Gesรน ha interrogato i discepoli sulla sua identitร , domanda che รจ sfociata nella proclamazione di Pietro: โTu sei il Cristo (il Messia) di Dioโ (Lc 9,20). Sorprendente la replica di Gesรน: impone โseveramenteโ ai discepoli il silenzio su tale identitร , perchรฉ, sebbene corrisponda al vero, si presta a letture svianti, soprattutto puรฒ dare adito ad attese di tipo politico.
Ed ecco, รจ Gesรน stesso a precisare la qualitร della sua messianicitร : โIl Figlio dellโuomo deveย soffrire molto, essere rifiutato โฆ venire ucciso e risorgere il terzo giornoโ. Non nega la propria qualitร messianica, ma ne dร la chiave interpretativa: la necessitร di passare attraverso la sofferenza, il rigetto, la croce. Ma โ si badi bene โ quel โdeveโ non va riferito a una volontร crudele di Dio, e neppure a un fato implacabile; รจ invece un โdovereโ che scaturisce dallโincontro della libertร di Gesรน con la volontร di Dio che egli discerne nelle sante Scritture. Gesรน non cerca la croce! Discerne invece e accoglie, in obbedienza alla Scrittura, un cammino di fedeltร a Dio e agli uomini che lo porterร a vivere nella libertร e per amore anche la piรน grande contraddizione. Gesรน accetta di vivere lโamore fino allโestremo, anche al prezzo di una fine nella vergogna. Sรฌ, la croce รจ culmine di una vita vissuta nellโamore!
Ebbene, รจ dal cammino di Gesรน che scaturisce il cammino del discepolo. A tutti (v. 23) รจ data la possibilitร di entrare in una relazione vitale con lui; ma la prima condizione richiesta รจ la libertร : โSequalcunovuole venire dietro a me โฆโ. A tutti รจ rivolto lโinvito, nessuno ne viene escluso. Tutti perรฒ devono sapere che cosa comporta seguire Gesรน: le esigenze sono severe, e Gesรน mette subito in guardia il futuro discepolo, anche a costo di scoraggiarlo.
โRinneghi se stessoโ: espressione irricevibile per la cultura odierna e anche per una certa โspiritualitร โ che persegue a ogni costo la realizzazione di sรฉ, la ricerca del proprio benessere interiore. Qui ci imbattiamo in una dimensione che ormai abbiamo estromesso perfino dal nostro vocabolario: la rinuncia. Che non รจ rinuncia alla propria personalitร , non รจ rinnegare la propria soggettivitร : si tratta invece di esercitare una vera lotta interiore contro il nostro grande nemico, lโegocentrismo, lโio incurvato su di sรฉ e sui propri interessi, lโio che vuole imporsi sugli altri, che vede nellโaltro un reale o un potenziale nemico, e dunque non si apre a parole e gesti orientati alla condivisione, alla fraternitร .
โPrenda la sua croce ogni giornoโ: prendere la croce (non cercarla!), cioรจ assumere le contraddizioni, le ingiustizie, le umiliazioni che la vita e gli altri ci possono infliggere, senza stancarci di immettere nel quotidiano germi di bellezza. Anche nelle situazioni piรน โdisgraziateโ. Niente e nessuno potrร mai impedirci di vivere il vangelo!
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โMi seguaโ: รจ alla luce di questo terzo verbo che vanno compresi i due precedenti. La rinuncia e la croce, per il discepolo, trovano senso โdietro a Gesรนโ, seguendo le sue orme, in una vita donata, โpersaโ per amore.
Con una certa crudezza, questo testo ci ricorda una legge fondamentale della vita cristiana, ma anche di una vita autenticamente umana: ciรฒ che teniamo egoisticamente per noi stessi, finiamo per perderlo; ciรฒ che siamo disposti a perdere per amore, lo โsalviamoโ!
fratel Valerio
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Lc 9, 22-25
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIl Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giornoยป.
Poi, a tutti, diceva: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderร , ma chi perderร la propria vita per causa mia, la salverร . Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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