Vangelo della domenica – 28 Ottobre 2018 – don Luigi Maria Epicoco

Don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo della XXX Domenica del T.O. (anno B)

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nel vangelo di questa domenica si
racconta la cronaca di una guarigione un
cieco che è seduto sul ciglio della
strada grida gesù di voler essere
guarito grida così tanto che i discepoli
lo mettono a tacere perché questo suo
urlo
a un certo punto disturba la quiete
anche a noi tante volte disturba
l’urlo nascosto di tante persone che a
gesù un gridano la loro sofferenza
lavoro tristezza la loro angoscia e gesù
invece sta ad ascoltare questo grido di
domanda che cosa vuole quest’uomo e
questo cieco di domanda di tornare a
vedere perché chi esce con uno che non
riesce più a vedere non riesce più a
vedere la realtà intorno a sé ma
attraverso questa guarigione gesù ci
insegna qualcosa di molto più profondo
la cecità di quest’uomo non è
semplicemente una cecità fisica e non
riuscire a vedere non semplicemente il
mondo intorno a sé non riesce a vedere
più un senso alla propria esperienza un
senso alle cose che sta vivendo il
problema non è tanto legato ai suoi
occhi quanto legato al suo cuore non
riesce più a vedere il senso delle cose
che gli stanno intorno
e come se una persona un certo punto non
riesce più a vedere il senso del proprio
matrimonio del proprio studio perché
lavoro dei propri rapporti di amicizia
eppure va avanti va vanti distraendosi
facendo finta di niente pensando che non
ci sia una soluzione e che bisogna
tirare avanti comunque
questo cieco invece nel vangelo ci
insegna che dobbiamo per il coraggio di
fermarci di urlare al signore che
vogliamo tornare a vedere
vogliamo tornare a vedere un senso
dietro le cose che viviamo ogni giorno
non possiamo semplicemente tirare avanti
non possiamo semplicemente accontentarci
avere la fede significa avere questa
sorta di fissazione anche di ossessione
rispetto alla nostra gioia la nostra
felicità perché se andiamo avanti se sa
senza affrontare questo nostro problema
questa nostra cecità interiore
a un certo punto accumuliamo così tanta
angoscia e tristezza da essere infelici
gesù invece prende assolutamente sul
serio una cecità di quest’uomo come
ciascuno di noi dovrebbe prendere la
propria cecità perché ci sono sempre
zone d’ombra dentro la nostra esperienza
ci sono zone d’ombra dentro la nostra
vita cioè ci sono momenti in cui noi non
riusciamo a vedere più il senso delle
cose che facciamo e quando un uomo non
riesce più a vedere il senso della
propria vita della propria esperienza
tutto diventa insopportabile persino le
cose belle diventano insopportabili
quando non se non se ne intuisce in
senso questo gesù per ciascuno di noi
non è semplicemente uno che apre gli
occhi del nostro corpo non è
semplicemente uno che si occupa delle
nostre pupille con le fisiche e uno
invece che ci dona una vista molto più
profonda e colui che ci fa vedere il
senso della nostra esistenza
noi siamo aggrappati a gesù siamo
cristiani semplicemente perché lui è
l’unico che può spalancare questi occhi
dell’anima questi occhi del
e l’unico che può trovare a farci vedere
quell orizzonte di senso dietro alla
nostra esperienza perché soltanto con
questa visuale di orizzonte noi
riusciamo a vivere la nostra vita
noi riusciamo a costruire qualcosa
dentro la nostra storia perché
aggrappati a questo senso tutte le
difficoltà sono affrontabili ma senza
questo senso persino la nostra gioia e
le cose più belle della nostra vita
diventano cose contro di noi

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 28 Ottobre 2018 anche qui.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10, 46-52
 
46E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 28 Ottobre – 03 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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