Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Luglio 2020

Il commento alle letture del 29 Luglio 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Chi crede in me, anche se muore, vivrà

MERCOLEDÌ 29 LUGLIO (Gv 11,19-27)

La risurrezione gloriosa nell’ultimo giorno è solo in Cristo, per Cristo, con Cristo. Riceveranno questa risurrezione quanti hanno fatto il bene, e il bene è solo obbedienza alla volontà del Padre. Per quanti invece si sono consegnati al male, la risurrezione è di condanna: “In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,24-29). Oggi questa verità annunziata da Gesù è stata dichiarata non vera. La risurrezione è per tutti di gloria eterna.

Chi vuole ricevere la risurrezione gloriosa dell’ultimo giorno, deve risorgere oggi ad una vita nuove che è possibile solo ascoltando la Parola di Gesù e credendo in essa. Vive la Parola di Cristo chi mangia anche la carne di Cristo e beve il suo sangue: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,35-40). “Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno»” (Gv 6,48-58). Dobbiamo constatare che anche questa intima relazione con la Parola di Gesù e con il suo corpo e il suo sangue oggi è stata limata dalla mente dei discepoli di Gesù. Tutti gridano la non necessità di Cristo Gesù per avere la vita nuova. Anzi si dice che non vi è alcuna differenza di vita tra un cristiano e un non cristiano. Gesù è così dichiarato inutile alla salvezza e la sua croce vana.

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Nel dialogo con Marta, Gesù ribadisce ancora una volta la verità della risurrezione gloriosa. Essa si compie in Lui, con Lui, per Lui. Si compie per chi vive e crede in Lui. Chi vive in Cristo? Chi vive nella Parola di Cristo? Chi crede in Cristo? Crede colui che accoglie la sua carne e il suo sangue come vero cibo e vera bevanda di vita eterna. Dai suoi discepoli Gesù è dichiarato inutile alla risurrezione. Nei cuori regna una sola diabolica convinzione: la vita eterna è per tutti. Essa è dono della misericordia di Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, liberateci da ogni menzogna e falsità su Cristo Signore.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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