croce di Cristo, strumento di redenzione ed elevazione e che permette all’uomo quella unione con Dio, significata dalla costruzione della torre. Pensiamo alle nostre croci personali. Quante volte queste croci possono abbatterci e portare alla disperazione. Portiamo la nostra croce, ma seguiamo Cristo. In Lui troviamo la Croce, mistero di Amore e di salvezza.
La Croce di Cristo รจ la vera torre che, innalzata verso il cielo, abbraccia il mondo intero per elevarlo al Padre. La croce, anche quella quotidiana, รจ lo strumento che Dio ci ha fornito perchรฉ possiamo realizzare questa torre. Alla fine, Gesรน parla dell’abbandono dei beni terreni come esigenza costitutiva dell’essere suoi veri discepoli. Ancora, Gesรน si riferisce al diventare suoi discepoli. Adesso perรฒ il riferimento assume una fisionomia piรน precisa. L’uomo che si siede per far i conti per verificare la fattibilitร dell’opera non indica la presunzione umana che tutto vuol predisporre.
ร il discepolo di Gesรน che, abbandonata ogni prospettiva terrena, si affida completamente a Dio. La rinuncia del cristiano non รจ mortificazione fine a se stessa. L’ascesi cristiana รจ la possibilitร di scoprire il nostro essere veri uomini come discepoli di Cristo. ร il ricercatore che, trovata la perla vende tutto per poterla tenere per sรฉ. Nel discepolato di Cristo, che sembra essere esigente, troviamo il senso profondo del nostro esistere perchรฉ scopriamo in Cristo il nostro unico e vero bene. Possiamo, allora chiederci, quali siano gli strumenti per realizzare questa torre? Nella preghiera, elevazione dell’anima a Dio, nelle nostra vita di amore e di misericordia troveremo la risposta.
