Vangelo del Giorno – 26 Maggio 2017 – don Luigi Epicoco

Qual è la visuale giusta da cui dovremmo guardare il dolore e le prove che ci accadono? Gesù nel Vangelo di oggi ce ne fornisce una bellissima: “La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo”.

Ogni nostro dolore, ogni nostra fatica, ogni nostra difficoltà assume un significato completamente diverso quando viene letta come doglia e non come dolore fine a se stesso. Una donna accetta di passare attraverso le doglie del parto perché sa che la nascita del figlio supererà di gran lunga quel patimento. Dovremmo esercitarci a guardare ciò che di doloroso ci accade non come qualcosa di assurdo e al di sotto della nostra dignità, ma come qualcosa che seppur ci fa male rimane carica di significato.

Una madre non conosce il volto del figlio finché non lo partorisce. Allo stesso tempo noi non conosciamo il motivo e il senso di certi dolori o certe prove finché non li passiamo e li percorriamo fino in fondo. Attraversare queste strade buie con letizia ci viene non dal fatto che ne conosciamo già il senso, ma dal presentimento che tutto ciò che uno vive non è mai vuoto o senza significato. “Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” dice Gesù. Nessuno!!

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 16, 20-23
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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