Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2020

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Di fronte a una scena come quella dei Magi non dobbiamo essere creduloni ma neppure buttarla via. Infatti la tradizione cui attingeva Matteo e l’evangelista stesso hanno saputo inventare un brano di alta ricchezza non solo poetica, non solo teologica, ma pure storica. Ci sono infatti echi di vario tipo: secondo l’epica Enea avrebbe seguito una stella che gli indicò dove fondare Roma, e sempre una stella avrebbe prefigurato la nascita di grandi personaggi quali Mitridate e Alessandro Severo.

Forse qualcuno ricordava anche la cometa di Halley nel 12 a.C. E i Magi? Già nel 10 a.C. Erode ricevette la visita di numerose delegazioni orientali con doni per l’inaugurazione della città di Cesarea Marittima. Poi si ricorda la Regina Elena di Adiabene (nell’attuale Kurdistan iracheno) che si convertì all’ebraismo e nel 44 d.C. portò doni a Gerusalemme per le vittime di una grave carestia. Ma ancora più forte era la recente memoria del corteo trionfale del re armeno nonché sacerdote zoroastriano Tiridate, che giunse a Roma con oltre 3000 uomini per farsi incoronare da Nerone e poi ritornare per un’altra strada.

Quindi, per quanto in occasione di eventi straordinari, nel primo secolo era capitata la venuta di personaggi bizzarri dall’Oriente. Altre evidenti suggestioni riguardano il mago Balaam che profetizzò la nascita di una stella da Giacobbe, cioè il Messia; oppure i maghi che avrebbero avvisato Faraone della nascita del liberatore del Popolo di Israele, consigliandogli come uccidere quel futuro Mosè. Ecco allora che alla luce della Pasqua e della sincera conversione di molti non ebrei, tutti questi temi si sono fusi nella scena dei Magi, qui guardati con simpatia.

Che non sarà storicamente accaduta così, ma che nondimeno illustra la verità salvifica per tutti, in cui entrano storie e sensibilità diverse, condensata nelle parole di Gesù: «Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori». Se siamo qui, è perché qualcuno ha vissuto questa Parola e, anche se non siamo di origine ebraica, ci ha buttato dentro il Popolo di Dio.

Oggi allora siamo chiamati a essere a nostra volta buttadentro per tutti i fratelli in ricerca, smossi da qualche indizio, in cammino grazie alla scienza o all’oscurità dalla quale vogliono uscire. Noi abbiamo magari gli strumenti, ma non sempre la volontà di cercare la stella della redenzione. Possano gli amici atei, agnostici e di altre tradizioni religiose che si mettono in moto sinceramente verso la verità infiammarci con la loro stessa passione e determinazione.

Per giungere anche noi cristiani a Gesù, che troppe volte conosciamo solamente in teoria con il rischio di tagliarci fuori dalla grande gioia del Dio che sta davvero con noi.

Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


Letture della
EPIFANIA DEL SIGNORE – ANNO A
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 60,1-6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 71 (72)
R. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti. R.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri. R.

Seconda Lettura

Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 3,2-5.5-6

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio

Vangelo

Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore