Il Vangelo del giorno, 3 Aprile 2019 – Gv 5, 17-30

Il commento al Vengelo
del 3 Aprile 2019
su Gv 5, 17-30

Mercoledì della IV settimana di Quaresima
Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Mercoledì
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Misericordioso e pietoso è il Signore
  • Letture del giorno: Is 49, 8-15; Sal.144; Gv 5, 17-30
  • Calendario Liturgico di Aprile

Gv 5, 17-30
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Non ti dimenticherò mai!

“Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: “Uscite”, e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”. Isaia ci offre un brano messianico particolarmente significativo: viene adombrata la nuova alleanza in Cristo, la sua risurrezione e quella dei prigionieri, di tutti noi, l’appropriazione della sua eredità, dell’intera umanità.

Brillano i segni della divina misericordia: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”. Questa è l’opera per eccellenza voluta dal Padre affidata al Figlio Gesù: “Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole”. C’è una identità e sintonia perfetta tra Padre e Figlio: “Non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” per cui “tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato”.

Di certo non lo onoravano i soliti scribi e farisei, anzi gli lanciano una minaccia e un’accusa gravissima: “i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio”. È una deprecabile ostinazione, una colpevole cecità che scambia il bene con il male: sarebbe peccato guarire in giorno di sabato e caricarsi del lettuccio, sarebbe peccato dichiarare la propria vera identità comprovata da innegabili prodigi. Sarebbe invece giustificata la loro minaccia di morte verso l’innocente. Quel terribile errore, quella diabolica menzogna che in principio ci spinse al peccato riemerge in continuità fino a farci negare l’evidenza inequivocabile della presenza e potenza divina.

La potenza della croce, la gloriosa risurrezione squarcerà il velo nero del male, convocando l’intera umanità alla risurrezione e alla vita.

Mi rifugio all’0mbra delle tue ali!

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