Vangelo del giorno – 24 Aprile 2018 – P. Lorenzo Montecalvo

Il Signore ama tutti, ma non predilige tutti. La predilezione del Signore è solo per alcuni. La predilezione del Signore verso qualcuno implica una chiamata a compiere una grande missione. La predilezione divina non dipende da fattori umani. Essa è un grande mistero. Il Signore non predilige qualcuno secondo i canoni umani.

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Prima di mandare qualcuno in missione, il Signore chiama il suo prediletto e lo forma, lo educa e lo riempie di carismi necessari perché possa compiere la missione con fedeltà e zelo. Qual è la missione che il prediletto è chiamato a compiere? È dedicarsi totalmente all’evangelizzazione. Evangelizzare è far conoscere Cristo, salvezza dell’uomo. Durante la missione il prediletto dovrà soffrire molto per evangelizzare. Non tutti accolgono con gioia la Parola di Dio, a causa di certi pregiudizi che si hanno verso l’evangelizzatore.

Quali potrebbero essere i pregiudizi? Uno potrebbe essere la vita dissoluta condotta prima della chiamata e della conversione. Alcuni ascoltatori diranno: “Sappiamo chi è costui: un incallito peccatore e bestemmiatore ed ora fa finta di essere Santo!”. Altri diranno: “Sappiamo chi è costei! Fa la prostituta ed ora si manifesta come donna casta”. Altri ancora diranno: “Sappiamo chi è costui. È un povero ignorante. Non ha una laurea in teologia. Il suo linguaggio non è eloquente. Poi opera prodigi e miracoli.

Sarà forse un mago? Chi gli ha dato questo potere? Dove ha preso tanta scienza divina? Sarà un imbroglione”. L’ultimo pregiudizio è quello che ha impedito a Gesù di fare miracoli e di insegnare le realtà del cielo in Nazareth dove era cresciuto e quindi conosciuto. “Come può Gesù fare miracoli e parlare divinamente se conosciamo che è figlio di Giuseppe e non figlio di un rabbino? Per questo motivo non vollero ascoltarlo e decisero di gettarlo giù in un burrone. Ma Gesù, con autorità che incuteva timore e rispetto, passò in mezzo a loro e andò via.

Spesso mi chiedo: “Come mai IL GRANELLINO si è diffuso come l’edera? Come mai mi dicono che alcuni sacerdoti lo rifiutano? Lo so, non sono un biblista, un teologo o un professore di Teologia. Mi legge la gente semplice e pura di cuore. Appartengo a un istituto religioso e mi chiedo se i miei confratelli mi leggono sapendo che non sono un laureato in teologia. Amen. Alleluia.

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 10, 22-30
Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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