Commento al Vangelo di domenica 17 Marzo 2019 – don Marco Pozza

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I raccomandati (mancati)

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don Marco Pozza

A tradirli furono i loro nomignoli: pietra e figli-del-tuono. La pietra รจ materia dura, massiccia, basamento di sicurezza. Il tuono รจ accento che rimbomba, ha spessore in materia, insidia il cielo come i timpani. Pietro l’han soprannominatoย pietra: piรน atto di fiducia che constatazione di capacitร ,ย ยซรจ la plebe che aspetta vicino ad un’aristocrazia che speraยป (G. Papini).

Giacomo e Giovanni al tuono fanno il solletico: sonoย ยซfigli del tuonoยปย piรน per ironia di carattere che per meriti acquisiti in battaglia. I tre sono una sorta di triumvirato prediletto del Maestro: sono loro a salire col Cristo fino sulla cima della gobba del Tabor. Giรน, assieme al resto della ciurma e al terrorista di Satana, l’ansia li aveva traditi: โ€œE se Dio ci stesse mentendo? Che ne sarร  di noi, nel caso?โ€ Gli sorridevano certo, ma era uno di quei sorrisi posticci e non c’รจ nulla di piรน assurdo di un’allegria forzata. Li portรฒ in alto, dunque: tre a nome di dodici.

Non i piรน santi, non i piรน peccatori: anche stavolta scelse Lui chi volle portarsi appresso. Li vide arruffati, con un filo di tragicitร  cucito nelle occhiaie smunte dai pensieri: la cosa tragica, quaggiรน, non รจ la tragedia in sรฉ ma il non avere nessuno a cui raccontarla. Scelse di portarli verso l’alto: non perchรจ il mondo fosse brutto e cattivo ma perchรจ, per cercare il meglio, occorre imparare a rinunciare alle cose buone. Eccolo, eccoli:ย ยซSalรฌ sul monte a pregareยป.

Ad accendere la luce per illuminare a giorno la storia di tutti.
Pregare non รจ imbastire giaculatorie: la seconda รจ operazione di labbra, la prima รจ manovra di occhi. E’ contemplare Iddio lasciando che ci guardi Lui, per riuscire a guardare il mondo con occhi divini. Lui รจ punto-panoramico, noi siamo mendicanti, gente foresta alla quale รจ concesso il diritto di sosta sul suolo del suo sguardo. E il mondo, guardato da quella postazione, รจ fuoco mescolato a pietra, fiammate, calcestruzzo. Ai tre apparve chiaro che con la grazia divina non avrebbero potuto giocare: assai delicata รจ la faccenda di essere ingabbiati in una predilezione celeste. Ciรฒ che avvertirono fu di vivere con la grazia di Dio a fior di pelle. Lo videro per com’era: affidabile, non-menzognero, amico certo.

Lo capirono da come si sentirono. Ascoltandosi, Lo ascoltarono: il Dio s’era fatto evidente. Si erano fatti quasi simili a Dio nello sguardo, materia di imitazione: ยซGuardate a Lui e sarete raggianti โ€“ recita il salmista โ€“ i vostri volti non dovranno arrossireยป (Sal 34,6) โ€œNulla unisce quanto il dispiacereโ€ sostiene Lucifero. โ€œNon c’รจ nulla che unisca quanto una gioia condivisaโ€ evidenzia a loro Cristo, in presa diretta. Ai tre, sulla cima del Tabor, fu resa chiara la destinazione ultima del loro vivere e ยซl’uomo รจ felice quando ha chiarito lo scopo della sua vitaยป (L. Giussani).

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E’ l’incertezza della destinazione a togliere all’uomo la forza del cammino, la disponibilitร  alla fatica. La certezza d’avere una storia con Dio in corso.
Nemmeno lassรน quel cagnaccio di Lucifero li mollรฒ. Anche lassรน, mentre stavano a spasso con Dio, cuce loro addosso l’istinto, risveglia la bestialitร . Quassรน รจ troppo bello: tutto semplice, manifesto, illuminato. Perchรจ tornare nella penombra, tra i casini e le contese, a far sbattere lo spirito contro la materia?ย Capiterร  sempre cosรฌ: chi promette fedeltร  a Cristo prima o poi Lo tradirร , tradendo le sue intenzioni.

Scelti per guidare, tentarono d’impossessarsi di quella luce. Salvati (dalla disperazione) per guarire, proposero di fregarsene degli altri laggiรน. Amati per amare, scelsero di fraintendere la legge dell’amore, quello di ridonarlo. Sparisce la luce, rimbomba la voce, che รจ la luminositร  delle parole. Tornano giรน, torneranno tra la gente dalla quale furono presi. Con un fastidio in meno, una certezza in piรน: l’Uomo รจ affidabile. Per un istante hanno contemplato la storia attraverso gli occhi di Dio, han veduto quale sarร  l’approdo ultimo. Nella disparatezza degli eventi godranno della dolcezza di quel sorriso e gli ostacoli diverranno occasioni di santificazione. Di liberazione.

don Marco Pozza
(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)

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