don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2020

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Credere nel sogno di Dio per non inseguire i miraggi del mondo 

Nella Bibbia, soprattutto nei Salmi, risuona più volte il grido che gli oppressi rivolgono a Dio: «Fino a quando …?». Nel tempo della crisi si avverte più drammaticamente un senso di vuoto e di smarrimento e si va alla ricerca di una speranza che dia ragione agli eventi dolorosi che si vivono. A volte siamo tentati di colmare questi vuoti con aspettative altrettanto vanesie e di evadere dalle situazioni attuali alla ricerca della normalità anche se spesso non si capisce in cosa essa possa realmente consistere.

L’attesa che il dramma finisca e giunga finalmente il momento dell’intervento divino risolutivo va vissuta nella consapevolezza che il cambiamento è già in atto, non fuori, ma dentro di noi. Gesù invita a non fissare orizzonti lontani che gettano nel presente più ombre di paura che luce di speranza, ma a guardare il presente, dentro noi stessi, e cercare Colui che è sempre con noi. In Gesù Dio abita stabilmente in mezzo a noi.

È Lui quel futuro luminoso che il nostro cuore desidera e quella pienezza che l’anima anela, ma che i nostri occhi stentano a riconoscere quando siamo tristi perché distratti da coloro che ci prospettano soluzioni facili e immediate garantendoci anche il minimo sforzo personale. In realtà, lo sappiamo bene, non può esserci una vera vittoria senza una dura lotta. Eppure, ci assicura Gesù, Lui rimane in mezzo a noi, come punto di riferimento e fondamento della nostra vita, soprattutto quando è duramente provata dal dolore. È il nostro migliore alleato perché è al nostro fianco per accompagnarci nel comune viaggio della vita attraverso consolazioni e desolazioni. 

Gesù, il Figlio di Dio diventando anche figlio dell’uomo condivide in tutto la passione dei suoi fratelli e con loro vuole partecipare pure del suo giorno glorioso. Questo è il tempo nel quale è necessario rimanere fedeli a Dio finché non giunga il giorno tanto atteso quello verso cui è orientata tutta la nostra vita con i suoi sforzi e le sue speranze, i fallimenti e i successi. Nessuno può dire dove è il Signore perché ognuno che lo cerca, che ascolta la sua Parola, che tende la sua mano verso di Lui, lo trova già accanto a sé per sostenere e orientare le sue scelte di vita in qualsiasi condizione ci si trovi. Anche se a volte abbiamo l’impressione di vagare nelle nebbie dell’incertezza dobbiamo sempre lasciarci guidare dalla luce interiore della parola di Dio che, come i segnali catarifrangenti, nella notte ci permette di rimanere in carreggiata e non andare fuori strada. 

Non dobbiamo seguire le voci che ci suggeriscono di fuggire, di andare altrove inseguendo i miraggi di libertà e di autonomia priva di responsabilità, ma siamo esortati a crederci nel sogno di Dio, cioè a rimanere uniti a Lui e a lasciarci coinvolgere nella sua proposta di vita che ci viene fatta con la prospettiva di essere nel mondo lievito di fraternità e nell’oggi anticipazione del regno di Dio.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!

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