Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2020

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Oggi contemplo quel tacere eloquente dei discepoli, quando Gesù domandò loro di esplicitare di cosa avessero discusso. È un silenzio che mostra consapevolezza, vergogna, ammissione di colpa. Resto lì.

Rimango un poco sui miei errori, sulla mia lingua che non ho tenuto a freno quando avrei dovuto, sulle persone che ho calpestato nel mio parlare in vario modo ponendomi in una luce migliore rispetto a loro.

E noto che nondimeno Gesù non rimprovera esplicitamente i discepoli per essersi contesi il primato, né irride il loro desiderio di essere primi. Non alimenta sensi di colpa paralizzanti; già in quel tacere esprimono tutta la loro tristezza di aver ragionato in modo lontano dalla buona notizia, la quale preferisce gli ultimi ai primi.

Ecco allora che Gesù si limita ad annunciarla ancora una volta, con un esempio pratico concreto di vera accoglienza degli ultimi. Non è impossibile accoglierli, e quindi non è neppure impossibile accogliere la pienezza di Dio che abita proprio in mezzo a quegli ultimi.

Chi ama gli ultimi per primo, quello ha il vero primato: chi per amore fa un passo indietro, perché l’altro possa farne uno avanti a noi.

Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9, 30-37 In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore

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