Il commento al Vangelo di domenica 4 settembre 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
UN BILANCIO REALISTICO
Il sapere che nella Bibbia viene chiamato Sapienza, รจ lโinsieme delle conoscenze che servono allโuomo per essere felice, cioรจ per conseguire lo scopo della sua vita. Infatti ciascuno di noi vuole vivere bene e per questo fa delle scelte, ma orientarsi tra le mille opportunitร e promesse di felicitร che ogni giorno ci vengono proposte, non รจ facile: ecco che la Sapienza ci viene in soccorso. La scienza ci abitua allโanalisi, a scomporre i problemi in problemi piรน piccoli, ma a volte si corre il rischio di perdere il filo.
Per apprendere veramente bisogna avere capacitร di sintesi, cioรจ riuscire a collegare esperienza e conoscenza per ottenere un sapere utile, che possa indirizzarci verso il bene. La Sapienza รจ questa sintesi. Molta gente seguiva Gesรน, il fenomeno, quello che sa guarire, perfino resuscitare e che distribuisce pane e pesce gratis. Il Maestro li mette in guardia, seguirlo significa andare contro corrente, compiere delle scelte precise, a volte in contrasto con la consuetudine. Noi siamo la massa, i consumatori, gli spettatori, gli utenti. Oggi รจ facile essere influenzati piรน o meno subdolamente. La televisione, gli spettacoli, la pubblicitร , propongono dei modelli, sbandierano sondaggi, offrono opinioni preconfezionate, che condizionano inesorabilmente.
ร difficile essere diversi. Siamo in difficoltร , perchรฉ il costume spesso prevale sulla morale. Oggi si fa cosรฌ, diciamo allargando le braccia. Ecco perchรฉ Gesรน deve usare delle parole cosรฌ forti, per svegliarci da questo torpore mediatico. Guarda in faccia la realtร , dice, verso dove sei incamminato? Vivrai in eterno? Le azioni che compi quali conseguenze porteranno? Mettiti a tavolino e fai un bilancio come un costruttore avveduto, come uno stratega esperto. Finchรฉ sei in tempo mettiti al riparo da amare sorprese. Rinuncia ai tuoi averi. ร unโaffermazione apparentemente assurda, puรฒ un padre lasciare alla fame i propri figli o un medico buttare via i suoi strumenti? Non si tratta di questo, evidentemente, ma di capire ciรฒ che veramente ha valore.
Lโuomo non puรฒ salvarsi da solo. Qui ci ricolleghiamo ancora alla prima lettura: i ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni. Quando le cose vanno bene noi siamo pieni di certezze, ci sembra di avere tutto sotto controllo, ma appena ci confrontiamo con la sofferenza e la morte, facciamo lโamara esperienza dei nostri limiti. Fossimo anche miliardari non potremmo allungare la vita di unโora soltanto. Rinunciare ai propri averi vuol dire allora rinunciare alla pretesa di fare da soli e fidarsi del Signore, consegnarsi a Lui.
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XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Sap 9, 13-18; Sal. 89; Fm 1, 9-10. 12-17; Lc 14, 25-33
[ads2]Lc 14, 25-33
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesรน. Egli si voltรฒ e disse loro:
ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 Settembre 2016
- Tempo Ordinario XXIII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net